domenica 4 novembre 2012

Ultime notizie - Latest news

4 novembre 2012 - domenica     4th November / Sunday      visualizzazioni - 37.472

Politica - Italia
Grillo a Renzi: «Sei il fantasma di un ex sindaco»

Grillo chiama Renzi «l'ebetino di Firenze» e accusa: «La città nei debiti». La replica: di economia Grillo nulla capisse".

Il comico: «Lui in giro, la città nei debiti». La replica: "di economia nulla capisci"
Video

Politica - Italia /
A "Che tempo che fa"
L'imprenditore ironizza sulla vicenda dei licenziamenti Fiom ma di Marchionne dice: «è un grande ristrutturatore». Smentite le voci di discesa in campo in politica. «Alle primarie voterò Bersani»

Politica  -  Stati Uniti
 Elezioni Presidenziali Usa 2012

I COMIZI FINALI NEGLI STATI CHIAVE

La gaffe di Romney in Ohio: «La vittoria
di Obama è possibile, ma non probabile»

Lo sfidante repubblicano fischiato nell'ultimo sondaggi. Sondaggi incerti. Il «Financial Times» appoggia Obama

Mezza gaffe dello sfidante repubblicano a due giorni dal voto. «Perdere contro Barack Obama è possibile, ma non è probabile che il presidente uscente vinca le elezioni». A pronunciare queste parole è stato Mitt Romney, durante un comizio in Ohio, rispondendo ai sostenitori che hanno fischiato quando l'ex governatore del Massachusetts ha ipotizzato le conseguenze di un secondo mandato del democratico. Ma non solo. Obama incassa anche l'endorsement del Financial Times, che lo elogia per come ha affrontato la crisi economica.

LO SPETTRO DEL 2000 - Romney, come Obama, è impegnato in una maratona in quattro Stati, per raccogliere gli ultimi voti degli indecisi. Il candidato sarà anche in Pennsylvania, uno degli Stati chiave, in cui la sua campagna elettorale ha deciso di investire milioni di dollari in spot televisivi nelle ultime settimane. Nessun repubblicano vince in questo dal 1988. Nel frattempo l'America appare più che mai spaccata in due. Soprattutto sul fronte dei sondaggi che si susseguono freneticamente in queste ore confermano che tra Barack Obama e Mitt Romney sarà un testa a testa fino all'ultimo voto. Una situazione che per molti ricorda troppo da vicino l'incertezza del 2000 nella sfida tra George W.Bush ed Al Gore con una conta all'ultimo voto.

LA GUERRA DEI SONDAGGI - Sia quel sia, per quel che riguarda i principali swing state, quelli che assegnano più grandi elettori, Obama sembra resistere in Ohio (l'ultimo sondaggio Ipsos dice che guida di quattro punti), mentre in Florida è un sostanziale testa a testa. Romney sta però recuperando in alcuni blue state, quelli tradizionalmente democratici, come Pennsylvania e Michigan. Ma - e questo è quello che conta davvero - sul fronte dei grandi elettori il presidente americano appare al momento in vantaggio: secondo il sito specializzato RealClearPolitics.com - che fa una media di tutti i principali sondaggi - al momento il presidente ne avrebbe 290, 42 in più di Romney. E siccome per vincere servono 270 grandi elettori, Obama - a bocce ferme - avrebbe in tasca la vittoria

          Mitt Romney atterra in Ohio
Lucianone

sabato 3 novembre 2012

Sport - calcio / Serie A - anticipi: Juve sconfitta, Milan vince bene

4 novembre 2012 - domenica     4th November / Sunday      visualizzazioni - 37.485

Milito implacabile, l'Inter rimonta
La Juve non è più imbattibile

TORINO, 03 novembre 2012

Finisce 3-1 per i nerazzurri a Torino: bianconeri avanti dopo 18" con un gol irregolare di Vidal, poi nella ripresa la doppietta del Principe (primo su rigore) e Palacio nel finale portano la squadra di Stramaccioni a meno 1 dalla vetta


