domenica 11 gennaio 2015

Sport - Calcio / serie A - 18^ giornata - 2014/15

11 dicembre '15 - sabato         11th December / Saturday              visione post - 7

Risultati delle partite
Sassuolo   1     Torino  1     Inter      3     Atalanta   1     Cagliari   2     Fiorentina   4
Udinese    1     Milan   1     Genoa   1     Chievo      1     Cesena    1     Palermo      3

Roma   2     Sampdoria   1     Verona  H.    3     Napoli      1
Lazio    2     Empoli         0      Parma         1     Juventus   3 




CLASSIFICA

JUVENTUS   43  /   Roma   40  /   Lazio   31  /   Napoli, Sampdoria   30  /
Fiorentina, Genoa   27  /   Milan   26  /   Inter, Palermo   25  /   Sassuolo   24  /
Udinese   23  /   Verona H.   21  /   Torino   19  /  Empoli, Chievo   18  /   Atalanta   17  /
Cagliari   15  /   Parma, Cesena   9  

Commento Personale
(Lucianone)





Ultime notizie - da PARIGI: tutti uniti, tutti Charlie

11 gennaio 2015 - domenica           11th January / Sunday                visione post - 24


PARCE QUE LA LIBERTÉ EST UN DROIT UNIVERSEL…


PARCE QUE LE CRAYON SERA TOUJOURS AU DESSUS DE LA BARBARI
JE SUIs CHarlie  -  je suis charlie  -  je suis charlie  -   Je SUIS CHARLIE  .............................................................................
NOUS SOMMES TOUS CHARLIE

A PARIGI
LA MARCIA CONTRO IL TERRORE, IN PIAZZA PIU'
DI UN MILIONE DI PERSONE

Parigi capitale del mondo|La folla: foto

I leaderfoto|Live tv|La diretta social

Tutto quello che (non) sappiamo sulle stragi

(da CORRIEREDELLASERA.IT)

I leader in prima fila. Hollande abbraccia i sopravvissuti di Charlie Hebdo. Le matite. «Liberté, égalité, dessinez, écrivez»












Commento (personale)
Tutto Giusto, tutto  bene: l'Unione fa la forza,
Ma l'occidente deve guardarsi da un pericoloso
muro contro muro, perche'...

Non c'e' ancora un vero scontro di Civilta', non si vedono
in europa orde di musulmani che ci invadono distruggendo,
mettendo a fuoco citta' e metropoli, come in passato nelle
civilta' spazzate via da invasori che assimilavano il vecchio
ordine sociale (oltreche' militare) e se ne appropriavano
e dominavano appunto i vecchi sistemi, le precedenti civilta'.
C'E' comunque un tentativo, di matrice islamica e con uso
di metodi terroristici molto simili ormai a una guerra di-
chiarata e in atto dal 2001, di far cadere la civilta' occi-
dentale sostituendola con una forma di civilta' islamica-
arabizzante che ha come base la religione maomettana e
il dio allah deltutto travisati e usati come mezzi di con-
quista. Per ora questa nuova civilta', questo nuovo ordi-
ne mondiale e' stato chiamato 'califfato'
Ma esiste anche un altro modo di pensare islamico, ci sono
anche altri islamici-musulmani che vivono nei paesi occiden-
tali e che si sono integrati nelle citta' in cui vivono, spesso
lavorano a contatto con gli occidentali europei e america-
ni.

continua...
to be continued...

sabato 10 gennaio 2015

Libri - La biblioteca di Bruce Springsteen

10 gennaio '15 - sabato          10 th January / Saturday                   visione post - 21

Il Boss svela la sua biblioteca:
dall'influenza di Flannery O'Connor all'antico 
amore per "Il mago di Oz".
'IO, A CENA CON TOLSTOJ E KEITH RICHARD':
questo è il sogno di B. Springsteen

