venerdì 2 novembre 2012

Politica - Esteri / Scozia verso l'indipendenza

2 novembre 2012 - venerdì      2nd November / Friday      visioni post - 11

Scozia - Sempre più voglia di secessione
Salmond e Cameron hanno firmato l'intesa per l'indipendenza della
Scozia. -  La decisione potrebbe rappresentare l'inizio della fine  del
Regno Unito. - Fra due anni il referendum.

(dal 'Corriere della Sera' - 16 ottobre 2012 . di Fabio Cavalera)
Senza acrimonia e come vecchi amici , David Cameron e Alex
Salmond si sono stretti la mano  a Edimburgo per ratificare il 
patto che porta dritto  al referendum per l'indipendenza della
Scozia: si voterà nell'autunno del 2014 e si esprimeranno an-
che i sedicenni. La posta in gioco è sicuramente storica ma il
premier britannico e il leader scozzese si sono comportati co-
me due gentiluomini  evitando di drammatizzare  e trovando
un punto di mediazione. Cameron ha dovuto cedere sia sulla
data  (avrebbe preferito anticiparlo  per non dare tempo alla
propaganda  secessionista  di acquisire proseliti) sia sull'al-
largamento della base elettorale (le percentuali dei giovani
favorevoli al distacco da Londra sono in crescita).
Salmond, che è il numero uno dello 'Scottish National Party',
si è invece piegato sul quesito che sarà uno solo e secco:  si
o no al Regno Unito. Gli sarebbe molto piaciuto inserirne un
secondo, una sorta di scappatoia, sui maggiori poteri  da de-
volvere a Edimburgo: se non separazione, più devoluzione.
Furbo e abile, AlexSalmond sa infatti che la maggioranza
dei suoi concittadini e compatrioti è nazionalista  ma non
indipendentista, che vuole più autonomia ma non l'addio
traumatico.  Con due quesiti referendari avrebbe comun-
que vinto la partita.   Con un quesito, e per giunta tanto
chiaro, la scommessa di Salmond diventa un azzardo. Ma
lui confida: anche alle elezioni nel 2011 era dato per per-
dente, poi nelle ultime settimane mise al tappeto laburisti,
liberaldemocratici, conservatori, la schiera degli "unioni-
sti", e vinse nella sua Scozia divenendone "First Minister".

Il referendum sarà completamente "made in Scotland".
Londra e Edimburgo  per qualche settimana  hanno alzato
un pò la voce sul diritto scozzese di organizzare òla consul-
tazione lasciando Westminter fuori dai giochi.. E alla fine
il compromesso è stato che il parlamento britannico appro-
verà un legge che "garantisce a Holyrood"  (la vecchia re-
sidenza dei monarchi scozzesi) "il potere di tenere un refe-
rendum sull'indipendenza con un'unica domanda".
Cameron e Salmond hanno siglato l'accordo quadro ma
l'organizzazione e la data (probabile l'ottobre 2014) sa-
ranno di competenza esclusiva delle autorità scozzesi.
Due anni di campagna elettorale sono lunghi e i toni
per provare a cancellare gli "Atti di Unione" del 1707
si accenderanno.


Per il momento prevale il 'fair play'.  David Cameron sottolinea
che "questa era la decisione giusta da prendere", la maggioranza
degli scozzesi ha dato la preferenza a un partito che insisteva per
la consultazione e "io faccio in modo che si svolga e sia legale".
Alex Salmond  parla di "passo decisivo nel viaggio verso l'auto-
governo di una florida, progressista e indipendente Scozia".
Le intenzioni di voto per la separazione non superano  a oggi il
32/35 per cento.
Abbasso Londra, viva Londra. Alex Salmond porta a casa il re-
ferendum che aveva promesso, ma se perde si ritrova con un pu-
gno di mosche in mano: che farà dopo?  David Cameron, sulla
carta, ha la prospettiva di passare alla storia (evento poco pro-
babile) come l'ultimo premier del Regno Unito.
Ed Miliband, leader laburista, ha pure di che preoccuparsi per-
chè, se la Scozia  (bacino di consensi  per il suo partito)  se ne 
va, A Westminster lui si ritrova una maggioranza tory per altri
30 anni.   Sarà un referendum interessante per molte ragioni,
storiche e politiche. Tranquilli i Windsor: i secessionisti hanno
giurato che non abbandoneranno il Commonwealth e che Eli-
sabetta manterrà la posizione di capo di Stato.
Comunque finirà: God save the Queen.

Lucianone

giovedì 1 novembre 2012

Sport - calcio /Serie A - 10^ giornata 2012/13

2 novembre 2012 - venerdì       2nd November / Friday

Risultati delle partite di mercoledì 31 ottobre
Cagliari   4         Inter            3        Torino   1       Udinese   2  
Siena       2        Sampdoria   2        Lazio     1       Catania    2

Atalanta   1       Chievo       2         Juventus   2    Parma     3     
Napoli      0       Pescara      0         Bologna    1    Roma      2     
                                                                                                      
Palermo   2                          Genoa          0
Milan       2                          Fiorentina    1
(giocata martedì 30 ott.)        (giocata giovedì 2 nov.)