La rabbiosa esultanza di MIlito allo Juventus Stadium. Forte
La rabbiosa esultanza di MIlito allo Juventus Stadium. Forte
L’Inter vince a Torino. Un risultato, il 3-1 in rimonta sulla Juventus, che è un urlo: i nerazzurri, ora a -1 in classifica, possono giocarsela, per lo scudetto, contro i campioni d’Italia. Perché battono una squadra che era imbattuta da 49 partite consecutive, di tre campionati diversi. E finora imbattibile, allo Juventus Stadium. Una doppietta di Milito e un centro di Palacio replicano alla rete di Vidal in apertura di gara. Che poteva essere una mazzata sulle ambizioni della squadra di Stramaccioni, anche perché arrivata grazie ad un fuorigioco non ravvisato di Asamoh, e che invece ha cloroformizzato la squadra di Conte. Mai visti così tanti colpi di tacco, ancor più gravi, perché gratuiti, degli innumerevoli passaggi mancati. La Juve una volta di più, ma stavolta con gli interessi, paga un reparto d’attacco apparso stasera inadeguato al contesto di squadra. Vucinic si è fatto male, Bendtner e Giovinco non hanno inciso, e dire che l’Inter non è stata ermetica. E la coperta, per una volta, è diventata corta. Le implacabili punte dell’Inter, quelle che la Juve non ha, hanno fatto la differenza.
VIDAL GOL — La Juve parte col botto. Vidal segna dopo 18 secondi, deviando in rete a porta vuota, sul secondo palo, in anticipo su Nagatomo, il tiro-cross da sinistra di Asamoah. Ci sarebbe però posizione di fuorigioco del ghanese, sul tocco in verticale di Vucinic. Il guardalinee Preti non se ne accorge. E allora Juve in vantaggio. Con il sesto gol di Vidal, miglior realizzatore stagionale dei bianconeri. La Juve insiste, sfrutta lo smarrimento nerazzurro, e sfiora il raddoppio. Con un inserimento centrale in verticale di Marchisio al cui destro al volo risponde una prodezza di Handanovic.
L'azione del primo gol della Juve: Asamoah è in fuorigioco. Ansa
L'azione del primo gol della Juve: Asamoah è in fuorigioco. Ansa
PALACIO SEGNA IN FUORIGIOCO — L’Inter si scuote. Con un sinistro alto di Cambiasso, ma soprattutto con il colpo di testa vincente di Palacio: ma l’argentino è in fuorigioco, sul cross da sinistra.
GARA INTENSA — Il ritmo è alto. I rovesciamenti di fronte repentini. C’è però tanta frenesia, altrettanti errori negli appoggi, anche comodi. Le occasioni da rete non mancano. Cassano se la crea da solo, con un delizioso destro a girare dal vertice sinistro dell’area, palla a lato di un soffio. Mentre Vidal sfrutta un regalo della retroguardia ospite per sprintare verso la porta, ma Handanovic è di nuovo bravissimo. In mezzo c’è un altro episodio da moviola. Il fallo vistoso, anche se non intenzionale, sullo slancio, di Lichtsteiner su Palacio. L’arbitro Tagliavento non tira fuori il secondo cartellino giallo per lo svizzero, già ammonito. Alessio lo toglie dal campo. Dentro Caceres. All’intervallo la Juve è avanti. Ma ha sprecato l’occasione per chiudere la gara, in contropiede. L’Inter ha fatto la partita, contropronostico, ma gioco-forza, sotto di un gol.
PARI MILITO — Si riparte con Bendtner al posti di Vucinic, acciaccato. La difesa dell’Inter è imbambolata, ma la Juve spreca ancora. Come Palacio, in contropiede, vanificando (palla alta) un tre contro due. Poi Tagliavento indica il dischetto per una trattenuta di Marchisio su Milito vista dal giudice di porta Orsato, che poi sarà bersagliato da oggetti lanciati dalla Curva Sud juventina, dietro di lui. Dal dischetto il Principe segna di potenza il sesto gol del suo campionato. Uno a uno. La gara si incattivisce. Si sentono tutti in credito per l’arbitraggio.
DOPPIO MILITO E PALACIO — La Juve perde, con Pirlo, l’ennesima palla a centrocampo, e stavolta l’Inter, in contropiede, la punisce. Ancora con Milito, che trova la porta sguarnita sulla respinta di Buffon su Guarin, subentrato a Cassano, sfiatato. Bendtner, pessimo, non trova la porta vuota da posizione complicata, stavolta alla Juve il carattere non basta. E arriva anche il 3-1 di Palacio, dopo un'azione di contropiede conclusa dall'assist del giapponese per l'ex genoano. Esulta l’Inter, che non vinceva in campionato a Torino dal 2005. E ora festeggia un’impresa e ne sogna un’altra.
(di Riccardo Pratesi - da la Gazzetta dello Sport.it)

Il Milan è tornato
Col Chievo finisce 5-1

Terzo risultato ultile consecutivo dei rossoneri che passano con Emanuelson ma si fanno raggiungere subito da Pellissier. Poi arrivano i gol di Montolivo e Bojan. Nella ripresa sale in cattedra El Sharaarwy che segna l'ottavo gol in campionato e regala un assist a Pazzini