(da la Repubblica - 4/11/2014 -  Cultura/Il personaggio)
Bruce Springsteen, quali libri ci sono sul suo comodino in questo momento?
"Ho appena finito Moby Dick, che ho sempre avuto paura a leggere perchè
sentivo dire da tutti che era difficilissimo. L'ho trovato una bellissima storia
d'avventura per ragazzi, e non così difficile da leggere. Vi avverto: imparere-
te molte più cose di quelle che avete mai voluto sapere sulle balene.    Però  
avrei voluto che non finisse mai. Ho letto anche L'amore ai tempi del colera,
di Gabriel Garcia Marquez: un libro che è capace di toccare tantissimi aspetti
dell'amore umano".
Chi è il suo romanziere preferito, di tutti i tempi e fra quelli in attività?
"Mi piacciono i russi, i racconti di Cechov, i romanzi di Tolstoj e Dostoevskij.
Ho cominciato  a leggerli  solo quattro anni fa  e  ho scoperto che psicologica-
mente sono modernissimi. I miei preferiti sono I fratelli Karamazov, e natural-
mente Anna Karenina.  Tra gli scrittori di adesso, Philiph Roth, Cormac Mc-
Carthy e Richard Ford. Pastorale americana, Ho sposato un comunista  e  il
Il teatro di Sabbath sono difficili da battere. Meridiano di sangue rimane uno
dei libri più belli che abbia mai letto: è quella combinazione tra Faulkner e gli
spaghetti western di Sergio Leone che dà al libro la sua particolarità, secondo
me.  Adoro il modo in cui Richard Ford scrive del New Jersey".
Quali sono i suoi scrittori del New Jersey preferiti?
"Roth per il suo umorismo scurrile e scalmanato, la qualità straordinaria dei suoi libri
e la longevità. Poi ford, come ho già detto. E naturalmente anche Walt Whitman non è
niente male. L'estate mi fa sempre venire voglia di prendere Foglie d'erba e mettermi
seduto in veranda a leggerlo: alla fine sono più felice".
Quale libro (se ce n'è uno in particolare) ha influenzato maggiormente la sua decisione
di diventare un musicista e un cantautore, o ha contribuito al suo sviluppo artistico?
"Ho saltato gran parte del college quando sono diventato un musicista, perciò ho co-
minciato a leggere seriamente solo a 28-29 anni. Poi ci sono stati Flannary O'Connor,
James M. Cain, John Cheever, Sherwood Anderson e Jim Thompson.    Tutti questi 
scrittori hanno contribuito enormemente alla svolta che ha preso la m ia musica intor-
no al 1978-82.   Hanno fatto emergere  un senso del luogo  e  la vena cupa nelle mie
canzoni, hanno allargato i miei orizzonti, e sono ancora, letteralmente, una pietra mi-
liare per quello che cerco di fare oggi".
Chi sono i suoi musicisti-scrittori preferiti? Qual è l'autobiografia di musicisti che le
è piaciuta di più?
"Di musicisti romanzieri non me ne vengono in mente, ma per quanto riguarda le auto-
biografie, l'amore per la musica che traspare dalle pagine di Life di Keith Richards  è
difficilmente superabile. Anche l'autobiografia di Eric Clapton l'ho trovata sorprenden-
temente rivelatrice e molto commovente. E naturalmente ho adorato le Chronicles  di
Bob Dylan: mi hanno fatto sentire orgoglioso di essere un musicista".
Quali libri saremmo sorpresi di trovare sui suoi scaffali?
"Ho letto moltissimi testi di cosmologia e una discreta quantità di libri di filosofia. Mi
piace anche leggere libri sul baseball.  Il libro che mi ha fatto appassionare alla filoso-
fia è Storia della filosofia occidentale, di Bertrand Russell. Ho appena finito Examined
Lives di James Miller, e Montaigne: l'arte di vivere di Sarah Bakewell".
Quali sono i libri più belli che ha letto sulla musica? 
Continua...
o
n

i
n
u
a...

venerdì 9 gennaio 2015

Stampa - giornali /satira - Contro il terrore e il terrorismo X libertà di stampa e non solo

venerdì 9 dicembre '15               9th December / Friday                   visione post - 27

Charlie Hebdo, il "Settimanale di Charlie", prende il nome da Charlie Brown:
nato nel 1970, in origine ripubblicava anche le strisce dei Peanuts.
Nel 2006 "Charlie" pubblica le caricature di Maometto uscite sul danese "Jyllands-
Posten". Organizzazioni musulmane francesi chiedono la messa al bando del giornale
in edicola, che viene respinta.