Classifica della Serie A
Juventus   28  /  Inter  24  /  Napoli   22  /  Lazio  19  /  Fiorentina  18  /
Parma   15  /  Roma, Cagliari  14  /  Udinese  13  /  Atalanta, Catania  12  /
Milan  11  /  Torino, Samp, Chievo  10  /  Genoa  9  /  Palermo, Pescara  8  /
Bologna  7  /  Siena  3

Commento di Lucianone
continua... to be continued

Curiosità - Origini delle parole dialettali (bergamasche)

1 novembre 2012 - giovedì     1st November / Thursday            visioni post  -  74
                                                                                                     
Pirù...?
Noter de Bèrghem (noi di Bergamo) de Bèrghem de sura
(di sopra)  -  spiega una nota canzone bergamasca  -  alla
forchetta diciamo... Cosa diciamo?
Chiamiamo la forchetta pirù. - Il termine non deriva dal
latino perchè i Romani usavano solo cucchiaio e coltello.
Deriverebbe dal greco peiro (infilzo), per altri  le origini
risalirebbero al celtico pir (punta). I veneziani chiamano
la forchetta piròn  e  avendo dominato su Bergamo  per
più di tre secoli certamente sono stati loro a insegnare
ai lombardi-bergamaschi l'uso della forchetta.

Le varie origini di... Bèrghem
Il nome di Bergamo in dialetto suona Bèrghem, conservando
nella pronuncia popolare il presunto etimo germanico di Berg,
montagna e hem, casa.  Per altri berg rimanda a barga, capan-
na.   -  Non manca neppure il richiamo a Pergamo, quindi agli
Etruschi. Un'altra ultima tesi quale dio celtico coinvolge?
La nuova tesi circa l'origine del toponimo Bergamo lo pone
in relazione con il dio galloromano Bergimus, divinità legata
al tempo lunare. Molte scelte culturali sulle origini di Berga-
mo sono nate da esigenze ideologiche e politiche; gli stessi
Orobi non sono che un'invenzione linguistica. La denomina-
zione originale  di Oromobi, Orumbovii (cfr. Plinio)  è stata 
grecizzata  per  arrivare  al  suggestivo  mix  di òros e bìos,
morte e vita.   Sicchè gli Orobi risultano la stirpe energica 
che vive sui monti.

Lucianone

martedì 30 ottobre 2012

Sport - calcio / Serie B - 12^ giornata 2012/13

31 ottobre 2012 - mercoledì        31st October / Wednesday        visioni post - 11
                                                                                                     

Steccano Verona e Livorno
E il Sassuolo allunga: +6

Serie B, 12ª giornata: Di Francesco batte 3-1 la Ternana e consolida il primato. Mandorlini beffato dal Crotone (3-3); i toscani fanno 1-1 con il Lanciano. Successi per Ascoli, Cesena, Empoli, Pro Vercelli e Juve Stabia. Finiscono pari Cittadella-Brescia, Modena-Padova e Varese-Vicenza

Dodicesima giornata di Serie B nel segno della capolista. Nell'anticipo delle 18, il Sassuolo vince 3-1 in casa della Ternana (che era imbattuta da 8 partite) e consolida il primato in classifica, portandosi a quota 31 punti, allungando a +6 sul Verona (3-3 pazzesco a Crotone) e +8 sul Livorno (1-1 a Lanciano).

Risultati delle partite
Ternana - Sassuolo          1 - 3             Ascoli - Novara           2 - 0   
Bari - Empoli                     2 - 3            Cesena - Grosseto       3 - 2 
Cittadella - Brescia          1 - 1             Crotone - Verona        3 - 3
Juve Stabia - Reggina     1 - 0              Lanciano - Livorno    1 - 1
Modena - Padova              0 -0             Pro Vercelli - Spezia   1 - 0
Varese - Vicenza              1 - 1

Classifica di serie B
Sassuolo  31  /  Verona  25  /  Livorno  23  /  Padova, Juve Stabia  18  /
Cittadella  17  /  Ternana, Varese  16  /  Modena, Brescia, Ascoli, Spezia  15  /
Bari, Vicenza, Empoli, Cesena  12  /  Crotone, Pro Vercelli  11  /  Novara  10  /
Reggina, Lanciano  9  /  Grosseto  3