Stephan El Shaarawy esulta con la squadra dopo l'ottavo gol in campionato. Ap
Stephan El Shaarawy esulta con la squadra dopo l'ottavo gol in campionato. Ap
Riecco il Milan. Riecco il gioco e l'entusiasmo. I rossoneri tornano alla vittoria rifilando un netto 5-1 al Chievo. Un gradino sopra gli altri Emanuelson e Montolivo, autori dei primi due gol. Ancora di più El Shaarawy, straordinario leader della squadra, ancora in rete (l'ottava volta) e uomo assist per Pazzini che chiude il conto. Serata perfetta anche per Bojan: sua la terza rete, ancora buona la sua prestazione. E pensare che dopo il gol di Emanuelson, Pellissier va subito in rete minando la fiducia dei rossoneri. Alla fine la cinquina punisce eccessivamente i gialloblù, ma mette d'accordo tutti; 7 punti nelle ultime tre partite rilanciano i rossoneri che adesso devono solo trovare la continuità. Quinto, terribile k.o. fuori casa, invece per il Chievo che non replica la prova della Primavera capace di battere qualche ora prima i pari età rossoneri con identico risultato.
Urby Emanuelson scocca la palla dell'1-0. Ansa
Urby Emanuelson scocca la palla dell'1-0. Ansa
si torna al 4-2-3-1 — Con Bojan dal primo minuto e con Pazzini prima punta, Massimiliano Allegri rilancia il 4-2-3-1. Perché, dice il tecnico, senza Bonera la difesa più indicata è quella a quattro. In verità il modulo 4-2 e fantasia è il risultato di una sculacciata sul volo Palermo-Milano. Ma c'è anche la convinzione che quella con il Chievo sia una sfida da bivio. Nella desolazione di San Siro, termini del tipo "spareggio per non retrocedere" suonano sinistri. Ma la classifica la dice lunga. Corini cerca di ricompattare i suoi reduci da quattro sconfitte consecutive in trasferta, si affida all'esperienza di Pellissier e alla forma di Thereau con la spinta sulla fascia di Luciano.
Riccardo Montolivo segna il 2-1. Afp
Riccardo Montolivo segna il 2-1. Afp
passa la paura — Milan avvisato e subito in partita con un buon ritmo. Il Chievo però prende le misure, con una manovra difensiva ben organizzata. E' facile intuire che è Emanuelson l'uomo più in palla del Milan. Corre senza limiti e gestisce in prima persona le migliori azioni offensive della squadra. Ed è proprio suo, al 16', il gol del vantaggio, un sinistro da fuori area con la leggera deviazione di Dramè. Ma dura poco la gioia dei rossoneri perché secondo la migliore tradizione, arriva il gol su palla inattiva. Corner e Pellissier con una torsione infila di testa, spalle alla porta, sotto la traversa. La bambola è a portata di mano e il Milan sbanda, abbassando addirittura il baricentro. E con il Chievo che spinge non resta che puntare al contropiede. Così al 36', dopo una prodezza di Abbiati su Thereau, arriva il 2-1. La ripartenza di El Shaarawy è spettacolare. Il Faraone regala palla a destra per Emanuelson il cui assist al limite viene capitalizzato da Montolivo con un rasoterra imparabile. Al 41' arriva il terzo gol, frutto di una nuova azione corale, finalizzata da Bojan che usufruisce di una deviazione di Dainelli.
La felicità di Bojan Krkic. LaPresse
La felicità di Bojan Krkic. LaPresse
e anche il faraone — Montolivo che detta i tempi da leader e la formula Emanuelson-Bojan-El Shaarawy regala buoni frutti. Il Faraone inoltre dà buon esempio andando a recuperare palle nella fase difensiva, esaltando il suo talento. Corini dal canto suo ordina ai suoi di pressare; al 10' della ripresa sostituisce Luciano con Marco Rigoni. Fuori anche Dramè, abbattuto da una violenta pallonata al volto, calciata da Abate; lo sostituisce Stoian. El Shaarawy manca il gol con un rasoterra a fil di palo che nemmeno lui ci crede. Entra Boateng per Emanuelson, mentre Pellissier lascia il posto a Di Michele. Ma gioca solo il Milan che trova il quarto gol, meritatamente con il Faraone: spinta da due passi sull'assist di Abate. La conferma delle straordinarie capacità del ragazzino che non si ferma più. Forte e dotato di classe immensa. Vedi l'assist a Pazzini che chiude il conto nel recupero. Il Milan rivede la luce. Un poker per il rilancio: per battere il Malaga martedì in Champions e replicare domenica prossima ancora a San Siro contro la forte Fiorentina.
 (di Gaetano De Stefano  -  da la Gazzetta dello Sport)

Commento di Lucianone
Si è  chiusa alla fine la serie che sembrava interminabile delle vittorie
juventine. Ma ora che è successo, come per tutte le cose che ci piaccio-
no tanto e vorremmo non finissero mai, ci sembra impossibile. Oppure
"it's not possible!", citando il tifo all'anglosassone.
E' stata comunque la fine di una serie positiva di 49 risultati senza sconfitte
che prima o dopo era prevedibile prima di dicembre o di Natale, in quanto si
vedeva spesso, ultimamente, traballare in difesa una Juve distratta che un pò
ricordava quella di 2 anni fa. Ma erano solo rari momenti in mezzo a partite
molto aggressive e arrembanti, soprattutto a centracampo e sulle fasce.
Quello che è mancato con l'Inter è stato appunto il centrocampo e la mancanza
di un vero bomber nella zona d'attacco. E' mancato, dopo il rigore di Milito, il
gioco d'insieme, la velocità sulle fasce e lo spirito di rimonta che altre volte
aveva animato la squadra di Conte, e forse si sente proprio la mancanza del
tecnico in panchina: da lì magari avrebbe dato alla squadra la giusta sterzata!

Lucianone

Appuntamenti - musica jazz

3 novembre 2012 - sabato      3rd November / Saturday        visioni post - 10

Sabato 3 novembre, ore 21:00
Al 'Paprika' di Dalmine (Bg)
Andrea Dulbecco  e il suo trio
(ingresso 7 euro)
Sabato 3 novembre, ore 21:00
Al  jazz club
'Blue Note' di Milano, via Borsieri, 37
Jacky Terrasson Trio
con Terrasson / piano, Burniss Earl Travis / contrabbasso,
Justin Faulkner / batteria
(ingresso:  27/32 euro) - tel. 02.69016888
Venerdì 16 - sabato 17 novembre
Auditorium Same - Treviglio (Bg), ore 21:00
"Concorso nazionale giovani talenti /
Jazz Gruppi Città di Treviglio - VI Edizione"
Sei anni di bella musica, alla scoperta di
astri nascenti del jazz italiano.
Da New York JOYCE YUILLE, vocalist jazz
in concerto, con Stefano Calzolari / Pianoforte
e Daniele Comoglio / Sax
(ingresso libero)
Bando www.jazzclubbergamo.com
Venerdì 30 novembre, ore 21.30
Ristorante 'Il Pianone'  Bergamo Alta
CONCERTO - Giovanni Colombo / piano,
Desiree de Silva / vocalist
Ore 22:00 - Altre novità musicali a sorpresa
/ingresso libero)

