mercoledì 25 aprile 2012

Sport - calcio . Serie A / 33^ giornata

25 aprile 2012 - mercoledì     25th April / Wedneday    


Risultati delle partite
Gli anticipi  (ieri)
Atalanta - Chievo    1 - 0
Cagliari - Catania    3 - 0
Già giocate (oggi pomeriggio)
Lecce - Napoli        0 - 2
Palermo - Parma    1 - 2
Roma - Fiorentina  1 - 2
Siena - Bologna      1 - 1
Udinese - Inter      1 - 3
Novara . Lazio       2 - 1


Partite in corso di svolgimento (sera)
Milan - Genoa
Cesena . Juventus 


MATCHVIEW
Seguiamo le partite in modulo LIVE con La Gazzetta dello Sport
               Cesena  -  Juventus
Al 35' del 2° tempo segna M. Borriello  par la Juventus
La Juve continua a spingere,  nonostante il vantaggio
36' - conclusione alta di Giaccherini
41' - la Juve gestisce il vantaggio facendo girar palla
45' - Ci saranno 3 minuti di recupero
46' - ammonito Moras per proteste
48' - Juve - Cesena finisce 1 - 0. La Juve vede premiata
        nel finale la sua pressione. Romagnoli in serie B.
                Milan  -  Genoa
41' - gol del Milan / Ibra smarca Boateng che di destro batte Frey
43' . boato a San Siro, probabilmente il pubblico è convinto
       che abbia segnato il Cesena
46' - cross di Lopez, Boateng sbaglia nell'area il controllo della palla
47' - 4 minuti di recupero
48' - Il Milan controlla agevolmente il vantaggio in 11 contro dieci.
       Termina anche la partita Milan - Genoa con l'1 - 0 per il Milan.


Genoa steso, vetta ancora a  -3

BOATENG TIENE A GALLA IL MILAN

I rossoneri non tirano mai in porta nel primo tempo e sfondano il muro ligure 

dopo l'espulsione di Jankovic: decisiva la rete del ghanese al rientro, a quattro minuti dal termine. De Canio esordisce con un k.o, ma resta a +1 sul Lecce

 Ottantasei minuti di sofferenza. Contro un Genoa in dieci dal 72'. Poi la festa della liberazione di Kevin Prince Boateng: pallone gettato dentro con rabbia. Ottenuto più col cuore che con il gioco; motivo oramai ricorrente in casa rossonera. Fondamentale per il Milan per mantenere la speranza, perché la Juve mantiene il suo vantaggio di tre punti. Micidiale per il Genoa a un punto dalla zona retrocessione e a secco di vittorie da tre mesi.
Il gol partita di Boateng, al quinto centro in campionato


JUVE, UN ALTRO PASSO VERSO LO SCUDETTO
Stavolta ci pensa Borriello

La squadra di Conte vince la settima partita di fila, grazie alla rete nel finale del centravanti, entrato dalla panchina. La capolista ha attaccato dall'inizio alla fine sbagliando un rigore con Pirlo al 9' e mancando tante occasioni, anche per merito di un Antonioli reattivo. Romagnoli retrocessi matematicamente

Borriello va ad abbracciare Conte




Lo scudetto è sempre più vicino. La Juventus vince ancora, per la settima volta di fila. Stavolta a Cesena, 1-0, gol di Borriello. I punti di vantaggio sul Milan restano 3, ma le giornate da giocare sono ora ridotte a 4. In Romagna la Juve ha fatto una faticaccia. Ha attaccato dall'inizio alla fine, ma ha segnato soltanto a 10' dal 90'. Confermando la difficoltà a concretizzare una manovra spesso straripante, ma anche la capacità di mandare in gol gli attaccanti che entrano dalla panchina. E la rete di Borriello chiude il cerchio: è il suo primo centro juventino, dopo parecchie prove deludenti. L'ultima scommessa che Conte doveva vincere: il gol del Manuzzi è di quelli che contano parecchio. Il Cesena retrocede matematicamente in serie B. Ci ha messo l'anima, stavolta. Non è bastato. La stagione, rosa alla mano, poteva invece finire in modo diverso. Ma il danno non è stato certo fatto questo pomeriggio.
Del Piero e Borriello: decisivi dalla panchina