Crotone-Verona 3-3Gara vietata ai deboli di cuore quella dello Scida. Il 3-3 finale premia la tenacia del Crotone che non ha mai mollato anche quando è passata in svantaggio al 46’ del secondo tempo. Ma andiamo per ordine. Mandorlini rimodula la squadra lasciando molti titolari in panchina. Drago lascia fuori Caetano e gli preferisce Ciano. Dieci minuti di schermaglia ma di bel gioco fino al vantaggio del Verona. Che arriva al 18’ per merito di Martino che sfrutta una clamorosa indecisione difensiva e si ritrova solo davanti a Caglioni: il suo sinistro è preciso e non lascia scampo al portiere rossoblù per il suo primo gol stagionale. Il Crotone preme ma offre il fianco al Verona che con Cocco non trova lo specchio dopo una invenzione di Hallfredsson che taglia in due la difesa crotonese. Ma il pareggio arriva al 22’ grazie ad un rigore accordato da Di Bello per fallo di Hallfredsson che in piena area respinge con un braccio un tiro ravvicinato di Maiello. Dal dischetto Gabionetta trasforma con precisione. Ma il Verona non ci sta e sfiora due volte il vantaggio con Cocco e con Gomes ma al 4’ una invenzione di Hallfredsson che trova lo spiraglio giusto per mettere Cocco davanti a Caglioni eludendo il fuorigioco. Anche per l’attaccante ex dell’AlbinoLeffe primo centro stagionale. Si torna dal riposo con gli stessi effettivi ma e con il Verona che però sfiora in più circostanze la terza rete. Gabionetta si infortuna al 12’ e a suo posto entra Pettinari. Che al 34’ trova lo spiraglio giusto per pareggiare su una intuizione di Mazzotta. Quando tutto lascia pensare ad un pareggio ecco l’impennata veronese al 46’ grazie a Gomes che raccoglie un a deviazione volante di Cacia e con un diagonale preciso impallina Caglioni. Il Crotone però non molla e al 48’ Eramo pesca nell’area Maiello che controlla col destro e col piattone batte Nicolas per il definitivo e spettacolare 3-3.
 (Luigi Saporito  -  da la Gazzetta dello Sport.it) 
   Martinho: ha appena segnato per l'Hellas Verona

Ternana-Sassuolo 1-3Succede tutto nel finale con il Sassuolo che passa al Liberati per 3-1. Dopo un primo tempo senza troppe emozioni con la capolista impegnata in un lungo e sterile possesso palla la partita s'è accesa nella ripresa grazie alla Ternana che attacca e crea l'occasione del gol con Carcuro al 14' il cui colpo di testa finisce contro la traversa. Ma il Sassuolo in contropiede ha scatenato i suoi avanti e al 18' è passato con un tocco sotto misura di Valeri servito da un assist aereo di Pavoletti. La Ternana perde Ferraro per infortunio e con l'uomo in meno subisce il raddoppio di Pavoletti che di testa infila sull'angolo di Berardi. Sembra finita ma la Ternana si rimette in partita. Al 37' Troiano colpisce il pallone con una mano in mischia. Litteri s'incarica di calciare il rigore che Pomini devia sul palo. Dall'angolo Vitale mette in mezzo per il colpo di testa vincente di Brosco. I settemila del Liberati ci credono, spingono la Ternana in avanti ma in contropiede il Sassuolo passa. Un tocco di Fazio su Masucci genera il rigore che Terranova calcia con forza. Traversa, palla oltre la linea non vista, ma Magnanelli risolve tutto spingendo in rete il pallone. (Massimo Laureti)
Lanciano-Livorno 1-1Finale pirotecnico a Lanciano con Alessandro Volpe sugli scudi. Nel giro di due minuti tra il 44’ e 46’ della ripresa colpisce prima la traversa e poi trova il pareggio su perfetto assist di Falcone. Il Lanciano paga la pochezza offensiva anche se nella ripresa ha mostrato chiari segni di miglioramento.Quando la classifica si fa pesante ed affronti una delle protagoniste del campionato non puoi concedere tre assenze importanti in difesa e non subirne le conseguenze, anche se lo stesso Livorno arriva a Lanciano privo di due pedine importanti come Siligardi ed Ederson. La gara si gioca a centrocampo, dove la squadra di Nicola trova gli spazi migliori e costruisce la vittoria, anche in virtù di una maggiore esperienza dei suoi uomini.I locali cercano di fare la partita ma in avanti non hanno forza, tanto che Fiorillo non viene mai impegnato per tutto il primo tempo. Il Livorno si muove bene con il trio d’attacco, con Belingheri che fa la differenza, con movimenti precisi, sempre in sintonia con i compagni di reparto. Quando il Lanciano mostra di voler osare un po’ di più, viene fuori l’esperienza e la migliore organizzazione del Livorno che trova il gol. E’ il 37’ quando con una perfetta ripartenza Paulinho serve alla perfezione Belingheri che trafigge Casadei con un perfetto diagonale. La reazione del Lanciano è generosa con Falcinelli vicino al gol al 7’ con un gran tiro deviato in angolo da Fiorillo. Gli spazi concessi alla squadra ospite sono inevitabilmente più ampi con la partita sicuramente più gradevole. Nel finale Aquilanti salva sulla linea un tiro di Piccoli poi lo spettacolare finale di Volpe che regala a Gautieri un punto che fa morale. (Fiorenzo Carlini)