Live - Al Paprika, in trio con Maxx Furian e Michele Tacchi
Dulbecco, un genio per il vibrafono jazz
Usato per decorare le sonorità di un pezzo, a poco a poco
il vibrafono ha trovato spazio nel jazz, imponendosi come
voce solista dalla raffinata melodia.    Un suono pulito e 
vibrato più o meno lungo, che si estende come un'ombra
sul terreno del jazz contemporaneo. -
Il vibrafonista Andrea Dulbecco, al Paprika di Dalmine,
con l'omonimo trio, suona brani tratti da "Sunday Afternoon",
realizzato per la Abeat Records  insieme a Marco Micheli, Ste-
fano Bagnoli e Luca Gusella. Ulyima produzione discografica
del trio, contiene dieci tracce dalle atmosfere decise, ma mai
ingombranti.




Lucianone

venerdì 2 novembre 2012

Libro / intervista - Psichiatria: le allucinazioni di Sacks

2 novembre 2012 - venerdì      2nd November / Friday                           visioni post - 21   
                                                                                                        
Oliver Sacks: "Nel mio ultimo libro 'Hallucinations' 
vi racconterò  le mie visioni/allucinazioni"
Il 6 novembre esce il nuovo libro del neurologo, autore di
"Risvegli" (da cui era stato tratto anche il film).
Dopo le "confessioni psichedeliche", Sacks ha rilasciato
un'intervista  psicologica.

(da 'la Repubblica' - Salute / 23 ottobre 2012 )
Allucinazione è inganno del cervello, prendere per reale un oggetto visivo o sonoro
che non esiste. Lo psichiatra Henry Ey l'ha definita "una percezione senza oggetto
da percepire". Nei manuali è catalgata tra i disturbi della percezione.
E 'Hallucinations' è l'ultima fatica letterario-scientifica del neurologo-star Oliver Sacks
che uscirà negli Stati Uniti il 6 novembre ed è già in offerta sui principali siti editoriali
per la prenotazione.
La tesi di Sacks è che l'allucinazione non è prerogativa dei "matti": esistono vari tipi
di allucinazioni non psicotiche. Fa parte di noi, della condizione e della storia umana (in
varie culture l'uso di piante o sostanze allucinogene era ricercato).
Sul New Yorker  di agosto (ne ha parlato Repubblica il 22 agosto) una meditazione
confessione di Sacks anticipava gli aspetti più personali del libro, gli anni (i favolosi '60)
delle sue esperienze 'psichedeliche' e della sua dipendenza.
Ora altri particolari emergono nell'intervista ("Che cosa ho imparato dalle mie allucina-
zioni") al neurologo britannico, autore di 'Risvegli', 'L'occhio della mente', 'L'uomo che
scambio sua moglie per un cappello'.
L'intervista (di Jean Francois Marmion per la rivista francese Le Circle Psi) apparirà,
tradotta, sul numero di novembre del bimensile Psicologia contemporanea, diretta da
Anna Oliverio Ferraris.
Racconta Sacks: "Io avevo forti tendenze autodistruttive, al punto
che i miei amici non credevano che sarei vissuto fino ai 30-40 anni...".
E poi aggiunge: "In questi quasi 50 anni ho oscillato tra la dipenden-
za dalla psicoanalisi e quella dai trattamenti farmacologici".
Sacks riparte da problemi personali (come in vari suoi libri) parlando
delle sue disfunzioni della percezione visiva:  fin da piccolo non rico-
nosce luoghi e volti. Da ragazzino "per strada mi perdevo molto fa-
cilmente, a scuola non riuscivo a riconoscere i compagni: attribuivo
tutto a sbadataggine , non pensavo a problemi percettivi..."


