venerdì 27 giugno 2025

Politica / esteri - Stati Uniti e Israele: come si fa a liquidare Gaza definitivamente

27 giugno '25 - venerdì                      27th June / Friday                  visione post - 32

(da l'Espresso - 20 giugno 2025)     

L'oblio imposto per  liquidare Gaza definitivamente /   (di Enrico Bellavia)

No, la retorica bellicista non ci convincerà mai a piegare il tagionamento alle convenienze del cinismo di Benjamin Netanyahu. Lui ha la necessità di scatenare ogni giorno un nuovo fronte di guerra, per ragioni di calcolo politico e e tenuta del potere. Per poi rivendicare di sconfiggere il male conto terzi.. La carneficina di Gaza, la ssitematica distruzione di tutto, l'immane, incalcolabile tributo di sangue palestinese vengono ora liquidati come "fronte secondario"..  E mentre i tg ci inondano di immagini sugli effetti dei missili iraniani sulle città di Israele, il silenzio piomba sulla Palestina e sulla Cisgiordania. Sulla fame e sulle vittime innocenti del massacro ordinato dal primo ministro israeliano. E cala il sipario su ogni possibilità  negoziale per il rilascio degli ostaggi del 7 ottobre da parte di Hamas. Fiaccato dalla resistenza di un nemico subdolo che dimostra di rigenerare i propri apparati nonostante le immani perdite subite. Bibi ha spostato gli occhi del mondo verso un altro Satana.  Ha bisogno di spegnere la luce su quanto sta accadendo nella Striscia, dopo aver imposto al mondo di digerire un numero crescente di vittime collaterali della sedicente lotta al terrorismo. Bimbi falcidiati, ospedali bombardati, ambulanze crivellate di proiettili.   "Il fronte secondario"  è quello che i sionisti non sopportano si definisca genocidio, ma è l'annientamento sistematico  del popolo palestinese giustificato dalla necessità di estirpare il cancro di Hamas. Quela che avrebbe dovuto essere una risposta lampo di autoprotezione dello Stato di Israele di fronte all'offensiva scatenata dal fanatismo islamico, è giunta ai 700 giorni d'assedio. La Striscia è ridotta a un cumulo di macerie, mentre i superstiti si spostano da una parte all'altra come topi in trappola  a estinzione crescente.  E lo Shin Bet Traccheggia con miliziani di ogni risma utilizzando anche gli aiuti umanitari come merce negoziale per imporre un nuovo disordine funzionale agli interessi di Tel Aviv.

Quale sia il fine ultimo non è il delirio apocalittico di pochi ma l'evidenza di un disegno di espansione che al più tollererà i palestinesi  sopravvissuti come una minoranza  ancora meglio confinat e asservita. Altro che due Stati. Le colpe degli sbrigativi tratti di penna europei sul destino degli Arabi nella storia del Novecento si riverberano sull'incapacità odierna di Bruxelles di far risuonare una sola voce contro il leader israeliano. Imponendogli di fermare l'abominevole scempio della Palestina.  La complicità di un presidente Usa che riesce a delegare a Israele quello che una volta era ò'interventismo americano olltreoceano fa ormai parte di un disegno che si ripropone.   Le autocrazie del mondo trovano il modo di intendersi sempre:  Trump sostiene per procura la pulizia del Medio Oriente da parte di Israele, lascia aperto il dialogo d'affari con Putin e usa l'Ucraina per mettere spalle al muro l'Europa. Intanto apre alle munifiche monarchie  arabe e negozia con la Cina. No, nel nuovo ordine mondiale (divenuto sempre più disordine), non c'è spazio per altro non siano le convenienze.  Il Pianeta come un gigantesco mercato in cui non c'è posto per altro che non sia l'utile.  Nel silenzio e nell'oblio sarà più facile per tutti digerire l'ultima spallata su Gaza. E 40mila e più morti palestinesi, ultimi tra gli ultimi, sono meno di un dossier stropicciato di cui non occuparsi più.

