27 marzo '15 - venerdì 27th Marchh / Friday visione post - 32 IL NICHILISMO OCCIDENTALE apre un vuoto in cui cresce una nuova paranoia /da la Repubblica - 7 febbraio '15 - LE IDEE / Massimo Recalcati) La libertà non è solo possibilità di espressione, alleggerimento della vita da vincoli oscurantisti, emancipazione dell'uomo dal suo stato di minorità, come Kant aveva clas- sicamente definito l'illuminismo. La libertà è anche una esperienza di vertigine e di so- litudine che comporta il rischio di vivere senza rifugi, senza garanzie ultime, senza cer- tezze imperiture e fuori discussione. Lo stesso Nietzsche, che fu uno dei maggiori sostenitori della libertà del soggetto di fronte a ogni verità che pretende di porsi come assoluta, insisteva costantemente nel ricordare che la libertà suscita angoscia, spaesamento, che il navigare in mare aperto può generare una seduttiva nostalgia per la terra ferma. E' in questa luce che la psico- analisi ha interpretato la psicologia delle masse dei grandi sistemi totalitari del Nove- cento. - Psicologia delle masse e analisi dell'Io (1921) di Freud, Psicologia di massa del fascismo (1933) di Reiche e Fuga dalla libertà (1941) di Fromm costituiscono una sorta di fondamentale trilogia sul fenomeno sociale del fanatismo di massa e dei suoi proces- si identificatori che hanno costituito il cemento psicologico di tutti i totalitarismi nove- centeschi. Una tesi generale ritorna in questi tre testi: non è vero che gli esseri umani amano senza ambivalenze la loro libertà; essi preferiscono anche rinunciarvi in cambio della tutela autoritaria della loro vita. Se la libertà comporta sempre la possibilità della crisi , dell'incertezza, del dubbio, del disorientamento, è meglio fuggire da essa per ri- cercare in un Altro assoluto una certezza granitica e inamovibile sul senso della nostra presenza al mondo e del nostro destino. Questo ritratto della psicologia delle masse sembra aver fatto almeno in Occidente - il suo tempo. La nuova psicologia delle masse non si fonda più, infatti, sullo sguardo ipno- tico del Padre-padrone, sul leader come incarnazione farneticante dell'Altro assoluto e sulla esaltazione acritica della Causa (la Natura, la lotta di classe, la Razza). La cultura patriarcale , di cui il totalitarismo fu l'apoteosi più aberrante e crudele, si è lentamente dissolta. Ak centro dell'Occidente non è più la dimensione tirannica della Causa ideale che mobilita alla guerra le masse, ma quella dell'individualismo esasperato, della rincor- sa alla propria affermazione personale, dell'ipertrofia narcisistica dell'Io. Al cemento ar- mato dei regimi totalitari si è via via sostituita una atomizzazione dei legami sociali cau- sata dalla decadenza fatale della dimensione dell'Ideale rispetto a quella cinica del go dimento. IL CULTO PRAGMATICO DEL DENARO ha sostituito il culto fanatico del- l'Ideale. Il nichilismo occidentale non sorge più dalle adunate delle masse disposte a sacrificare la vita per il trionfo della Causa, ma dal capitalismo finanziario e dalla sua ricerca spasmodica di un profitto che vorrebbe prescindere totalmente dalla dimensio- ne del lavoro. Il nichilismo contemporaneo non si manifesta più nella lotta senza quar- tiere contro un nemico ontologico, na come effetto di una caduta radicale di ogni fede nei confronti dell'Ideale. E' il passaggio epocale DALLA PARANOIA ALLA PERVERSIONE. Gli ultimi drammatici fatti che hanno investito la Francia e l'Europa comportano però un ulteriore cambio di scena. La critica che la cultura islamica più integralista muove all'Oc- cidente è una critica che tocca un nostro nervo scoperto: il nichilismo occidentale non è più in grado di dare un senso alla vita e alla morte. Il dominio del discorso del capitalista ha infatti demolito ogni concezione solidaristica dell'esistenza lasciando ormai evasa la domanda pià essenziale: la nostra forma di vita collettiva è davvero l'unica forma di vita possibile? L'idolatria nichilista per il denaro ha davvero reso impossibile ogni altra fede? La nostra libertà è