Lucianone

lunedì 29 ottobre 2012

Meteo - L'uragano Sandy negli Usa

29 ottobre 2012 - lunedì     29th October / Monday

Uragano su New York
New York paralizzata in attesa di Sandy

Più di un milione e mezzo senza luce. Sandy arriva sulla costa orientale

L'arrivo a Atlantic City è previsto a mezzanotte (ora italiana) Più di un milione e mezzo senza luce. Sandy arriva sulla costa orientale

L'impatto con New York è previsto tra le 18 e le 20.30 locali (tra le 23 di lunedì e l'1.30 di martedì, ora italiana). Tutta la costa orientale degli Stati Uniti è in allerta: milioni di persone si stanno preparando all'arrivo dell'uragano. Nel frattempo Sandy ha raggiunto un diametro di circa 1500 chilometri, è grande quanto lo stato del Texas. I meteorologi temono possa trasformarsi nella peggiore tempesta degli ultimi decenni. Un milione e seicentomila persone sono senza elettricità nella costa orientale. Prima vittima: uno dei due dispersi del Bounty. 



«NON C'E' PIU' TEMPO PER SCAPPARE» - Il sindaco ha avvertito che «le condizioni in città sono pericolose e peggioreranno nelle prossime ore». Sandy è la «tempesta del secolo»: «state a casa», afferma il sindaco di New York, Michael Bloomberg, sottolineando che la metro e i bus resteranno quasi sicuramente fermi domani.

DISPERSO DEL BOUNTY - È stato ritrovato il corpo di uno dei due dispersi dopo il naufragio della nave replica del Bounty. Lo rende noto la guardia costiera americana. Si tratta della prima vittima statunitense dell'uragano Sandy.
NEW YORK PARALIZZATA - Il gigantesco uragano si sta spostando ad una velocità di 44 chilometri orari, soffiando venti che sfiorano i 140 chilometri all'ora. A causa del vento provocato da Sandy i livelli elevati di acqua potrebbero estendersi su diversi cicli di maree prolungando le inondazioni costiere e nelle baie. A New York il sindaco Bloomberg ha prolungato fino a domani la chiusura delle scuole. Problemi si stanno registrando con l'evacuazione delle 375mila persone che vivono nelle zone a rischio della Grande Mela: in molti, infatti, si sarebbero rifiutati di lasciare le loro case. Paralizzato Wall Street: il floor del New York Stock Exchange resta chiuso oggi e con ogni probabilità anche domani. Erano 25 anni che Wall Street non si fermava per un uragano, l'ultima volta è successo nel 1987 con l'arrivo di «Gloria». Metropolitane e mezzi pubblici di superficie sono fermi.

Sandy è a New York, almeno 12 morti
Sei milioni di persone senza luce

L'uragano ridotto a «Superstorm». Manhattan città fantasma, 3,5 metri d'acqua a Battery Park

LE VITTIME - Il bilancio è di almeno 12 morti, di cui tre sarebbero bambini. Un morto anche in Canada. Gli ultimi casi sono quello di due persone uccise in New Jersey per un albero abbattutosi sulla loro auto e quello in West Virginia di una donna di 48 anni che con la sua auto si è schiantata contro un camion a causa del fondo stradale scivoloso per la neve. Un'altra persona è rimasta uccisa in Connecticut sempre per la caduta di un albero, un'altra è morta di attacco di cuore mentre veniva evacuata ad Atlantic City. Un morto e un disperso per il naufragio del Bounty (vedi sotto). Una donna è morta a New York, nel Queens, fulminata da una scarica elettrica mentre camminava per strada, quando ha messo il piede in una pozzanghera. Sandy ha fatto una vittima anche in Canada: una donna è morta a Toronto dopo essere stata colpita da un cartellone sradicato dai venti che soffiavano a 65 chilometri orari. In Canada si sono registrati venti molto sostenuti nel sud dell'Ontario e in Quebec.

Lucianone

domenica 28 ottobre 2012

Sport - calcio / Serie B - 11^ giornata 2012/13

28 ottobre 2012 - domenica      28th October / Sunday     visualizzazioni - 36.774

Il Verona passa con due rigori
Padova pari, Spezia k.o.

11/a giornata del campionato di B: la squadra di Mandorlini vince 2-0 col Lanciano in dieci per l'espulsione di Leali. Decisivi i penalty trasformati da Cacia e Gomez. Dopo i fatti di Livorno, il club veneto ricorda Morosini con uno striscione e delle maglie celebrative. Il Grosseto mette fuori rosa quattro calciatori coinvolti in un incidente la notte scorsa alle 5.30
Nell'undicesima giornata della B, il Verona piazza il controsorpasso sul Livorno grazie alla vittoria per 2-0 sul Lanciano, in dieci per l'espulsione di Leali. In rete Cacia e Gomez, entrambi su rigore. Il Padova non va oltre l'1-1 casalingo col Bari, mentre lo Spezia rimedia una sconfitta per 3-0 dal Cittadella. Avevano aperto i giochi il Sassuolo, con il successo sulla Juve Stabia per 1-0, e il Livorno, con la vittoria casalinga sul Cesena per 1-0.