Checkpoint 
Charlie
Massimo Gramellini,
 a cura di Marco Castelnuovo 

A chi impugna mitragliatrici per sterminare matite, e a chiunque si sottometta a qualcosa di diverso dalla propria coscienza, ci piacerebbe spiegare che avventura faticosa e fantastica sia la libertà. Ma non lo faremo, perché la libertà non si può spiegare. Si può soltanto respirare senza pensarci, come l’aria, e come l’aria rimpiangerla quando non c’è più. A differenza dei dogmi, non reclama certezze e non ne offre. I suoi mattoni sono i dubbi e gli errori, gli slanci e gli abusi. I suoi confini sono labili, mobili. E la sua rovina è l’assenza di confini, che le toglie il piacere sottile della trasgressione.  
La forma estrema, per molti incomprensibile, di libertà è la satira. Offensiva, provocatoria e irrispettosa per definizione, ribalta ostinatamente il punto di vista, perciò è detestata dai possessori di verità assolute e dai fautori delle religioni, categoria ideologica di cui fa ormai parte il Politicamente Corretto caro agli americani.  
La satira non è mai blasfema, perché non si occupa dell’assoluto, ma del relativo. Non di spiritualità, ma di umanità. La satira non manca di rispetto a Dio, casomai agli uomini che usano Dio per dominare altri uomini.
La vignetta di Charlie Hebdo che più di ogni altra è costata la vita ai suoi autori raffigurava un Profeta disperato per il tasso di stupidità degli integralisti islamici. Non era un attacco a Maometto, ma a un gruppo di fanatici superstiziosi e ignoranti che in suo nome ammazza le donne che vogliono andare a scuola e i maschi che bevono e fumano.
L’attenuante della provocazione che è echeggiata in queste ore sul «Financial Times» - la bibbia di un’altra religione dogmatica, quella deisoldi - è il sintomo di quanto sia ancora lunga e avvincente la marcia verso la libertà. C’è stato un tempo non lontano in cui le corna erano considerate un’attenuante per l’uxoricida e la minigonna per lo stupratore. Arriverà il giorno in cui anche l’accettazione dell’uso, e persino dell’abuso, di satira diventerà qualcosa di scontato. Intanto la guerra continua, e si combatte dentro di noi.
(da  LaStampa.it)
Lucianone

giovedì 8 gennaio 2015

Ultime notizie - dall'Italia e dal mondo / Latest news

8 dicembre '14 - giovedì          8th December / Thursday              visione post - 12




LA RASSEGNA STAMPA
è intrisa di sangue, di quello di 12 francesi, vittime del terrorismo cieco, feroce,
furioso, sempre più impazzito, incontrollato e incontrollabile, Un mondo come
quello attuale non lo si era mai VISTO. Tutto ormai è possibile, tutto può succe-
dere. Non bastano videocamere piazzate in tutte le strade e le case del mondo.
Stiamo vivendo un tempo assurdo, assurdamente imprigionato nella violenza, 
nelle guerre, nella disperazione. E' difficile trovare angoli di pace, di armonia
o di semplice tranquillità. Tutto si fa duro, ignoto nella sua violenza quotidiana,
che sia disoccupazione o povertà dilaganti, o che sia terrorismo improvviso e
sterminatore.  
Questo è il mio commento pensando a quelle 12 vite spezzate dai kalashnikov
assassini, e pensando a come poter reagire... Intanto prendiamo quei killer il
più presto possibile.
                                       (L u c i a n o n e)

FRANCIA - Parigi
Strage Charlie, caccia ai terroristi: braccati nella foresta vicino a Parigi.
Identificati i due killer: sono fratelli reduci dalla Siria.
A dar retta ai media francesi l’identikit del commando qaedista di rue Nicolas Appert -l’inventore riconosciuto del cibo in scatola- è già completo: due fratelli franco-algerini di 32 e 34 anni, Said e Cherif Kouachi, e un ragazzino con loro, un diciottenne «senza fissa dimora» che avrebbe fatto da autista. Ma è un convulso inseguirsi di voci nella notte francese, con il ministero dell’Interno che continua a mantenere una linea di assoluta prudenza. Un vero comunicato stampa viene puntualmente annunciato e poi rinviato. 
La confusione è confermata anche dagli aggettivi. Che i tre sospetti siano stati «localizzati», ad esempio, vuol dire poco o nulla, come scarso significato può avere la notizia che sono stati anche «identificati». Di sicuro c’è che gli sforzi della polizia francese, con l’impiego massiccio di reparti speciali, si stanno tutti concentrando nella zona di Reims, al Nord Est, nelle terre dello Champagne. Le stesse tv americane seguono il blitz minuto per minuto, la Nbc è arrivata a parlare di operazione conclusa con la morte di uno degli attentatori e gli altri due agli arresti, mentre più cauta resta la Cnn.