Quando, dopo 35 anni di distacco, ha rivisto il fratello in Australia
ed ha saputo che aveva le sue stesse difficoltà si è chiesto se non
si trattasse di un fatto genetico. "Ora ho imparato a conviverci...:
spesso è la mia assistente Kate che riconosce le persone al posto
mio... mi evita di abbracciare degli sconosciuti!".
Ma sei anni fa, in un cinema alla vigilia di Natale, "prima che co-
minciasse il film, ho visto improvvisamente come un'esplosione di
luce da una parte dell'occhio". Dopo due giorni la diagnosi: mela-
noma all'occhio. I medici decisero di eliminare il tumore sacrificando
anche la retina: dal 2009 il suo occhio è pieno di sangue ma sembra
che il tumore si sia arrestato. Ma seguarda uno spazio vuoto, come
ad esempio un soffito, "ho una lacuna nel campo visivo, e sono inva-
so da allucinazioni, in particolare da motivi geometrici".
Ma perchè il cervello nel momento iin cui non può trattare le informazio-
ni provenienti dal sistema visivo produce allucinazioni?  Sacks sostiene
che le aree visive del cervello sono sempre attive.   In alcuni casi si stimo-
lano da sole... "Nelle allucinazioni più complesse delle mie percepire e im-
magire sono la stessa cosa per il cervello.   Quando si hanno allucinazioni
di volti di persone, ad esempio (non è il mio caso!) le zone del cervello de-
stro utilizzate normalmente per riconoscere i volti sono in superattività.
Sia dal punto di vista fisiologico che fenomenologico le allucinazioni com-
plesse assomigliano quindi enormemente alle percezioni, e possono essere
considerate come tali, a torto, dal soggetto".
Il neurologo britannico spiega la distinzione tra le sue allucinazioni musicali
(ne ha parlato in Musicofilia: esclusivamente la musica di Chopin si trasfor-
mava  per lui in martellamento metallico). e quelle visive. Con Chopin il pro-
blema era "la perdita di senso della tonalità a causa di una emicrania".
Nel suo specifico caso  le cause sarebbero l'uso di troppi medicinali e, con-
fessa, "permettere ai miei sentimenti di invadermi completamente".
Il nuovo libro, Hallucinations, spiega Sacks, distingue  questi tipi di alluci-
nazioni da quelle tipiche della schizofrenia (le "voci" che danno ordini...). - 
Persone con emicrania possono semtire odori strani, vedere archi di luci ab-
baglianti o minuscole, lillipuziane figure di uomini  o animali: gli ipovedenti
si  possono  paradossalmente  immergere  nella  vista  di  un  mondo
fantastico allucinatorio: chi ha forti febbri può vedere macchie di colori,
volti meravigliosi o terrificanti; c'è chi è visitato dai defunti e chi ha crisi
mistiche.  E certe allucinazioni possono derivare da deprivazioni, intossi-
cazioni, lesioni, malattie, farmaci. - "Quando una volta mi è accaduto di
fare dei sogni strani dopo un viaggio in Brasile, il mio psicanalista (Sono
in analisi da 46 anni! Siamo invecchiati insieme, lui e io...)   mi ha detto:
lei ha fatto più sogni strani  in queste due settimane che negli ultimi 20
anni. Che cosa sta succedendo? Niente di particolare, ho pensato io, poi
mi sono reso conto che in quel periodo assumevo un medicinale che, tra
gi effetti collaterali, comportava quello di provocare sogni particolari o
allucinazioni, Il mio è senz'altro uno psicoanalista molto attento!".

Lucianone

Politica - Esteri / Scozia verso l'indipendenza

2 novembre 2012 - venerdì      2nd November / Friday      visioni post - 11

Scozia - Sempre più voglia di secessione
Salmond e Cameron hanno firmato l'intesa per l'indipendenza della
Scozia. -  La decisione potrebbe rappresentare l'inizio della fine  del
Regno Unito. - Fra due anni il referendum.

(dal 'Corriere della Sera' - 16 ottobre 2012 . di Fabio Cavalera)
Senza acrimonia e come vecchi amici , David Cameron e Alex
Salmond si sono stretti la mano  a Edimburgo per ratificare il 
patto che porta dritto  al referendum per l'indipendenza della
Scozia: si voterà nell'autunno del 2014 e si esprimeranno an-
che i sedicenni. La posta in gioco è sicuramente storica ma il
premier britannico e il leader scozzese si sono comportati co-
me due gentiluomini  evitando di drammatizzare  e trovando
un punto di mediazione. Cameron ha dovuto cedere sia sulla
data  (avrebbe preferito anticiparlo  per non dare tempo alla
propaganda  secessionista  di acquisire proseliti) sia sull'al-
largamento della base elettorale (le percentuali dei giovani
favorevoli al distacco da Londra sono in crescita).
Salmond, che è il numero uno dello 'Scottish National Party',
si è invece piegato sul quesito che sarà uno solo e secco:  si
o no al Regno Unito. Gli sarebbe molto piaciuto inserirne un
secondo, una sorta di scappatoia, sui maggiori poteri  da de-
volvere a Edimburgo: se non separazione, più devoluzione.
Furbo e abile, AlexSalmond sa infatti che la maggioranza
dei suoi concittadini e compatrioti è nazionalista  ma non
indipendentista, che vuole più autonomia ma non l'addio
traumatico.  Con due quesiti referendari avrebbe comun-
que vinto la partita.   Con un quesito, e per giunta tanto
chiaro, la scommessa di Salmond diventa un azzardo. Ma
lui confida: anche alle elezioni nel 2011 era dato per per-
dente, poi nelle ultime settimane mise al tappeto laburisti,
liberaldemocratici, conservatori, la schiera degli "unioni-
sti", e vinse nella sua Scozia divenendone "First Minister".

Il referendum sarà completamente "made in Scotland".
Londra e Edimburgo  per qualche settimana  hanno alzato
un pò la voce sul diritto scozzese di organizzare òla consul-
tazione lasciando Westminter fuori dai giochi.. E alla fine
il compromesso è stato che il parlamento britannico appro-
verà un legge che "garantisce a Holyrood"  (la vecchia re-
sidenza dei monarchi scozzesi) "il potere di tenere un refe-
rendum sull'indipendenza con un'unica domanda".
Cameron e Salmond hanno siglato l'accordo quadro ma
l'organizzazione e la data (probabile l'ottobre 2014) sa-
ranno di competenza esclusiva delle autorità scozzesi.
Due anni di campagna elettorale sono lunghi e i toni
per provare a cancellare gli "Atti di Unione" del 1707
si accenderanno.