     Lo striscione del Verona per Morosini

VERONA-LANCIANO 2-0 — Due rigori permettono al Verona di battere il Lanciano e tornare al secondo posto, prima della trasferta di Crotone ed il posticipo col Sassuolo. Al Bentegodi più di un minuto di applausi mentre i giocatori dell’Hellas reggono al centro del campo lo striscione “Moro per sempre con noi”, una delle tante risposte della società ai cori di Livorno nei confronti di Pier Mario Morosini. Mandorlini vara il tridente Bojinov-Cacia-Grossi, con Gomez per la prima volta in panchina. I primi pensieri per il Lanciano arrivano di Bojinov, ma Leali è molto attento. Nicolas, sostituto dell’infortunato Rafael, si addormenta al 28’, raccogliendo con le mani un passaggio all’indietro volontario. Tutto il Verona si mette in barriera, Amenta spara sul muro gialloblu, sulla respinta Falcinelli trova pronto Nicolas. Sempre vivi Cacia e Grossi, ma il Lanciano non trema. Il secondo tempo (5’) si apre col diagonale fuori di Cacia, al quarto d’ora Leali stoppa il sinistro di Bojinov. Mandorlini a mezzora dalla fine fa alzare dalla panchina Rivas e Gomez per Bojinov e Grossi. La pressione aumenta, fino alla mezzora e alla volata di Gomez verso la porta. L’argentino anticipa Leali, finisce a terra. È rigore ed espulsione di Leali, entra Casadei per Pepe, pochi secondi dopo Cacia piazza una gran botta sotto la traversa. Uno a zero. Il Lanciano ha l’occasione giusta tre minuti dopo, ma Falcinelli spara alto da ottima posizione dopo lo scivolone di Moras. La contesa è chiusa al 40’, con il secondo rigore della giornata (trattenuto Cocco) trasformato stavolta da Gomez. Il Verona è secondo.
(Alessandro De Pietro  -  da la Gazzetta dello Sport.it) 
SPEZIA-CITTADELLA 0-3Quasi senza attaccare nel primo tempo, troppo sbilanciato nella ripresa ed è così che lo Spezia finisce lungo e disteso, sul sintetico del suo 'Picco', abbattuto da un Cittadella cinico e robusto. Non basta neanche il portafortuna Gabriele Volpi, presidente onorario dei liguri, fino ad oggi imbattuto da spettatore, perché il loro ruolo, i veneti, lo interpretano alla perfezione. Il vantaggio dei granata (per l'occasione in giallo), arriva al 40' del primo tempo: dopo un bel triangolo, Biraghi arriva sul fondo e rasoterra cede al centro, dove il tiro di piatto di Di Carmine, viene deviato da Giannetti proprio sotto porta. Cambia volto lo Spezia nel secondo tempo, dopo che Serena trasforma il poco funzionale e scarsamente produttivo modulo 3-5-2, in un più aggressivo 4-3-3. Schiacciato completamente nella propria metà campo, il Cittadella tenta soprattutto delle ripartenze, ma è proprio in una di queste, al 13', dopo un errore elementare di Goian sulla trequarti, che Di Carmine s'invola solitario verso la porta di Iacobucci. Mario Rui, nel tentativo di intervenire, spinge in area l'attaccante e l'arbitro Abbattista, dopo aver espulso il portoghese, concede il rigore (14'): batte Di Roberto, il portiere dello Spezia, tocca ma non evita lo 0-2. Il definitivo tris al 18', dopo un'incomprensione tra Benedetti e Iacobucci nell'area piccola, è ancora di Giannetti, che soffia il pallone da sotto il naso degli avversari e mette dentro a porta vuota. Per lo Spezia, in dieci uomini, soltanto la parte alta della traversa, colpita al 44' da Piccini con un tiro-cross dalla fascia destra. (Marco Magi)

domenica 21 ottobre 2012

Storie - personaggio / Gigi Meroni, artista e calciatore ribelle

21 ottobre 2012 - domenica        21st October / Sunday            visioni post - 21
                                                                                                  
Dedicherò di tanto in tanto qualche pagina di questo blog
ai grandi del calcio. Uno di questi è stato senz'altro Gigi
Meroni, che i più giovani non conosceranno bene, se non
da eventuali racconti dei genitori e dei nonni.
Questo articolo del giornalista Enrico Deaglio spiega bene
la vita calcistica ed extracalcistica  di Meroni, e soprattut-
to il suo essere originale in quel periodo, anni '60, in cui re-
gole e tradizione ancora resistevano.
(Lucianone)

(da 'la Repubblica' - 9 ottobre 2012 - di E. Deaglio)
Il 15 ottobre di 45 anni fa moriva il calciatore artista e ribelle
del Torino, Gigi Meroni, passando così dal campo alla leggenda.
MERONI -  Genio della lampada granata,
                       quando Gigi dribblava il mondo
                    