Interessanti risultano i primi particolari che arrivano dalle scarne biografie di quei tre. Secondo Liberation i due fratelli franco-algerini sarebbero freschi reduci da un viaggio in Siria, probabilmente nelle aree controllate dal Califfato. Sempre Liberation aggiunge che i due fratelli sono nati e vissuti a Gennevilliers, uno di quegli sterminati sobborghi a Nord di Parigi, nell’Haute de Seine, dove il disagio e le rivolte sono cresciuti in questi anni, fino a diventare terreno di coltura anche del terrorismo islamico. È Le Point che aggiunge un altro particolare: uno dei due fratelli, ormai cinque anni fa, sarebbe rimasto impigliato in un’indagine della magistratura francese su una filiera jihadista nata a Parigi. Ma messe tutte insieme queste indiscrezioni non fanno la notizia: sono stati loro ad aprire il fuoco nella redazione di Charlie Hebdo, a uccidere i giornalisti chiamandoli prima per nome, ad abbattere a freddo quel poliziotto ormai indifeso sul marciapiede?


ITALIA  -  Roma  (1)
22 arresti per corruzione / Coinvolti funzionari di Asl e municipi
La Regione sospende dipendenti coinvolti.
Roma  (2)
Viglli: nuove sanzioni per assenteisti e malati immaginari (altri 30 casi)
Nel mirino anche i medici compiacenti.
Non è finita qui. Sono in arrivo nelle prossime ore nuove lettere ai vigili urbani di Roma risultati assenti la notte di Capodanno
Italia - Sesto San Giovanni
Cade l'intonaco in una scuola materna:  sette bambini feriti
L'incidente nella scuola materna Vittorino da Feltre. Una bambina di tre anni è stata trasportata al Niguarda con una ferita alla testa. Il sottosegretario Faraone: "Stiamo accertando l'accaduto".
Lucianone

mercoledì 7 gennaio 2015

Sport - calcio / Serie A - 17^ giornata - 2014/15

7 dicembre '15 - mercoledì         7th December / Wednesday             visione post - 11

Risultati delle partite
Lazio            3     Udinese   0     Chievo   0     Empoli   0     Genoa      2     Milan        2
Sampdoria   0     Roma       1     Torino   0     Verona   0     Atalanta   2     Sassuolo   1

Palermo  5     Parma         1      Cesena   1     Juventus   1
Cagliari   0     Fiorentina   0      Napoli     4     Inter          1

Classifica
JUVENTUS   40  /   Roma   39  /   Lazio, Napoli   30  /   Genoa, Sampdoria   27  /
Milan, Palermo   25  /   Fiorentina   24  /   Inter, Udinese   22  /   Empoli, Torino, Verona   18  /
Chievo   17  /   Atalanta   16  /   Cagliari   12  /   Parma, Cesena   9


Continua... to be continued...

martedì 6 gennaio 2015

venerdì 2 gennaio 2015

Società - Stati Uniti / La rivolta di New York contro il razzismo (1)

2 gennaio '15 - venerdì           2nd January / Friday                        visione post - 10

L' AMERICA di Obama
Le speranze della scrittrice afro-americana Toni Morrison (Nobel nel 1993 per la letteratura)
"Molti poliziotti temono i neri e allo stesso tempo li vedono
come un facile bersaglio. Le nuove generazioni però sono
diverse. Le proteste diffuse lo dimostrano"