Per il momento prevale il 'fair play'.  David Cameron sottolinea
che "questa era la decisione giusta da prendere", la maggioranza
degli scozzesi ha dato la preferenza a un partito che insisteva per
la consultazione e "io faccio in modo che si svolga e sia legale".
Alex Salmond  parla di "passo decisivo nel viaggio verso l'auto-
governo di una florida, progressista e indipendente Scozia".
Le intenzioni di voto per la separazione non superano  a oggi il
32/35 per cento.
Abbasso Londra, viva Londra. Alex Salmond porta a casa il re-
ferendum che aveva promesso, ma se perde si ritrova con un pu-
gno di mosche in mano: che farà dopo?  David Cameron, sulla
carta, ha la prospettiva di passare alla storia (evento poco pro-
babile) come l'ultimo premier del Regno Unito.
Ed Miliband, leader laburista, ha pure di che preoccuparsi per-
chè, se la Scozia  (bacino di consensi  per il suo partito)  se ne 
va, A Westminster lui si ritrova una maggioranza tory per altri
30 anni.   Sarà un referendum interessante per molte ragioni,
storiche e politiche. Tranquilli i Windsor: i secessionisti hanno
giurato che non abbandoneranno il Commonwealth e che Eli-
sabetta manterrà la posizione di capo di Stato.
Comunque finirà: God save the Queen.

Lucianone

giovedì 1 novembre 2012

Sport - calcio /Serie A - 10^ giornata 2012/13

2 novembre 2012 - venerdì       2nd November / Friday

Risultati delle partite di mercoledì 31 ottobre
Cagliari   4         Inter            3        Torino   1       Udinese   2  
Siena       2        Sampdoria   2        Lazio     1       Catania    2

Atalanta   1       Chievo       2         Juventus   2    Parma     3     
Napoli      0       Pescara      0         Bologna    1    Roma      2     
                                                                                                      
Palermo   2                          Genoa          0
Milan       2                          Fiorentina    1
(giocata martedì 30 ott.)        (giocata giovedì 2 nov.)

Classifica della Serie A
Juventus   28  /  Inter  24  /  Napoli   22  /  Lazio  19  /  Fiorentina  18  /
Parma   15  /  Roma, Cagliari  14  /  Udinese  13  /  Atalanta, Catania  12  /
Milan  11  /  Torino, Samp, Chievo  10  /  Genoa  9  /  Palermo, Pescara  8  /
Bologna  7  /  Siena  3

Commento di Lucianone
continua... to be continued

Curiosità - Origini delle parole dialettali (bergamasche)

1 novembre 2012 - giovedì     1st November / Thursday            visioni post  -  74
                                                                                                     
Pirù...?
Noter de Bèrghem (noi di Bergamo) de Bèrghem de sura
(di sopra)  -  spiega una nota canzone bergamasca  -  alla
forchetta diciamo... Cosa diciamo?
Chiamiamo la forchetta pirù. - Il termine non deriva dal
latino perchè i Romani usavano solo cucchiaio e coltello.
Deriverebbe dal greco peiro (infilzo), per altri  le origini
risalirebbero al celtico pir (punta). I veneziani chiamano
la forchetta piròn  e  avendo dominato su Bergamo  per
più di tre secoli certamente sono stati loro a insegnare
ai lombardi-bergamaschi l'uso della forchetta.

Le varie origini di... Bèrghem
Il nome di Bergamo in dialetto suona Bèrghem, conservando
nella pronuncia popolare il presunto etimo germanico di Berg,
montagna e hem, casa.  Per altri berg rimanda a barga, capan-
na.   -  Non manca neppure il richiamo a Pergamo, quindi agli
Etruschi. Un'altra ultima tesi quale dio celtico coinvolge?
La nuova tesi circa l'origine del toponimo Bergamo lo pone
in relazione con il dio galloromano Bergimus, divinità legata
al tempo lunare. Molte scelte culturali sulle origini di Berga-
mo sono nate da esigenze ideologiche e politiche; gli stessi
Orobi non sono che un'invenzione linguistica. La denomina-
zione originale  di Oromobi, Orumbovii (cfr. Plinio)  è stata 
grecizzata  per  arrivare  al  suggestivo  mix  di òros e bìos,
morte e vita.   Sicchè gli Orobi risultano la stirpe energica 
che vive sui monti.

Lucianone

martedì 30 ottobre 2012

Sport - calcio / Serie B - 12^ giornata 2012/13

31 ottobre 2012 - mercoledì        31st October / Wednesday        visioni post - 11
                                                                                                     

Steccano Verona e Livorno
E il Sassuolo allunga: +6

Serie B, 12ª giornata: Di Francesco batte 3-1 la Ternana e consolida il primato. Mandorlini beffato dal Crotone (3-3); i toscani fanno 1-1 con il Lanciano. Successi per Ascoli, Cesena, Empoli, Pro Vercelli e Juve Stabia. Finiscono pari Cittadella-Brescia, Modena-Padova e Varese-Vicenza

Dodicesima giornata di Serie B nel segno della capolista. Nell'anticipo delle 18, il Sassuolo vince 3-1 in casa della Ternana (che era imbattuta da 8 partite) e consolida il primato in classifica, portandosi a quota 31 punti, allungando a +6 sul Verona (3-3 pazzesco a Crotone) e +8 sul Livorno (1-1 a Lanciano).