 Domenica 15 ottobre del 1967, la notizia cominciò a spargersi dopo
le 21. Aveva la forza di quei venti gelidi che precedono la tempesta.
Diceva che  quel ragazzo portato  al pronto soccorso  dell'ospedale
Mauriziano era Gigi Meroni, l'ala destra del Torino.  Investito da
un'auto, forse morto.
Ora era sul lettino del pronto soccorso e davanti, nel corridoio ar-
rivava la folla.    Erano infermieri, medici, gli allievi, i portantini,  
ma anche i malati in pigiama o con la vestaglia. Tanti salivano sa-
livano in piedi sulle due lunghe panche di metallo. Ma su così tan-
ta calca gravava una specie di silenzio, mentre gli occhi cercavano
di aprire quella porta e di sapere che cosa succedeva dentro. Poi la
porta si aprì e comparve un infermiere, mandato dall'interno come
portavoce. In piemontese pronunciò il verdetto: "Anche se vive, non
potrà più giocare al fùtbol". La folla cominciò a singhiozzare.
Erano in due, Meroni e il terzino Fabrizio Poletti, sulla mezzeria di
corso Re Umberto, tornavano indietro dal bar Zambon.    Un'Appia
che  aveva sorpassato  nonostante  la  doppia riga, li aveva falciati;
Poletti di striscio, Meroni in pieno spaccandogli le gambe.   Ora si
sentivano grida nel corridoio, sulla maledizione della squadra, sul-
la nuova Superga, sulla Malignità del Fato: "Cristo, poteva morire
Poletti!". Era arrivato Nestor Combin, il centravanti argentino con
la faccia da indio, e dovevano tenerlo in tre perchè cercava di ucci-
dersi a testate contro le colonne di granito dell'ingresso. Era arriva-
to Fabbri, Topolino, avvolto in un impermeabile che piangeva da solo.
ormai c'erano centinaia di persone , quando la porta si aprì di nuovo,
uscì il medico che, semplicemente, scosse la testa.  -  Lasciò la porta
socchiusa e dentro alcuni riuscirono a vedere per un attimo Gigi Me-
roni morto, la barba e i baffi neri come un Cristo messicano, con un
grande fazzoletto bianco che gli reggeva il mento. Colpito da dietro,
i due femori si erano frantumati ed erano esplosi.
Luigi Meroni, nato a Como nel 1943, ala destra del Torino, era alto
appena 1,72, aveva il fisico di un pulcino, e giocava con i calzettoni
abbassati alla Sivori, cosicchè  quando usciva  dal campo  si poteva
vedere tutto il sangue sulle gambe, accumulato in 90 minuti di bot-
te; entusiasmava e  inteneriva  per l'arte, il talento , la fragilità  e
una certa tristezza negli occhi. Si beveva come ridere dei lungagnoni
come Facchetti o Schnellinger, aveva le traiettorie impossibili, l'apo-
teosi nello spazio stretto, le girate repentine, il magnetismo tra piede
e pallone. Era un"capellone", un ribelle naturale e un artista.
Gli dicevano "Taglati i capelli, Meroni!", ma lo dovettero convocare
ugualmente  in Nazionale tanto era bravo (e se lo avessero messo in
campo dopo l'infortunio a Bulgarelli non avremmo avuto l'umiliazione
della Corea).


Dipingeva quadri, si era fatto restaurare una Balilla, portò una volta
per Torino una gallina al guinzaglio, un'altra volta passeggiò scalzo:
si disegnava lui stesso i suoi vestiti - certi gessati da gangster, cami-
cie e cravatte dal collo spropositato. Lo chiamavano in tanti modi:
"zingaro", "Calimero", "hidalgo", "beat", "farfalla", ma il titolo 
più bello era "il quinto dei Beatles", che condivideva  con George
Best del Manchester United.
Gigi Meroni non cercò mai la celebrità, ma gli capitò di essere un
simbolo in un'Italia di cambiamento. Era cresciuto in un oratorio
di Como, e si trovò spaesato quando lo vendettero al Genoa. I tifo-
si lo amarono talmente che ci furono "disordini", quando Meroni
venne comprato dal Torino. Si era innamorato di una ragazza del
luna park, si chiamava Cristiana e andarono a vivere insieme, no-
nostante lei avesse dovuto subire un matrimonio combinato. Non
protestava mai, Meroni:  ma, per esempio, rifiutava di tagliarsi i
capelli. Non parlava di politica , ma divenne un simbolo della li-
bertà. Quella sua barba lunga, poi, lo accomunava ai ribelli.
A Torino - per invidia e cattiveria - l'avvocato Agnelli arrivò ad
offrire 750 milioni alla squadra concorrente, pur di vederlo gio-
care con la maglia della Juventus. Torino era ancora una città
calma, allora, ma in migliaia  minacciarono di scatenare "di-
sordini", se questo scandalo si fosse avverato. Persino i sinda-
cati, che allora erano poco e niente, si dissero scandalizzati.
E così, solo per paura della piazza, Meroni era rimasto granata.
   La settimana dopo la sua morte, si giocava il derby. Si capì da 
che parte stavano, rispettivamente, il Bene e il Male. Poletti scese
in campo  zoppo, Nestor Combin, l'indio, con 39 di febbre, segnò 
3 gol frutto di rabbia pura.   Il quattro a zero lo siglò Carelli, un
ragazzo, ma tutti  capirono  che il gol  non lo aveva fatto lui, ma
la maglia numero sette che indossava.