(da 'la Repubblica' - 27 dicembre 2014 / Le idee)
Newdi Toni Morrison
Viviamo tempi non facili. Quindio cercherò di darvi semplicemente il mio punto di vista su quello
che è lo stato delle cose, oggi, qui negli Stati Uniti.
E voglio partire da questo: l'America  è un paese  inondato di armi. Dove bambini di appena 9 anni
vengono portati nei parchi giochi a sparare con armi vere per divertimento; dove le cosiddette leggi
"stand your ground for self-defense" (che consentono a una persona armata di sparare a un presunto
aggressore in base alla mera percezione di pericolo per la sua incolumità) permettono a chiunque di
uccidere chi si trovi nella sua proprietà; dove le leggi dette "open carry" permettono ai cittadini in mol-
ti Stati di portare armi nei locali pubblici: ristoranti, teatri, perfino campus universitari. Sensa dimenti-
care poi che la National Rifle Association  e i produttori di armi sostengono economicamente  molti
politici. In una cultura delle armi e del grilletto facile come questa, quindi, il razzismo violento è un'ov-
via conseguenza.
Al razzismo si associa la paura: molti poliziotti (non la maggioranza, ma molti) hanno paura. Temono
i neri e allo stesso tempo  li vedono quindi come un facile bersaglio, sia per mancanza di formazione
professionale sia perchè sono profondamente razzisti.  La situazione è aggravata dalle scelte di certi
media che qui in America amano le storie di violenza, soprattutto quando si tratta di persone di colo-
re. A riprova di questo voglio fare un esempio, ricordando che non vi fu alcuna levata di scudi  quan-
do qualche mese fa alcuni bianchi minacciarono di uccidere la polizia al Bundy Ranch. Cliven Bundy,
il proprietario del ranch, era un bianco che rifiutava di pagare le tasse e aveva sollevato una protesta
armata, minacciando la secessione e la rivolta contro gli Stati Uniti. Fino a quando il governo, che in
questa occasione non sparò neanche un lacrimogeno, si ritirò dal terreno conteso. In quell'occasione
chi aveva sparato contro la polizia non è stato nemmeno arrestato. E potrei fare un numero impressio-
nante di esempi discriminatori di questo tipo.
Il vero nodo  di tutta la questione  rimane sempre lo stesso: il facile profitto che si trae dal razzismo.
E' stato una fonte di guadagno  fin dalle sue origini: con lo sfruttamento gratuito e permanente degli
schiavi; con le leggi sul "vagabondaggio", che permettevano la cattura di qualsiasi persona di colore
fuori dalla sua casa per costringerla ai lavori forzati; riempiendo a proprio vantaggio le prigioni a ge-
stione privata incarcerando  giovani neri  per reati  per i quali nessun bianco andrebbe mai in galera;
con la repressione degli elettori nelle comunità dove i neri sono in maggioranza.  Senza dimenticare
il deliberato incitamento al razzismo da parte dei ricchi, così che i bianchi poveri si possano sentire
superiori agli altri e non pensino a rivolgere la loro rabbia contro la classe che li sfrutta e li inganna.
In questi tempi cattivi, alcuni vorrebbero che il presidente Obama facesse di più. Ma io non credo
che il presidente avrebbe dovuto "fare di più". Che cosa poi? Barack O bama è il presidente di tut-
ti, non il presidente dei neri. Non dimentichiamo che sua madre e chi lo ha cresciuto erano bianchi.
Spesso i giudizi e le reazioni politiche sono il frutto della piaggeria e del desiderio di apparire in tv,
per mostrare quanto "si conta": è il caso dell'ex sindaco Giuliani, che ora si mostra come il protetto-
re dei poliziotti, ma che a suo tempo è stato odiato da loro come tutti i sindaci di New York, com-
preso l'attualew sindaco de Blasio, che oggi i sindacati di polizia accusano, a torto, di avere "le mani
sporche di sangue".
Nonostante tutto, comunque, la mia speranza è più forte che mai, grazie alle nuove generazioni. Ho
assistito a grandi cambiamenti negli anni in cui ho insegnato a Princeton: ho visto adolescenti e ven-
tenni, sconvolti e disgustati dal razzismo sfacciato.   Vedo che nelle manifestazioni che si svolgono
spontaneamente in tutto il Paese ci sono tantissimi giovani: neri, bianchi, ispanici. Non bisogna cre-
dere ai media che mostrano proteste violente: la maggior parte di esse non lo è; i manifestanti sono
pacifici, sono le loro richieste a essere forti e decise. Naturalmente, ci sono gli outsider che si insi-
nuano nelle manifestazioni e accendono focolai di violenza; ma questo è sempre successo.
Dall'altra parte vediamo proteste diverse: come quella di medici, infermieri e tirocinanti che in di-
versi ospedali d'America si sono sdraiati in massa per terra nei loro camici bianchi per quello che
viene chiamato un "die-in", una protesta pacifica in cui ci si finge morti per denunciare il fatto che
la polizia non viene mai chiamata a prendersi la responsabilità delle proprie azioni. E' questo il te-
nore della maggior parte delle manifestazioni: ma la stampa tende a ignorarlo.
Davanti a tanta partecipazione, quella di migliaia di americani ovunque e senza distinzioni di classe,
sono fiduciosa e ottimista. E nutro l'incrollabile speranza che le cose cambieranno in meglio. con il
tempo e con le generazioni che verranno. Ne sono sicura.
(Testo raccolto da Anna Lombardi. Traduzione di Anna Pastore)