Classifica  della serie A

PartitaGolRigore
Squadra
Pt
CFTCFTRFRC
GVNPGVNPGVNPM.I.RSRSRSTRTR
Juventus741712501789034201406361022858183131
Milan7117105217113334218533210321764279911
Lazio5517953177283416711-132414262950436644
Napoli5417863176653414128-143521252060418311
Inter5217845177373415712-1630242022504685106
Udinese521711421736834141010-162913162245355474
Roma501710341752103415514-183518183053483287
Catania46179531728734111310-222412203444469854
Parma44178541736834111112-243019163246518763
Siena43178451736834111013-252613162342368776
Atalanta4317863174763412139-192113172338364376
Chievo43177551745834111013-251515152630414274
Bologna42176471748534101212-261822171835403266
Fiorentina41177551736834101113-272220121934396566
Palermo41171016171793411815-273325142847534466
Cagliari411777317341034101113-272314132836426655
Genoa3617764172312349916-322523194044636598
Lecce3517368175573481115-332126172538517655
Novara28174851722133461018-401723123429574342
Cesena22172781723123441020-461320831215164107

  • ATALANTA 6 punti di penalizzazione, 1 partita in meno

Classifica Marcatori
24Ibrahimovic Z. (Milan),
21Cavani E. (Napoli),
20Di Natale A. (Udinese), Milito D. (Inter),
16Palacio R. (Genoa),
15Denis G. (Atalanta),
14Jovetic S. (Fiorentina),
13Klose M. (Lazio),
12Giovinco S. (Parma), Miccoli F. (Palermo),
11Calaio' E. (Siena), Di Michele D. (Lecce), Osvaldo D. (Roma),
10Destro M. (Siena), Di Vaio M. (Bologna), Matri A. (Juventus), Pinilla M. (Cagliari),



Lucianone







lunedì 23 aprile 2012

Personaggio - Warren Buffett: il ricco che ama le tasse

23 aprile 2012  - lunedì         23rd April / Monday        visioni del post - 40

           WARREN BUFFETT
A 80 anni (82 quest'anno, ndr.)  ha il terzo patrimonio
al mondo. Ma sfida l'ortodossia del capitalismo  Usa.
La sua frase più celebre: "Ma vi pare giusto che io
paghi al fisco il 12% sul reddito e la mia segretaria il 30%?"

(Tratto da 'la Repubblica' del 23 novembre 2010 - Vittorio Zucconi)
Sereno ormai nei suoi 80 (82) anni e nei suoi 52 miliardi di
dollari, Warren Buffett, il terzo uomo  più ricco del mondo
sente una fitta di rimorso e scopre di avere sempre pagato
troppo poche tasse. Non di averle evase o eluse, attenzione-
   Mai  il  fisco  americano, l'IRS, è  riuscito  a  trovare, per  
quanti sforzi abbia fatto, il più piccolo errore nelle 64 mila
pagine della sua dichiarazione annuale. 
Ma Buffet pensa di essere stato troppo coccolato da un codice
che gioca a un Robin Hood alla rovecsia (i poveri che danno 
ai ricchi, ndr.)  e fa pagaremolto a chi ha poco e poco a chi 
ha molto.
"Ma vi pare giusto che io paghi meno della mia segretaria
o della donna delle pulizie?", ha detto  lo scorso weekend
a una cena per altri ricchi coccolati.  -   "Meno" significa
naturalmente meno in proporzione al reddito, perchè l'as-
segno da sette milioni  di dollari  che lui staccherà per la 
Tesoreria federale  sono un pò più  di quello  che Dolores 
delle pulizie o Suzie l'assistente cerseranno al fisco. E' la
sperequazione dell'aliquota il dato che scandalizza Buffett,
"l'Oracolo di Omaha", come  hanno ribattezzato  a Wall 
Street l'uomo che dal suo ufficio in Nebraska tra oceani
di pannocchie, scuote le Borse con una parola.
 