riuscita veramente a rendere la vita più umana? Il fatto che l'Occiden- te che non sia più in grado di ripensare consapevolmente le sue forme (alienate) di vita, ha spalancato la possibilità che la critica all'esistente abbia assunto le forme terribili di un ritorno regressivo all'ideologia totalitaria. E' un insegnamento della psicoanalisi:quel- lo che non viene elaborato simbolicamente ritorna nelle forme orribili e sanguinarie del reale. L'Islam radicale non è forse l'incarnazione feroce di questo ritorno? Il suo rifiuto dell'Occidente, fanatico e intollerante, non si iscrive proprio nello spazio lasciato aperto da una nostra profonda crisi dei valori condivisi? L'integralismo islamico costituisce il ri- torno alla più feroce paranoia di fronte alla perversione montante che ha assunto il posto di comando in Occidente. Alla liquefazione dei valori si risponde con il loro irrigidimento manicheo. Mentre la perversione sfuma sino ad annullare i contrari, destituisce ogni sen- so della verità, confonde i buoni con i cattivi, mostra in modo disincantato che tutti gli es- seri umani hanno un prezzo, la paranoia insiste nel mantenere rigidamente distinti il bene dal male, il buono dal cattivo, il giusto dall'ingiusto offrendo l'illusione di una protezione sicura dall'angoscia della libertà. In due importanti libri dedicati all'Islam radicale (La psicoanalisi alla prova dell'Islam, Neri Pozza 2002, Dichiarazione di non sottomissione, Polesis 2013) lo psicoanalista fran- co-tunisino FethiBeslam, professore di psicopatologia all'Università di Parigi-Diderot, ci ricorda come la sottomissione all'Altro salvi e distrugga allo stesso tempo. Essa offre l'il- lusione di un mondo senza incertezze, chiedendo però in cambio la rinuncia totale alla libertà. La potenza seduttiva dell'integralismo islamico consiste infatti nel proporsi come la sola interpretazione possibile dell'Origine, della voce di Dio, dell'unico Dio che esiste, del Dio "furioso" e giustiziere implacabile. Si tratta di una ideologia identitaria che com- porta la sottomissione come unica possibilità di rapporto alla verità fondandosi sulla can. cellazione dell'alterità di cui la rimozione della femminilità è l'espressione più forte ed emblematica. L'amore per la Legge sfocia così fanaticamente nell'auto-attribuzione del "diritto di vita e di m0orte su ogni cosa". E' la forma più terribile di blasfemia: uccidere, sterminare, terrorizzare nel nome di Dio. L'Occidenteche ha dato prova di aver saputo superare la stagione dei totalitarismi, non ha ora solo il compito di difendersi dal rischio del dilagare della violenza paranoica del- l'Islam radicale, ma deve soprattutto provare a rifondare laicamente le ragioni della no- stra cultura per evitare che il culto perverso di una libertà senza Legge sia solo l'altra faccia di quello paranoico di una Legge che annichilisce la libertà.
23 marzo '15 - lunedì 23rd March / Monday visione post - 16 BERLINO Vertice Germania- Grecia Merkel: "Sì a Grecia forte" / Tsipras: "Rispettiamo i patti" ma insiste sui danni di guerra Vogliamo che la Grecia sia forte economicamente, che cresca e che venga fuori dalla alta disoccupazione», e in particolare «da quella giovanile». Con queste parole Angela Merkel ha aperto la conferenza stampa a Berlino con il premier greco Alexis Tsipras, alla prima visita in Germania. La cancelliera tedesca e il leader di Syriza, che si è presentato rigorosamente senza cravatta, hanno discusso di argomenti relativi all’intera Eurozona e di argomenti bilaterali, anche se la Merkel ha ribadito che «non spetta alla Germania valutare il pacchetto di riforme della Grecia, questo è il ruolo dell’intero Eurogruppo». Economia / Italia Draghi: "Siamo fiduciosi, buoni segnali di crescita per la Ue" «Siamo più fiduciosi di 3-4 mesi fa, la politica monetaria si sta trasmettendo all’economia reale e ci sono diversi segnali come la ripresa del flusso del credito alle piccole e medie imprese». Il presidente della Bce, Mario Draghi ha pronunciato un discorso ottimista sulla situazione economica dell’Unione di fronte alla commis:sione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. «L’Italia e la Spagna», ha detto, «hanno realizzato delle riforme del mercato del lavoro che rappresentano dei «progressi». I due Paesi sono stati indicati come esempi. FRANCIA Elezioni amministratuve: Sarkozy vince e frena Le Pen