Lucianone.

giovedì 1 gennaio 2015

Ultime notizie - dall' Italia e dal Mondo / Latest news

1 gennaio '15 - giovedì            1st January / Thursday                  visione post - 21 

ROMA  -  Piazza San Pietro

2015: gli auguri di Papa Francesco
"Cercare pace è sempre possibile" / Il primo Angelus del 2015
"Quanti bambini che soffrono", questo il tweet di giovedì mattina.

BRASILE
La Rousseff giura la seconda volta, per l'insediamento presidenziale.
Festa e corteo in auto storica a Brasilia.

LE DUE COREE
Corea del Nord: Kim apre a Seul / "Cambiamo le nostre relazioni"

RUSSIA -  Mosca

Arrestato il blogger Navalny / Critiche da Ue e Usa / Proteste e
scontri vicino al Cremlino.
Il dissidente viola i domiciliari per manifestare contro il regime.
Il popolare blogger Alexei Navalny, l'oppositore numero 1 del presidente Vladimir
Putin, è stato condannato (martedì, 30 dicembre) in tribunale, e poi arrestato per
aver violato gli arresti domiciliari partecipando a una manifestazione in sua difesa.
Navalny, fustigatore della corruzione, è stato condannato a 3 anni e mezzo di reclu-
sione per truffa e riciclaggio di denaro: le accuse riguardano una presunta truffa da
400mila euro ai danni della filiale russa di un gruppo cosmetico francese. La pena
per Navalny è stata sospesa, ma il fratello Oleg, condannato con lui, dovrà sconta-
re tre anni e mezzo in una colonia penale.  "Lo arrestate, volete fare pressione su 
di me?", ha urlato in aula il blogger di 38 anni, invitando i sostenitori a scendere
in piazza contro il regime, "che non merita di esistere, deve essere distrutto".

SIRIA
Al Qaeda: il video delle italiane rapite / "Siamo in pericolo", dicono
Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, sequestrate il 31 luglio.
Su YouTube l'appello delle due ragazze di Bergamo e Varese.
I  jihadisti: nostre prigioniere.
"Siamo in pericolo, potremmo essere uccise, supplichaimo il nostro governo di
riportarci a casa entro Natale". Dopo 5 mesi di silenzio le due italiane sono ap-
parse in un drammatico video. Le immagini mostrano le due volontarie italiane
rapite in Siria il 31 luglio del 2014, e il ramo siriano di Al Qaeda ha confermato
di tenerle in ostaggio. Gli 007 italiani: "E' una situazione delicatissima".
L' intelligence chiede discrezione. Il sollievo dei famigliari: sono vive.

USA - New York
Il sindaco De Blasio dedica due vie agli agenti uccisi / Ma il malumore resta
Per Bill De Blasio il 2014 si è chiuso con un aeroplanino e uno striscione 
sulle acque dell'Hudson: "Scusati con la polizia". Per placare gli agenti in 
blu - che gli hanno voltato le spalle ai funerali di Rafael Ramos, freddato
con un colpo alla testa con il collega Wenjian Liu - il sindaco ha proposto
di battezzare  col nome dei poliziotti  due strade di New York: onore raro
in una città dove sono i numeri a marcare la toponomastica. Le polemiche
con la polizia hanno portato a una sorta di "sciopero bianco", con gli agen-
ti che negli ultimi giorni arrestano meno del solito.

GRAN BRETAGNA - Londra
Elisabetta si avvia a battere il record della regina Vittoria
La regina Elisabetta mette a tacere coi fatti ogni possibile voce di una
abdicazione. Nonostante gli 88 anni di età, nel 2014 ha preso parte a
393 impegni ufficiali, di cui 375 in patria  e 18 all'estero, contro i 344 
del 2013. Si è trattato di uno degli anni più intensi per Elisabetta, che
si accinge a superare lo storico record della regina Vittoria, diventan-
do così la sovrana che ha più a longo regnato nel Regno Unito.
Il giorno a cui tutti guardano con trepidazione è il 9 settembre (2015),
quando verrà eguagliato il record di 63 anni e 217 giorni che Vittoria
detiene dal secolo scorso.

Lucianone