25 gennaio 2012 - mercoledì /Wednesday visualizzazioni totali oggi 5.656
Chievo e Napoli accedono alle semifinali superando gli ostacoli Siena e Inter
Risultati
Chievo Vr - Siena 0 - 1
Napoli - Inter 3 - 0
Il Siena conquista per la prima volta la semifinale in Coppa Italia.
Grandi festeggiamenti nella città del palio. Il Chievo ha sprecato
l'occasione di giocare in casa, ora si concentrerà solo sul campionato.
Un grandissimo Cavani nel Napoli che riesce a stroncare l'Inter nel
secondo tempo. Milito non incide in attacco, male anche Schneider.
Domani sera alle 20.45 sarà il turno di Milan - Lazio.
Lucianone
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mercoledì 25 gennaio 2012
martedì 24 gennaio 2012
Sport/calcio - Coppa Italia: Juventus in semifinale
Torneo di calcio di Coppa Italia: Juventus - Roma 3 - 0
La Juventus di Conte supera la Roma di Enriquez
con le reti di Giaccherini dopo solo 6 minuti dal visualizzazioni oggi 5.602
fischio d'inizio e poi con uno splendido gol di Alex
Del Piero, per finire con un'autorete procurata su
assist di Quagliarella a Matri.
Grande Juve che controlla poi la partita con la Roma
rimasta in dieci per l'espulsione di Lamela.
La Juventus incontrerà la vincente di Milan - Lazio.
Del Piero se la gode - Dal 1' pure in campionato?
Il capitano della Juve sul proprio sito: "Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così. È incredibile come tutto quello che mi accade quando indosso questa maglia sia così speciale". Vucinic è acciaccato, Ale punta a una maglia da titolare con l'Udinese.
"Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così". Il giorno dopo, Alessandro Del Piero si gode ancora la splendida gemma regalata nella partita con la Roma. Un gol voluto e atteso a lungo nel nuovo Juventus Stadium, un gol "alla Del Piero" in un contesto praticamente perfetto, vista la qualificazione della Juve in semifinale. Il numero 10 bianconero sul suo sito racconta le sue sensazioni: "Una sfida che conta, un avversario da stimare e rispettare oltre che da battere, l'abbraccio con un grande capitano prima del fischio d'inizio, lo stadio pieno, il tiro a giro, la palla sotto il sette, il boato del pubblico, la mia famiglia e i miei amici in tribuna, la corsa verso i tifosi a fine partita, e una dedica speciale in un giorno che per tutti noi juventini e per chi ha conosciuto e amato l'Avvocato non può essere come gli altri - scrive Del Piero sul suo sito -. È incredibile come tutto quello che mi accada quando indosso questa maglia riesca sempre a sorprendermi e ad essere così speciale. È stata una grande serata, abbiamo passato il turno, siamo in corsa per vincere la decima Coppa Italia e primi in campionato, ho segnato il mio primo gol. Diciamo che è un buon inizio...".
Lucianone
La Juventus di Conte supera la Roma di Enriquez
con le reti di Giaccherini dopo solo 6 minuti dal visualizzazioni oggi 5.602
fischio d'inizio e poi con uno splendido gol di Alex
Del Piero, per finire con un'autorete procurata su
assist di Quagliarella a Matri.
Grande Juve che controlla poi la partita con la Roma
rimasta in dieci per l'espulsione di Lamela.
La Juventus incontrerà la vincente di Milan - Lazio.
Del Piero se la gode - Dal 1' pure in campionato?
Il capitano della Juve sul proprio sito: "Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così. È incredibile come tutto quello che mi accade quando indosso questa maglia sia così speciale". Vucinic è acciaccato, Ale punta a una maglia da titolare con l'Udinese.
"Se mi avessero chiesto di immaginare il mio primo gol nel nostro nuovo stadio, l'avrei pensato proprio così". Il giorno dopo, Alessandro Del Piero si gode ancora la splendida gemma regalata nella partita con la Roma. Un gol voluto e atteso a lungo nel nuovo Juventus Stadium, un gol "alla Del Piero" in un contesto praticamente perfetto, vista la qualificazione della Juve in semifinale. Il numero 10 bianconero sul suo sito racconta le sue sensazioni: "Una sfida che conta, un avversario da stimare e rispettare oltre che da battere, l'abbraccio con un grande capitano prima del fischio d'inizio, lo stadio pieno, il tiro a giro, la palla sotto il sette, il boato del pubblico, la mia famiglia e i miei amici in tribuna, la corsa verso i tifosi a fine partita, e una dedica speciale in un giorno che per tutti noi juventini e per chi ha conosciuto e amato l'Avvocato non può essere come gli altri - scrive Del Piero sul suo sito -. È incredibile come tutto quello che mi accada quando indosso questa maglia riesca sempre a sorprendermi e ad essere così speciale. È stata una grande serata, abbiamo passato il turno, siamo in corsa per vincere la decima Coppa Italia e primi in campionato, ho segnato il mio primo gol. Diciamo che è un buon inizio...".