Risultati delle partite
Ternana - Sassuolo          1 - 3             Ascoli - Novara           2 - 0   
Bari - Empoli                     2 - 3            Cesena - Grosseto       3 - 2 
Cittadella - Brescia          1 - 1             Crotone - Verona        3 - 3
Juve Stabia - Reggina     1 - 0              Lanciano - Livorno    1 - 1
Modena - Padova              0 -0             Pro Vercelli - Spezia   1 - 0
Varese - Vicenza              1 - 1

Classifica di serie B
Sassuolo  31  /  Verona  25  /  Livorno  23  /  Padova, Juve Stabia  18  /
Cittadella  17  /  Ternana, Varese  16  /  Modena, Brescia, Ascoli, Spezia  15  /
Bari, Vicenza, Empoli, Cesena  12  /  Crotone, Pro Vercelli  11  /  Novara  10  /
Reggina, Lanciano  9  /  Grosseto  3

Crotone-Verona 3-3Gara vietata ai deboli di cuore quella dello Scida. Il 3-3 finale premia la tenacia del Crotone che non ha mai mollato anche quando è passata in svantaggio al 46’ del secondo tempo. Ma andiamo per ordine. Mandorlini rimodula la squadra lasciando molti titolari in panchina. Drago lascia fuori Caetano e gli preferisce Ciano. Dieci minuti di schermaglia ma di bel gioco fino al vantaggio del Verona. Che arriva al 18’ per merito di Martino che sfrutta una clamorosa indecisione difensiva e si ritrova solo davanti a Caglioni: il suo sinistro è preciso e non lascia scampo al portiere rossoblù per il suo primo gol stagionale. Il Crotone preme ma offre il fianco al Verona che con Cocco non trova lo specchio dopo una invenzione di Hallfredsson che taglia in due la difesa crotonese. Ma il pareggio arriva al 22’ grazie ad un rigore accordato da Di Bello per fallo di Hallfredsson che in piena area respinge con un braccio un tiro ravvicinato di Maiello. Dal dischetto Gabionetta trasforma con precisione. Ma il Verona non ci sta e sfiora due volte il vantaggio con Cocco e con Gomes ma al 4’ una invenzione di Hallfredsson che trova lo spiraglio giusto per mettere Cocco davanti a Caglioni eludendo il fuorigioco. Anche per l’attaccante ex dell’AlbinoLeffe primo centro stagionale. Si torna dal riposo con gli stessi effettivi ma e con il Verona che però sfiora in più circostanze la terza rete. Gabionetta si infortuna al 12’ e a suo posto entra Pettinari. Che al 34’ trova lo spiraglio giusto per pareggiare su una intuizione di Mazzotta. Quando tutto lascia pensare ad un pareggio ecco l’impennata veronese al 46’ grazie a Gomes che raccoglie un a deviazione volante di Cacia e con un diagonale preciso impallina Caglioni. Il Crotone però non molla e al 48’ Eramo pesca nell’area Maiello che controlla col destro e col piattone batte Nicolas per il definitivo e spettacolare 3-3.
 (Luigi Saporito  -  da la Gazzetta dello Sport.it) 
   Martinho: ha appena segnato per l'Hellas Verona

Ternana-Sassuolo 1-3Succede tutto nel finale con il Sassuolo che passa al Liberati per 3-1. Dopo un primo tempo senza troppe emozioni con la capolista impegnata in un lungo e sterile possesso palla la partita s'è accesa nella ripresa grazie alla Ternana che attacca e crea l'occasione del gol con Carcuro al 14' il cui colpo di testa finisce contro la traversa. Ma il Sassuolo in contropiede ha scatenato i suoi avanti e al 18' è passato con un tocco sotto misura di Valeri servito da un assist aereo di Pavoletti. La Ternana perde Ferraro per infortunio e con l'uomo in meno subisce il raddoppio di Pavoletti che di testa infila sull'angolo di Berardi. Sembra finita ma la Ternana si rimette in partita. Al 37' Troiano colpisce il pallone con una mano in mischia. Litteri s'incarica di calciare il rigore che Pomini devia sul palo. Dall'angolo Vitale mette in mezzo per il colpo di testa vincente di Brosco. I settemila del Liberati ci credono, spingono la Ternana in avanti ma in contropiede il Sassuolo passa. Un tocco di Fazio su Masucci genera il rigore che Terranova calcia con forza. Traversa, palla oltre la linea non vista, ma Magnanelli risolve tutto spingendo in rete il pallone. (Massimo Laureti)
Lanciano-Livorno 1-1Finale pirotecnico a Lanciano con Alessandro Volpe sugli scudi. Nel giro di due minuti tra il 44’ e 46’ della ripresa colpisce prima la traversa e poi trova il pareggio su perfetto assist di Falcone. Il Lanciano paga la pochezza offensiva anche se nella ripresa ha mostrato chiari segni di miglioramento.Quando la classifica si fa pesante ed affronti una delle protagoniste del campionato non puoi concedere tre assenze importanti in difesa e non subirne le conseguenze, anche se lo stesso Livorno arriva a Lanciano privo di due pedine importanti come Siligardi ed Ederson. La gara si gioca a centrocampo, dove la squadra di Nicola trova gli spazi migliori e costruisce la vittoria, anche in virtù di una maggiore esperienza dei suoi uomini.I locali cercano di fare la partita ma in avanti non hanno forza, tanto che Fiorillo non viene mai impegnato per tutto il primo tempo. Il Livorno si muove bene con il trio d’attacco, con Belingheri che fa la differenza, con movimenti precisi, sempre in sintonia con i compagni di reparto. Quando il Lanciano mostra di voler osare un po’ di più, viene fuori l’esperienza e la migliore organizzazione del Livorno che trova il gol. E’ il 37’ quando con una perfetta ripartenza Paulinho serve alla perfezione Belingheri che trafigge Casadei con un perfetto diagonale. La reazione del Lanciano è generosa con Falcinelli vicino al gol al 7’ con un gran tiro deviato in angolo da Fiorillo. Gli spazi concessi alla squadra ospite sono inevitabilmente più ampi con la partita sicuramente più gradevole. Nel finale Aquilanti salva sulla linea un tiro di Piccoli poi lo spettacolare finale di Volpe che regala a Gautieri un punto che fa morale. (Fiorenzo Carlini)