Warren Buffett







Ma vi sembra giusto che   io paghi il 17% di tasse sui 46
miliardi che guadagnerò  in questo 2010   mentre la mia
segretaria dovrà pagare al fisco il 30% dei suoi 60 mila?"
ha detto  a una cena  di milionari  contriti   che avevano
versato  4.500 dollari a coperto  per  l'onore  di  sentirsi 
trattare da arpagoni miopi.
Ma con quel portafoglio, e con mezzo secolo di ineguagliati
trionfi finanziari, il vecchio ragazzo     che alle elementari 
comperava le lattine di Coca Cola per 25 cents e le rivende-
va agli assetati  per 30  mentre  i compagni  le scolavano, 
può dire ciò che vuole.
Può  permettersi  di  sfidare l'ortodossia  del pensiero
miliardario che deve gemere sotto il giogo dello Stato
esoso e sostenere, cercando  di  restare  serio, che ri- 
durre le aliquote  ai ricchi, o non  mettere  imposte  
patrimoniali, aiuti i meno fortunati.  Una teoria 
detta del 'trickle down', dello sgocciolamento verso 
il basso, che le cifre sulla distribuzione della ricchezza
in America  smentiscono  da  quando divenne dogma 
negli  anni  '80, visto che oggi  l'1% degli abitanti
incassa il 24% del reddito nazionale, massimo sto-
rico.
Come Bill Gates (il signore di microsoft) anche Buffett, 
che si fa pagare da ricchi devoti asiatici, cinesi e giap-
ponesi soprattutto, 250 mila dollari  per pranzare con
lui (soldi che devolve tutti in beneficenza) sposa la teo-
ria dell'economista John Kenneth Galbraith che invi-
tava i ricchi a essere più generosi.    E non per bontà 
d'animo, ma perchè, ripeteva cinicamente l'economi-
sta harvardiano, "io ricco dormo più tranquillo se so
che attorno al mio castello  tutti hanno da mangiare 
e un tetto sotto il quale ripararsi".
"Il codice fiscale - ha ripetuto Buffett - è un grottesco colabrodo
dal  quale  chi  ha  molti  soldi  può legittimamente  far filtrare 
miliardi, mentre chi non ha fondazioni, trust fund, scudi fiscali,
paga fino all'ultimo cent.     Una minuscola sovrattassa del 5% 
sulle coppie con un imponibile di 400 mila dollari l'anno  per-
metterebbe di finanziare programmi, senza che il reddito spen-
dibile dei ricchi  diminuisca sensibilmente". 
Sfiora addirittura l'eresia quando loda l'esecrato governo di 
Washington   "per la rapidità e l'efficacia con la quale ha
risposto al crack di Wall Street". 
Questa è precisamente la filosofia politica che è costata a Barack
Obama la legnata elettorale del 2 novembre scorso (2010), e che
ha attizzato il fuoco sotto il "tè"   dei movimenti anti-fiscali  (il
tea party'), che poi ha fatto gridare allo "stalinismo" i più fuori 
di testa, dunque non ha  alcuna probabilità  di uscire dai salotti
dell'albergo  nel quale predicava.
Buffett, che ha incassato almeno 5 miliardi di dollari per il suo
fondo  "Berkshire Hathaway" (dal nome della camicieria indu-
striale che fu  il suo primo  investimento importante)   dopo il
collasso borsistico del 2008 ramazzando i titoli delle banche  e
finanziarie come la Goldman Sachs o la Morgan Stanley pun-
tando proprio sull'azione del governo, può sembrare il classico
libertino che da vecchio lascia donativi al convento delle novizie
che ha insidiato da giovane.
Ma la sua è astuzia, non carità. E' la storia del figlio di un
piccolo agente di borsa nel Nebraska che cominciò la pro-
pria vita famigliare  affittando  un  bilocale  nella noiosa
Omaha che, racconta, "divideva con una moglie bellissi-
ma e una gigantesca famiglia di topi bruttissimi" e così
ha visto e vissuto entrambe le facce del sogno americano. 
Con un titolo di studio preso alla Columbia di New York, 
dopo essere stato respinto ad Harvard, i primi 4.500 dollari
guadagnati distribuendo giornali sono diventati i 52 mi-
liardi di oggi, sempre applicando lo stesso principio: "Non
guardo i libri contabili , ma le persone. E' la gente che fa 
la fortuna o la disgrazia delle aziende, non il prodotto. Io
investo in uomini e donne".
Nel 2008 investì tutto quello che la legge sul finanziamento
elettorale consente a un individuo, 5 mila dollari, su Obama.
Che questa volta l'Oracolo abbia sbagliato profezia?