LE PAROLE DI PLATINI — "Ho sentito che negli ultimi 5 anni chi è stato campione d'inverno ha poi vinto lo scudetto e quindi faccio il mio in bocca al lupo alla Juventus". Così, ai microfoni di Sky Sport 24, il presidente Uefa, Michel Platini. L'ex fuoriclasse bianconero parla anche di Ale Del Piero, protagonista di uno splendido gol nel quarto di finale di Coppa Italia contro la Roma. "Del Piero è la bandiera della Juve", taglia corto il numero 1 del calcio europeo.
ALE IN RAMPA DI LANCIO — Considerato l'acciacco che tiene Vucinic in dubbio per la super sfida di sabato sera con l'Udinese. Pure Quagliarella non è al meglio, "mascherato" dopo l'infortunio a uno zigomo, e così il capitano bianconero, dopo aver dimostrato con il 285° gol in carriera per la Juve, una buona condizione, nonostante l'impiego finora col contagocce, potrebbe convincere Conte a schierarlo dal 1' anche in campionato, nella prima giornata di ritorno.
Lucianone
lunedì 23 gennaio 2012
La Storia - "VKontakte", sito russo vietato da Putin
Spegnere il "Facebook" russo: l'ultima sfida del regime Putin
Si chiama VKontakte, cioè InContatto, e funziona appunto come Facebook:
si può fare amicizia, formare dei gruppi, condividere immagini, filmati,
musiche. E soprattutto idee. Queste ultime, le idee, sono quella parte
che non piace al regime di Vladimir Putin.
Ma torniamo a parlare di cosa è il sito VKontakte: è diventato un colosso
con almeno 24 milioni di utilizzatori al giorno, è il clone russo, come detto,
di Facebook sul quale ha viaggiato il tam tam che ha portato migliaia di
persone in piazza nelle settimane scorse e sul quale è stata preparata quella
grande e ambiziosa scommessa lanciata dal popolo di Internet che ha portato
a manifestare in piazza del Cremlino un milione di "indignati" russi contro
"il partito dei ladri e dei truffatori". Il suo inventore, fondatore e presidente
è un giovane di 27 anni: il suo nome è Pavel Durov, sul capo un inseparabile
cappellino da baseball e sotto il mento un lieve pizzetto a dare maggiore
contegno a dei lineamenti da bambino. Da tempo è stressato da strane visite
nei suoi uffici di San Pietroburgo e pure da misteriosi crash delle pagine web
del suo social network.
Sembra allora che lo stesso Durov cominci a cedere alle pressioni del
governo Putin. Ma "sembra", non è dunque sicuro, come certe cose
in Russia ancora oggi non sono del tutto sicure quando si tratta di
governo, servizi segreti, stato centralizzato - si dice, non si dice, non è
sicuro e così via... Comunque sembra che Durov abbia detto ai suoi
utilizzatori di fuggire da Internet, mettere al sicuro finchè possono
immagini, filmati e quant'altro perchè esiste la concreta possibilità di
perdere tutto e per sempre.
Dunque l'8 gennaio 2012 si è diffuso in Interneti il testo di una
addolorata conferenza stampa di Durov:. - "Troppo stress, troppe
pressioni, la mia vita è rovinata. Dal 15 marzo chiudo tutto".
Una bomba, resa più devastante dalle raccomandazioni successive agli
utenti: "Avete ancora un pò di tempo per smantellare le vostre pagine,
togliere ogni cosa e salvarla". Tutto vero? Nel dubbio la fuga è comin-
ciata ed è comunque un buon risultato per le forze dell'ordine.
VKontakte ospita da settimane (nei mesi di novembre, dicembre e
inizio gennaio soprattutto) tutte le foto delle manifestazioni anti-
Putin, i cori, consigli e i mille proclami di ogni genere contro la censura,
i brogli elettorali e la repressione del governo. Un campionario che piano
piano comincia a disattivarsi rendendo sempre meno pericoloso il sito
tanto odiato dal regime. Gli oppositori che puntano molto sulla potenza
e la diffusione del "Facebook russo" giurano che è tutto falso, una
classica opera di disinformazione d'altritempi. Pavel Durov smentisce
con una riga sulla sua pagina personale e dice solo: "Non penso affatto
di chiudere". Ma che sia al centro di un'attenzione e pressione più
grande di lui è risaputo. Molti cominciano a non fidarsi e a disertare
con prudenza. I più impegnati preferiscono aspettare che i 10 giorni
di silenzio finiscano per capire meglio quello che succede.