Lucianone

lunedì 29 ottobre 2012

Meteo - L'uragano Sandy negli Usa

29 ottobre 2012 - lunedì     29th October / Monday

Uragano su New York
New York paralizzata in attesa di Sandy

Più di un milione e mezzo senza luce. Sandy arriva sulla costa orientale

L'arrivo a Atlantic City è previsto a mezzanotte (ora italiana) Più di un milione e mezzo senza luce. Sandy arriva sulla costa orientale

L'impatto con New York è previsto tra le 18 e le 20.30 locali (tra le 23 di lunedì e l'1.30 di martedì, ora italiana). Tutta la costa orientale degli Stati Uniti è in allerta: milioni di persone si stanno preparando all'arrivo dell'uragano. Nel frattempo Sandy ha raggiunto un diametro di circa 1500 chilometri, è grande quanto lo stato del Texas. I meteorologi temono possa trasformarsi nella peggiore tempesta degli ultimi decenni. Un milione e seicentomila persone sono senza elettricità nella costa orientale. Prima vittima: uno dei due dispersi del Bounty. 



«NON C'E' PIU' TEMPO PER SCAPPARE» - Il sindaco ha avvertito che «le condizioni in città sono pericolose e peggioreranno nelle prossime ore». Sandy è la «tempesta del secolo»: «state a casa», afferma il sindaco di New York, Michael Bloomberg, sottolineando che la metro e i bus resteranno quasi sicuramente fermi domani.

DISPERSO DEL BOUNTY - È stato ritrovato il corpo di uno dei due dispersi dopo il naufragio della nave replica del Bounty. Lo rende noto la guardia costiera americana. Si tratta della prima vittima statunitense dell'uragano Sandy.
NEW YORK PARALIZZATA - Il gigantesco uragano si sta spostando ad una velocità di 44 chilometri orari, soffiando venti che sfiorano i 140 chilometri all'ora. A causa del vento provocato da Sandy i livelli elevati di acqua potrebbero estendersi su diversi cicli di maree prolungando le inondazioni costiere e nelle baie. A New York il sindaco Bloomberg ha prolungato fino a domani la chiusura delle scuole. Problemi si stanno registrando con l'evacuazione delle 375mila persone che vivono nelle zone a rischio della Grande Mela: in molti, infatti, si sarebbero rifiutati di lasciare le loro case. Paralizzato Wall Street: il floor del New York Stock Exchange resta chiuso oggi e con ogni probabilità anche domani. Erano 25 anni che Wall Street non si fermava per un uragano, l'ultima volta è successo nel 1987 con l'arrivo di «Gloria». Metropolitane e mezzi pubblici di superficie sono fermi.

Sandy è a New York, almeno 12 morti
Sei milioni di persone senza luce

L'uragano ridotto a «Superstorm». Manhattan città fantasma, 3,5 metri d'acqua a Battery Park

LE VITTIME - Il bilancio è di almeno 12 morti, di cui tre sarebbero bambini. Un morto anche in Canada. Gli ultimi casi sono quello di due persone uccise in New Jersey per un albero abbattutosi sulla loro auto e quello in West Virginia di una donna di 48 anni che con la sua auto si è schiantata contro un camion a causa del fondo stradale scivoloso per la neve. Un'altra persona è rimasta uccisa in Connecticut sempre per la caduta di un albero, un'altra è morta di attacco di cuore mentre veniva evacuata ad Atlantic City. Un morto e un disperso per il naufragio del Bounty (vedi sotto). Una donna è morta a New York, nel Queens, fulminata da una scarica elettrica mentre camminava per strada, quando ha messo il piede in una pozzanghera. Sandy ha fatto una vittima anche in Canada: una donna è morta a Toronto dopo essere stata colpita da un cartellone sradicato dai venti che soffiavano a 65 chilometri orari. In Canada si sono registrati venti molto sostenuti nel sud dell'Ontario e in Quebec.

Lucianone