Lucianone

giovedì 5 giugno 2025

Società / Il racconto di Zoro / Nadir parla cinque lingue

 5 giugno '25 - giovedì                                  5th June / Thursday                        visione post -  5

(da il Venerdì di Repubblica, dicembre '24 - Il sogno di Zoro / Diego Bianchi)

Nadir parla cinque lingue

"Voi giornalisti vi aspettavate che sarebbe successo un casino, che avremmo spaccato tutto e invece non è successo niente, e la fiaccolata è stata un successo / dice al megafono Nadir, italiano di madre marocchina, ventitrè anni, parte dei quali passati tra carcere minorile, domiciliari e provvedimenti restrittivi vari che sono ormai tutti alle spalle.  Il pregiudizio che accompagna i giornalisti più o meno ovunque, qualunque sia il disagio e la difficoltà del contesto che si va a raccontare, è un dato di fatto con il quale fare i conti ogni volta. Chi di pregiudizio ferisce di pregiudizio perisce, e forse è giusto così.nel quartiere Corvetto   La fiaccolata organizzata dagli amici di Ramy (diciannovenne di origine egiziana arrivato in Italia quando aveva otto anni), rimasto ucciso nel quartiere Corvetto di Milano mentre veniva inseguito dai carabinieri per non essersi fermato con lo scooter (con l'amico Fares finito in coma) a un posto di blocco, è terminata senza gli incidenti che si temeva potessero ripetere i tafferugli di pochi giorni prima per la rabbia e le responsabilità da accertare (un carabiniere è indagato).  La Lega è passata a cancellare le scritte sui muri contro la polizia, Fratelli d'Italia ha presidiato con le bandiere la zona, il Pd ha sfilato con i ragazzi alla fiaccolata. Nella nebbia più milanese che pregiudizio possa immaginare, tra auguri di Natale, negozi di kebab e macellerie di carne halal, una cassa trainata dai manifestanti riempiva le strade silenziose con una "sura" del Corano a tutto volume. Sul luogo dell'incidente , punto finale della fiaccolata, un amico di Ramy ha acceso una sigaretta e l'ha lasciata lì, a funmare idealmente insieme,Nadir parla mentre ognuno dei presenti  pregava il proprio Dio, ad avere la fortuna di averne uno di riferimento. Nadir, che di Ramy era amico, il giorno dopo è contento perchè non è successo niente, ed è successo tutto al tempo stesso.  Mi racconta la sua storia, piena di contraddizioni e potenzialità come solo quella di un ventitreenne che ne ha già passate troppe può essere. Nadir parla cinque lingue, ma il primo lavoro che lo attende , a lui che è musulmano, è quello al mercatino di Natale in Duomo. Nadir potrebbe votare ma non ha mai votato perchè alla fine "sono tutti uguali". Nadir tifa Juventus e non guarda Sanremo, usa le parole clandestini e zingaro ma se qualcuno per strada gli dice maranza può prendersela parecchio. Nadir ha fatto errori in passato che spera i suoi fratelli non ripetano mai. Nadir vorrebbe presto andare via dall'Italia, in Germania o Liechtenstein, per avere opportunità che qui non ha. Nadir è italiano, qualunque cosa voglia dire.

Lucianone

lunedì 2 giugno 2025

Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo

SOCIETA^ - L 'uccisione cruenta di Martina Carbonaro: altro femminicidio di (presunto) ex fidanzato

 2 giugno '25 - lunedì                                    2nd June / Monday                             visione post - 8

29 maggio 2025  -  L'ex fidanzato confessa: "L'ho finita con un sasso". E si verrà poi a sapere meglio che prima aveva scagliato contro la ragazza, Martina, altre pietre, e la prima quando lei gli volgeva le spalle (diremmo  a improvviso tradimento. Si verrà in seguito a sapere che lui ha agito in questo modo selvaggio poichè lei ha rifiutato un abbraccio che le aveva richiesto. Fin qui, più o meno i fatti. Ma mi fermo un attimo in questo racconto e nelle sue scene salienti. E mi fermo perchè mi viene in un lampo di ricordo, in mente, il racconto della fine che fece la giovane Cecchettin, in provincia di Venezia, pure trucidata dal ragazzo che le faceva, senza successo, una corte spietata.

Continua... to be continued...