Con il 29% il partito neogollista dell’ex presidente francese, l’Ump, frena al primo turno il Front National che ottiene comunque un «risultato storico». Domenica il ballottaggio
In Francia va in scena il grande ritorno di Nikolas Sarkozy. Il partito neogollista dell’ex presidente francese, l’Ump, alleato con il partito di centro Udi, ha frenato l’avanzata dell’estrema destra del Front National in Francia, mentre i socialisti del presidente Hollande, al governo del Paese, precipitano al terzo posto. Questa la fotografia del Paese il giorno dopo le elezioni amministrative. Sarkozy, il grande vincitore del primo turno delle amministrative, punta alle presidenziali del 2017 e annuncia che al ballottaggio di domenica prossima «non ci sarà alcun accordo locale con il Front National». FRANCIA Precipita Airbus Germanwings: 150 morti / Tra le vittime il baritono Bryjak / I piloti, l'sos mancato e i tanti punti oscuri
’Airbus A320 (volo 4U9525) da Barcellona a Düsseldorf. Tra le vittime 45 spagnoli e 67 tedeschi. Radar: aereo giù in 8 minuti. «È un incidente, basta speculazioni»L’Airbus A320: SCHEDALa prima tragedia
16 marzo '15 - lunedì 16th March / Monday visione post - 20 Risultati delle partite Palermo 0 Cagliari 1 Atalanta 0 Genoa 0 Sassuolo 4 Verona 2 Juventus 1 Empoli 1 Udinese 0 Chievo 2 Parma 1 Napoli 0 Inter 1 Fiorentina 2 Torino 0 Roma 0 Cesena 1 Milan 1 Lazio 2 Sampdoria 2 Classifica JUVENTUS 64 / Roma 50 / Lazio 49 / Napoli 46 / Fiorentina, Sampdoria 45 Genoa, Inter 37 / Torino 36 / Milan, Palermo 35 / Udinese, Sassuolo, Verona 32 Empoli 30 / Chievo 29 Atalanta 25 / Cagliari, Cesena 21 / Parma 9 Grande H.Verona e Gigante Toni Spicca in questa 27^ giornata della A, la vittoria della squadra scaligera sul Napoli di Benitez. E' stato un risultato a sorpresa, sì, ma con una squadra che schiera dalla sua un certo Toni, c'è da aspettarsi di tutto e di più. E infatti il risultato poteva essere anche più ampio, ancora più tondo. Già dai primi mi- nuti del match si capiva l'intenzione dei padroni di casa e soprattutto di Toni, che campeggiava nell'area napoletana e alla fine (7° minuto) infilava di pre- potenza la porta di Andujar. Ma si era, appunto, ancora all'inizio. E non si poteva pensare che i veneti di Mandorlini reggessero tutto il primo tempo, e invece il ritmo forsennato e aggressivo lo hanno tenuto per 20 minuti abbon- danti, lasciando al Napoli un valzer lento e cadenzato che è continuato più o meno anche nella ripresa. Vita facile, dunque, per Toni e Taksidis e Hall- fredsson che scorrazzando in lungo e in largo per almeno la metà del 2° tem- po sono alla fine arrivati alla seconda conclusione vincente, sempre del no- stro campione mondiale Toni che arriva a 13 reti quest'anno e a 33 dal 2013, superando, nel Verona (in 2 anni), il danese Elkjaer (quello dello scudetto dell'Hellas V.) che era arrivato a 32 centri. Comunque il detentore del record di reti nel Verona è Mascetti con 35 reti. Toni, comunque, è lì a due sole lun- ghezze. E magari domenica, con la Lazio, chissà...! E il Napoli? Probabilmente Benitez deve recitare in parte il mea culpa per aver lasciato in panchina per quasi tutta la partita Higuain, il quale appe- na fatto entrare negli ultimi dieci minuti ha fatto sentire subito peso e pre- senza come pericoli costanti che hanno messo non poco in difficoltà la di- fesa veneta, ma ormai... i giochi, come si dice erano già fatti e conclusi. Conclusione: Verona quasi salvo, Napoli in affanno per il terzo posto Ma alla fine, solo Toni e Toni.
15 marzo '15 - sabato 15th March / Sunday visione post - 23 KAI ABBANDONATO CON I GIOCHI PREFERITI E' stato legato fuori da una stazione in Scozia. La foto commuove la Rete: corsa per adottarlo.