Lucianone

Sport - calcio / Serie A - 9^ giornata 2012/13

21 ottobre 2012 - domenica    21st October / Sunday    visualizzazioni - 36.196

Risultati delle partite giocate domenica 21 ottobre '12
Cagliari  - Bologna      1 - 0 
Chievo - Fiorentina     1 - 1
Palermo - Torino         0 - 0
Udinese - Pescara       1 - 0 
Atalanta - Siena          2 - 1
Inter - Catania            2 - 0
Parma - Sampdoria     2 - 1
Genoa - Roma            2 - 4
Risultati delle partite giocate sabato 20 ott. '12
Juventus - Napoli     2 - 0
Lazio - Milan            3 - 2

Nell'anticipo di sabato la Juve ha offerto l'ennesima prova
di forza  e, battendo per 2 -0 il Napoli, l'ha staccato  di  tre
punti dando vita alla prima  mini-fuga della stagione.




sabato 20 ottobre 2012

Sport - calcio / Serie B - 10^ giornata 2012/13

20 ottobre 2012 - sabato     20th October / Saturday        visioni post - 10

Risultati delle partite di sabato 20 ott. '12
Cesena - Reggina        1 - 1
Lanciano - Empoli       0 - 3
Modena - Grosseto     0 -0
Ternana - Vicenza      0 - 0
Ascoli - Juve Stabia       2 - 4
Cittadella - Sassuolo     1 - 0
Livorno - Verona            0 - 2
Pro Vercelli otone- Padova    1 - 2
Varese - Spezia             0 - 0

Partita di venerdì 19 ott. '12 - ore 20,45)
Crotone - Novara  2 - 1
Bari - Brescia
(posticipo di lunedì 22 ott. '12)

Classifica della serie B
Sassuolo  25  /  Verona  21  /  Livorno  19  /
Padova  16  /  Spezia, Juve Stabia, Ternana  15  /
Modena, Varese  14  /  Cittadella  13  /
Brescia, Ascoli  12  /  Bari, Novara, Vicenza  10  /
Crotone, Cesena  9  /  Lanciano  8  /
Pro Vercelli  7  /  Reggina, Empoli  6  /  Grosseto  2

Sassuolo, primo passo falso
Verona, sorpasso al Livorno

10ª giornata di Serie B: la capolista cede per 1-0 sul campo del Cittadella. I veronesi vincono 2-0 al Picchi e salgono al secondo posto in classifica

Nella 10ª giornata del campionato di B, il Sassuolo perde l'imbattibilità con il Cittadella che fa il colpaccio di giornata per 1-0 con Di Carmine. La sfida ai piani alti tra Livorno e Verona finisce 2-0 per i gialloblù che passano al secondo posto. A fine primo tempo l'episodio vergognoso: i tifosi veronesi insultano Morosini, il calciatore amaranto morto in campo a Pescara nella passata stagione. A Varese lo Spezia fa 0-0, così come la Ternana in casa col Vicenza. La giornata, aperta dalla vittoria del Crotone sul Novara per 2-1, si chiuderà con il posticipo di lunedì tra Bari e Brescia (ore 20.45).
CITTADELLA-SASSUOLO 1-0 — Prima sconfitta del Sassuolo che cade a Cittadella, campo storicamente indigesto alla squadra emiliana che non ha mai vinto al Tombolato. Il Sassuolo sinora non era mai stata costretto a rimontare il risultato, la cavalcata vincente termina dopo otto vittorie e un pareggio. Foscarini preferisce Giannetti a Maah e Schiavon a Paolucci, non al meglio della condizione, e tiene basso Biraghi a controllare Catellani, quasi una difesa a quattro, Di Francesco invece manda in campo Pavoletti al posto di Berardi. Inizio piacevole, Cittadella e Sassuolo si affrontano senza tatticismi, entrambe le squadre cercano il pallino del gioco e ne esce una gara vivace. E’ Sosa a sbrogliare una pericolosa situazione nell’area del Cittadella, quindi è bravo Pomini ad anticipare in tuffo Di Carmine su cross di Giannetti. Al 17’ il vantaggio di padovani: Baselli pesca Di Carmine in area che supera con un preciso pallonetto Pomini in uscita. La capolista reagisce subito, prima con la conclusione di Missiroli dal limite deviata in angolo dal portiere, quindi con il colpo di testa di Boakye, alto sulla traversa. Veloci ripartenze del Cittadella, che va vicino al radoppio nel giro di due minuti: Biraghi impegna a terra il portiere con un violento sinistro, quindi è Giannetti con la girata di testa a impegnare Pomini, che stavolta si supera per deviare il pallone. Cittadella più pericoloso del Sassuolo nei primi 45 minuti, e Pomini al 38’ è chiamato ad un altro intervento risolutore per alzare sulla traversa il colpo di testa di Sosa. Di Francesco inserisce Berardi per Catellani in avvio di ripresa, e subito c’è il gran colpo di testa di Pavoletti, respinto oltre la traversa da Cordaz, lo imita Pellizzer, vola Pomini a togliere il pallone dall’incrocio. Il Cittadella, com’era prevedibile, cala l’intensità e il Sassuolo comanda il gioco, ma sono nuovamente i padroni di casa a rendersi pericolosi con la ripartenza di Giannetti al 25’, la conclusione è centrale. Parapiglia nell’area del Cittadella nei minuti finali: strattonati un paio di giocatori del Sassuolo, cade a terra anche Pellizzer, l’arbitro lascia correre. (da la Gazzetta dello Sport. it  -  Simone Prai)