Pavel Durov in una foto del suo 25° compleanno.
Ulteriori notizie e approfondimenti riguardanti Vkontakte
VKontakte (in russo ВКонтакте, it - InContatto) è il maggior social network in Russia e in tutto il CSI. A causa della sua funzionalità e del suo design VKontakte è stato spesso accusato di essere un "clone" di Facebook. Nonostante questo ad agosto 2009 il social network russo ha più di 75 milioni di utenti; la maggior parte di essi sono studenti e universitari, ma con il tempo crescono le iscrizioni di utenti di tutte le età.
2006 - La nascita
Si chiama VKontakte, cioè InContatto, e funziona appunto come Facebook:
si può fare amicizia, formare dei gruppi, condividere immagini, filmati,
musiche. E soprattutto idee. Queste ultime, le idee, sono quella parte
che non piace al regime di Vladimir Putin.
Ma torniamo a parlare di cosa è il sito VKontakte: è diventato un colosso
con almeno 24 milioni di utilizzatori al giorno, è il clone russo, come detto,
di Facebook sul quale ha viaggiato il tam tam che ha portato migliaia di
persone in piazza nelle settimane scorse e sul quale è stata preparata quella
grande e ambiziosa scommessa lanciata dal popolo di Internet che ha portato
a manifestare in piazza del Cremlino un milione di "indignati" russi contro
"il partito dei ladri e dei truffatori". Il suo inventore, fondatore e presidente
è un giovane di 27 anni: il suo nome è Pavel Durov, sul capo un inseparabile
cappellino da baseball e sotto il mento un lieve pizzetto a dare maggiore
contegno a dei lineamenti da bambino. Da tempo è stressato da strane visite
nei suoi uffici di San Pietroburgo e pure da misteriosi crash delle pagine web
del suo social network.
Sembra allora che lo stesso Durov cominci a cedere alle pressioni del
governo Putin. Ma "sembra", non è dunque sicuro, come certe cose
in Russia ancora oggi non sono del tutto sicure quando si tratta di
governo, servizi segreti, stato centralizzato - si dice, non si dice, non è
sicuro e così via... Comunque sembra che Durov abbia detto ai suoi
utilizzatori di fuggire da Internet, mettere al sicuro finchè possono
immagini, filmati e quant'altro perchè esiste la concreta possibilità di
perdere tutto e per sempre.
Dunque l'8 gennaio 2012 si è diffuso in Interneti il testo di una
addolorata conferenza stampa di Durov:. - "Troppo stress, troppe
pressioni, la mia vita è rovinata. Dal 15 marzo chiudo tutto".
Una bomba, resa più devastante dalle raccomandazioni successive agli
utenti: "Avete ancora un pò di tempo per smantellare le vostre pagine,
togliere ogni cosa e salvarla". Tutto vero? Nel dubbio la fuga è comin-
ciata ed è comunque un buon risultato per le forze dell'ordine.
VKontakte ospita da settimane (nei mesi di novembre, dicembre e
inizio gennaio soprattutto) tutte le foto delle manifestazioni anti-
Putin, i cori, consigli e i mille proclami di ogni genere contro la censura,
i brogli elettorali e la repressione del governo. Un campionario che piano
piano comincia a disattivarsi rendendo sempre meno pericoloso il sito
tanto odiato dal regime. Gli oppositori che puntano molto sulla potenza
e la diffusione del "Facebook russo" giurano che è tutto falso, una
classica opera di disinformazione d'altritempi. Pavel Durov smentisce
con una riga sulla sua pagina personale e dice solo: "Non penso affatto
di chiudere". Ma che sia al centro di un'attenzione e pressione più
grande di lui è risaputo. Molti cominciano a non fidarsi e a disertare
con prudenza. I più impegnati preferiscono aspettare che i 10 giorni
di silenzio finiscano per capire meglio quello che succede.
Pavel Durov in una foto del suo 25° compleanno.
Ulteriori notizie e approfondimenti riguardanti Vkontakte
VKontakte (in russo ВКонтакте, it - InContatto) è il maggior social network in Russia e in tutto il CSI. A causa della sua funzionalità e del suo design VKontakte è stato spesso accusato di essere un "clone" di Facebook. Nonostante questo ad agosto 2009 il social network russo ha più di 75 milioni di utenti; la maggior parte di essi sono studenti e universitari, ma con il tempo crescono le iscrizioni di utenti di tutte le età.