(da 'Corriere della Sera' - 8 gennaio 2015 - Fabio Cavalera / Londra) Kai è la star del web La sua foto rimbalza dal Regno Unito a Singapore, dagli Stati Uniti al Perù e a Hong Kong. E' un cane, di razza Shar Pei che è molto vecchia e ori- gina dalla Cina, trovandosene traccia nei disegni risalenti alla dinastia Han, secondo secolo. Inconfondibili e unici perchè hanno il corpo ricoperto di pliche. Potrebbe essere, quella di Kai, una storia di abbandono come purtroppo ci sono ogni giorno in ogni angolo del mondo. Padroni di animali che all'improvviso si sbarazzano del loro amico, persone che perdono il cuore e lasciano il fedele amico di una vita in mezzo alla strada (se va bene) nella speranza forse che altri se ne prendano cura. Ma Kai nella sua sfortuna ha avuto anche un pizzico di buona sorte. Il suo padrone o la sua padrona lo hanno abbandonato nella stazione di Ayr che è una città della Sco- zia meridionale con un passato glorioso: qui si è riunito per la prima volta il parlamento scozzese nel 1315 e qui è stato incoronato re il guerriero e condottiero Robert Bruce, eroe dell'indipendenza. Kai è stato legato a una inferriata con al fianco una valigia nel- la quale c'erano la ciotola del cibo, la coperta, il cuscino, i suoi giochi. E non gli è anda- ta malissimo. - David Brown, un ferroviere di Ayr, il 2 gennaio ha cominciato il turno di lavoro a metà pomeriggio e lo ha trovato lì, accucciatom buono e in attesa di ritrovare i padroni. Lo ha fotografato e ha pensato di stargli in compagnia. Fino a che ha realizza- to che Kai non sarebbe mai tornato a casa. E lo ha affidato a un'organizzazione, la "Scottish SPCA" che se ne è presa cura. Ma quella foto, scattata per pura curiosità, è valsa più di ogni cosa. E' entrata nel circui- ito di internet in Scozia, poi nel Regno Unito tutto, poi in Europa, in Asia e in America. Un cane ha mobilitato la rete. A migliaia si sono proposti per adottare Kai che ha 3 anni e, sotto pelle, il microchip da cui è stato possibile risalire al primo padrone. Lo aveva venduto, nel 2013, attraverso "Gumtree", un sito di annunci. Non è lui il colpevole. Così è scattata la caccia all'"amico", o presunto tale, di Kai, quello che lo ha comperato e mollato. L'ultimo atto di "carità" (la valigia con la coperta e i giochi) non lo rende immu- ne da una punizione. La legge scozzese e la legge britannica sono severe. A Londra chi abbandona un cane può essere condannato a 20 mila sterline (25 mila euro) e condanna- to a sei mesi di carcere. Se l'asbbandono procura rischio all'incolumità di altre persone la pena sale fino a 5 anni (nell'eventualità di ferite) e a 14 anni (nell'eventualità di morte). Si dice che il Regno Unito sia un Paese che ama gli animali e i cani in particolare . Eppure i numeri offrono una diversa fotografia. Il "Dog's Trust", che è un'associazione non profit, ogni anno realizza il censimento delle "separazioni forzate", dei cani dimenticati, buttati fuori, respinti: sono 110 mila in dodici mesi, diecimila (grazie ai microchip) rientrano, mol- ti trovano nuove famiglie, tanti alla fine vengono soppressi. Il picco si è avuto nel periodo più nero della crisi finanziaria: fra il 2009 e il 2010, quando furono segnalati ben 130 mila casi. E si parla di cifre ufficiali. La storia di Kai, tutto sommato, si sta concludendo nel migliore dei modi. Un padrone l'avrà, vista la catena di soliodarietà che si è formata. La foto ha prodotto il suo effetto. Persino la Bbc si è mobilitata spedendo una sua inviata ad Ayr per raccontare la sorte del cane. Del bel Shar Pei con la valigia. Che ora starà anche meglio di prima.