LIVORNO-VERONA 0-2 — Con pieno merito il Verona espugna l'Armando Picchi, scavalca in classifica il Livorno, si porta solitario sul secondo gradino e rosicchia il ritardo dalla capolista Sassuolo. E' finita 0-2. Gli scaligeri hanno confermato anche sulle rive del Tirreno la propria buonissima intelaiatura. Dall'altra parte il Livorno (alla seconda sconfitta interna consecutiva) si è svegliato troppo tardi. Amaranto poco fortunati nel convulso finale. Di fatto il match si è deciso nella seconda parte della ripresa. Al 26', il Verona, dopo aver esercitato un chiaro predominio territoriale, sblocca (in modo più che legittimo) il punteggio con il solito implacabile Cacia. L'attaccante, capocannoniere del campionato con otto gol realizzati in nove partite devia di testa un preciso cross dalla fascia sinistra di Grossi. La sua incornata non lascia scampo a Fiorillo, protagonista pochi minuti prima di brillanti interventi. Sotto di un gol, il Livorno prova il tutto per tutto e non viene baciato dalla buona sorte. Proteste toscane per un contatto dubbio in area su Paulinho (36'), palo di Salviato (37') da sotto misura e gol annullato a Paulinho (40') per un millimetrico fuorigioco. Al 45', i gialloblù raddoppiano e chiudono i conti. Merito di Martinho (secondo gol stagionale per il brasiliano), abile a battere, con un preciso diagonale di sinistro, l'incolpevole Fiorillo. Alla fine del primo tempo un episodio increscioso: i tifosi ospiti hanno insultato Morosini, il calciatore amaranto morto in campo a Pescara nella passata stagione. (Fabio Giorgi)


Ultrà del Verona insultano Morosini
Dopo la vergogna le scuse del club

Durante la partita del "Picchi" di Livorno, un gruppo di sostenitori ospiti ha fatto partire un coro contro il giocatore morto sul campo a Pescara lo scorso 14 aprile. La Digos avrebbe ripreso tutto. In serata il comunicato del club che si dissocia dallo scioccante gesto dei propri tifosi


Ultrà del Verona insultano Morosini
Dopo la vergogna le scuse del club

LIVORNO, 20 ottobre 2012

Durante la partita del "Picchi" di Livorno, un gruppo di sostenitori ospiti ha fatto partire un coro contro il giocatore morto sul campo a Pescara lo scorso 14 aprile. La Digos avrebbe ripreso tutto. In serata il comunicato del club che si dissocia dallo scioccante gesto dei propri tifosi


Piermario Morosini, morto il 14 aprile a Pescara. Ansa

Piermario Morosini, morto il 14 aprile a Pescara.
Bruttissimo episodio allo stadio "Armando Picchi", durante la partita tra Livorno e Verona. Verso la fine del primo tempo un gruppo di ultrà del Verona ha scandito un coro di insulti verso Piermario Morosini, il calciatore del Livorno morto lo scorso anno a Pescara durante una partita di serie B. Il coro è stato appena percepito dal resto dei tifosi presenti allo stadio, ma non è sfuggito alla Digos della questura livornese che ha filmato gli autori, i quali hanno concluso la performance con saluti romani e slogan fascisti.

Commento di Lucianone
In questi casi mi chiedo sempre il per-chè. Come sia possibile cioè che capitino episodi
così pesanti, vergognosi e alla fine disumani, sui campi di calcio, e tanto più su un cam-
po di calcio a me sacro, in quanto quello della mia squadra del cuore. Peggio che peggio!   
Fa male soprattutto quando una squadra come l'Hellas Verona (che da 3 anni fa degli ec-
cellenti campionati di B, con giocatori che si distinguono per professionalità e quindi per
i risultati ottimali, sfiorando spesso la promozione) deve subire certi tifosi cafoni e pre-
potenti che con il calcio hanno poco o niente a che fare. E quando poi si insulta la memo-
ria di Morosini si è proprio toccato il fondo! 
Meno male che la società Verona e poi i giocatori tutti ci hanno messo la pezza con le
scuse pubbliche, senz'altro dovute al Moro e alla sua famiglia.

Lucianone