Lucianone

domenica 22 aprile 2012

Scienze - salute / Verso la vita artificiale?

22 aprile 2012 - domenica          22nd April / Sunday                visione del post - 18

Balzo avanti verso la vita artificiale?
Creato in laboratorio l'Xna (acido Xenoribonucleico),
un vero e proprio nuovo materiale genetico
( notizia avuta dalla rivista 'Science') 



Da oggi l’alfabeto della vita ha sei lettere in più, ma il loro numero potrebbe essere destinato a crescere. Alle quattro molecole dalla cui combinazione derivano tutte le informazioni indispensabili allo sviluppo, al mantenimento e all’evoluzione della vita, note con le loro iniziali A,T,G,C, se ne aggiungono infatti altre. Create in laboratorio, sono capaci di dare origine a un polimero che come il DNA è capace di immagazzinare informazioni, trasmetterle ed evolversi.
GLI STUDI - La rivista Science pubblica infatti uno studio, e ne cita altri due, presentati al meeting di primavera dell’American Chemical Society, con cui ricercatori britannici, giapponesi e statunitensi sono riusciti per diverse strade a inserire elementi nuovi nel DNA. Cambia, tra i diversi esperimenti, la natura di queste molecole e la fedeltà con cui le nuove informazioni vengono trascritte. Nel Laboratorio di biologia molecolare del Medical Research Council britannico, a Cambridge, Philipp Holliger è lo scienziato che si è spinto più in là. Insieme con altri colleghi europei e statunitensi è infatti riuscito a produrre un nuovo materiale genetico, che ha subito ribattezzato XNA. Un nome che sta per acido xeno nucleico (xeno-nucleic-acid), sulla scia dell’acido ribonucleico (RNA) e desossiribonucleico (DNA), dalla cui interazione dipende da centinaia di milioni di anni la vita sulla terra.
LE IMPLICAZIONI- Ora le cose potrebbero cambiare? Gli esperimenti di questi scienziati potrebbero dare origine a forme di vita veramente nuove, più di quelle cui si poteva pensare riarrangiando semplicemente il DNA o costruendo nuove sequenze con il materiale esistente? Diego Di Bernardo, responsabile del programma di ricerca in biologia sintetica dell’Istituto Telethon di genetica e medicina (TIGEM )di Napoli, sottolinea l’importanza della scoperta: «È interessante perché dimostra che esistono altri polimeri oltre a DNA e RNA che possono essere utilizzati per trasmettere le informazioni genetiche». La sua interpretazione del lavoro dei colleghi d’oltremanica è però rassicurante: «Il fatto di utilizzare materiale diverso da quello presente in natura rappresenta un fattore protettivo» spiega l’esperto. Come si combattono con gli antibiotici i batteri per le loro caratteristiche diverse dalle cellule umane, o si distruggono le cellule tumorali puntando su ciò che le distingue da quelle sane, così l’uso di “mattoni” dell’informazione genetica diversi da quelli normalmente presenti in natura permette di distinguerli, e quindi anche di controllarli meglio. «Le applicazioni potrebbero essere moltissime, dalla medicina alle biotecnologie, ma attenzione» precisa il ricercatore napoletano: «siamo ancora molto lontani da tutto questo». Non solo non esistono ancora organismi artificiali a XNA, ma il materiale creato a Cambridge per ora ha dato prova delle sue proprietà solo al di fuori di un sistema biologico costituito dalle cellule e da tutti i loro meccanismi di controllo. Nessuno ancora può dire se funzionerà altrettanto bene inserito all’interno del DNA di un microrganismo, e tanto meno di un mammifero. Ancora più lontana è la possibilità che ne derivino nuove forme di vita. La fantascienza si avvicina, ma non è ancora realtà.
(da Corriere della Sera.it  -  pagina Salute / di Roberta Villa)



Lucianone