14 marzo '15 - sabato 14th March / Saturday Ecco la pillola che blocca le mutazioni del dna Risultati incoraggianti negli Stati Uniti. Il farmaco colpisce i geni impazziti e risparmia gli organi malati (da 'la Repubblica' - 27 febbraio '15 - di Gina Kolata) Dopo che chemioterapia e radioterapia non erano riuscite a fermare la rara forma di leucemia che aveva colpito Erika Hurwitz, il suo medico ha pensato a un'alternati- va: un farmaco per combattere il melanoma. E il risultato è stato strabiliante. Nel giro di quattro settimane - durante le quali tutta la pelle del suo corpo si è rico- perta di un grave sfogo cutaneo rossastro, così doloroso da rendere necessaria l'as. sunzione di un anestetico e di un antidolorifico - il tumore è scomparso. Letteralmente sparito. "E' stato un farmaco miracoloso" ha detto Hurwitz, una signora di 78 anni che abita nella Contea di Westchester e che era entrata a far parte di un gruppo di ricerca nazionale per curare il cancro non nell'organo colpito, ma nelle mutazioni che ne accele- rano la crescita. I tumori tendono spesso a essere indotti da mutazioni nei geni che accrescono la cresci. ta delle cellule tumorali e le diffondono in altre parti del corpo. Esistono ora sempre più farmaci in grado di inibire queste mutazioni genetiche. - Adesso alcune strutture medico sanitarie come il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, dove si ò fatta curare la signora Hurwitz, stanno iniziando a coordinare i loro sforzi nel tentativo di tro- vare nuove risposte. La prossima primavera un programma nazionale finanziato a livel- lo federale inizierà lo screening dei tumori di migliaia di pazienti per verificare quali pos- sano essere presi di mira da uno dei dieci-dodici farmaci di nuova produzione. Gli studi si questo nuovo metodo, denominati "basket study" perchè raggruppano forme tumorali diverse, sono condotti su un numero molto inferiore di casi rispetto agli studi tra- dizionali e non necessitano di gruppi di controllo di pazienti che ricevono la terapia stan- dard. I ricercatori e le società farmaceutiche hanno chiesto alla Food and Drug Admini- stration la sua opinione, consapevoli che senza di essa nessun farmaco potrebbe essere autorizzato. La Fda ha fatto sapere che li autorizzava ed era in grado di approvare farma- ci sperimentali solo in basket study. - Invece di insistere con le ricerche tradizionali, ha detto il dottor Richard Pazdur, direttore della divisione della Fda che approva i nuovi far- maci antitumorali, si è deciso provare a chiedersi: "La popolazione americana starà me- glio con questo farmaco o senza?". Nel caso della signora Hurwitz, la mutazione della sua rara forma tumorale si trovava nel gene BRAF, scoperto nel 50 per cento dei melanomi, ma raro in altre forme di cancro. A quel punto la paziente è stata inserita in un gruppo di una dozzina di malati con la stessa mutazione ma con forme tumorali diverse, ed è stata sottoposta a un nuovo studio speri- mentale che prevede l'assunzione di farmaci che di norma curano i melanomi aggredendo la mutazione. - I basket study sono possibili soltanto da poco, da quando il sequenziamen- to genetico è diventato eccellente e possibile a prezzi contenuti, al punto che i medici pos- sono cercare nei tumori la cinquantina o sessantina di mutazioni che provocano il cancro. Continua... to be continued...
8 marzo '15 - domenica 8th March / Sunday visione post - 5 STORIE DI CUCINA "Il cibo è un luogo della fantasia al quale ogni epoca associa culture e utopie" Quello che mangiamo parla di noi e diventa specchio delle nostre vite: una specialità può bastare anche per caratterizzare un personaggio, dai biscotti di Baudelaire ricordati da Toklas alle aringhe di Maigret. (da 'Corriere della Sera' - 28/01/2015 - di Paolo Di Stefano) Come si spiega tutta questa cucina nei romanzi? In ogni tempo e ad ogni latitudine, nella letteratura, dalla Bibbia in poi, non si fa che mangiare, assaporare, piluccare, qualche vol- ta abbuffarsi senza ritegno. Ci ricordano Laura Grandi e Stefano Tettamanti, nella loro raccolta di citazioni gastronomiche (Il cibo non era niente di speciale, da poco pubblicato per la Utet) che già nel frammento di Semonide , VII-VI secolo a,C,, compare il "trimolio", un formaggio prelibato proveniente dall'Acaia. Parlare di cibo significa accennare non solo al prodotto o alla pietanza che si manda giù, ma anche ai propri gusti e al contesto: con chi, dove, quando. Senza dire che la situazio- ne conviviale compare spesso in letteratura proprio nei momenti di confidenza, magari laddove la storia prende una svolta decisiva. "L'Iliade e l'Odissea - dice Massimo Mon- tanari - sono un grande banchetto". Montanari studia da anni la cultura e la storia del- l'alimentazione , con particolare attenzione al nostro Medioevo, e di recente ha scritto I racconti della tavola (Laterza), attratto anche lui dalle potenzialità narrative del cibo. "Essendo un elemento centrale dell'esperienza umana, il cibo è uno specchio della vita materiale, della quotidianità, racconta la società, l'economia, la politica, la cultura, le idee, il territorio: basta accennare a un piatto, a una ricetta, a un ingrediente per evoca- re il mondo che sta intorno. Per questo la letteratura si è servita molto e continua a ser- virsi del cibo, perchè la cucina è davvero una chiave narrativa". Il cibo è un espediente, è in sè un patrimonio di intrecci, un narratore straordinario: "E' il punto d'arrivo di tante storie: la terra, gli animali, il lavoro, il mercato, la distribuzione, le politiche di un Paese, la cultura che trasforma in pietanza una materia prima, il condi- videre a tavola con altri un gusto e un piacere". Continua... to be continued...