2006 - La nascita
Il sito è stato originariamente creato come una rete sociale di studenti e laureati in istituti di istruzione superiore russi, e, solo successivamente, come mezzo di comunicazione universale per tutti i gruppi sociali e di tutte le età. VKontakte entrò in azione nel settembre 2006, e ad ora è ancora attivo.
2007 - La crescita
La rapida crescita di popolarità della risorsa portò a grande interesse da parte degli investitori, che videro nel sito una fonte di affari. È stato segnalato che solo nel gennaio 2007 tre investitori fecero offerte per acquistare il progetto, ma vennero tutte e tre rifiutate.
la registrazione di un centinaio di migliaia di utenti nel sito. Fino ai primi di aprile, secondo Pavel Durov, il numero di utenti raddoppiò, e il sito stesso, secondo alexa.com, era entrato nella top20 dei siti più popolari in Russia.
A metà febbraio il sito, citando i dati alexa.com, si è descritto come il secondo più popolare social network in Russia. Allo stesso tempo ci fu un attacco al sito, che lo rese instabile nel giro di pochi giorni. Il 23 febbraio gli amministratori del sito sono riusciti a creare un sistema affidabile per prevenire gli attacchi.
Il 26 febbraio venne annunciataLa
Il 9 maggio è stato annunciato che il sito, entrato nella top10 dei siti più visitati in Russia e il numero di utenti registrati aveva superato le 400 000 persone.
Il 19 giugno è stato annunciato un test eseguito sulle sorgenti video e dal 7 luglio fu possibile caricare sul sito i propri video, così da renderli pubblici e accessibili a tutti gli utenti.
Alla fine di dicembre VKontakte ha lanciato una versione light del sito per dispositivi mobili.
Alla fine dell'anno, tra tutti i siti della Russia VKontakte è stato leader nel numero di pagine visitate (fino a 330 milioni al giorno). Per popolarità ha avuto il secondo posto.2009 - Il dominio in Russia
Nel gennaio 2009 il sito diventa il più popolare in Russia, e ad aprile supera i 14,3 milioni di singoli utenti. Nel 2009 il sito spopolò, e secondo l'amministrazione del sito ad oggi avrebbe 40 milioni di utenti.
Attacco hacker
Il St. Petersburg Times online di martedì 4 agosto 2009, ha segnalato un'invasione di Vkontakte.ru da parte di un trojan virus, con conseguente ingannevole phishing reindirizzamento degli utenti: rubate password di circa 135.000 utenti[1].
Lingue
VKontakte è disponibile per ora in 41 lingue: English,русский,українська,Español,Português,Deutsch,Français,Italiano,Nederlands,Azərbaycan,汉语,Монгол,Polski,Magyar,Dansk,Svenska,Norsk,Slovenčina,Slovenščina,Cрпски,Bosanski,български,
Suomi,Eesti,latviešu,Lietuvių,ελληνική,Shqip,Română,čeština,한국어,日本語,සිංහ,Indonesia,Tagalog,ภาษาไทย,Việt Nam,беларуская (тарашкевiца),Հայերեն,Türkmen,Тоҷикӣ.
Lingue
VKontakte è disponibile per ora in 41 lingue: English,русский,українська,Español,Português,Deutsch,Français,Italiano,Nederlands,Azərbaycan,汉语,Монгол,Polski,Magyar,Dansk,Svenska,Norsk,Slovenčina,Slovenščina,Cрпски,Bosanski,български,
Suomi,Eesti,latviešu,Lietuvių,ελληνική,Shqip,Română,čeština,한국어,日本語,සිංහ,Indonesia,Tagalog,ภาษาไทย,Việt Nam,беларуская (тарашкевiца),Հայերեն,Türkmen,Тоҷикӣ.
Popolarità
Secondo i dati raccolti da Alexa.com VKontakte è il sito più popolare della Russia e dell'Ucraina, il secondo in Kazakhstan e il terzo in Bielorussia.
Lucianone visione di questo post: 194
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sabato 21 gennaio 2012
Sport - Serie B / 23^ giornata
21 gennaio 2012 - sabato / Saturday
Sansone manda in orbita il Sassuolo - Toro agganciato
Pure il Pescara sale - E il Verona si avvicina ancora
In coda vittorie preziose per Ascoli e Modena
La tripletta dell'attaccante del Sassuolo, capocannoniere con Immobile, permette agli emiliani di
raggiungere i granata al primo posto in classifica. La banda Zeman (Pescara) passa a Empoli ed
è a 1 punto dalla vetta.
Dopo il pari tra Sampdoria e Livorno nell'anticipo di ieri, prosegue il programma della 23^giornata
di Serie B. Domani (domenica), alle 19 Brescia - Nocerina e lunedì alle 20,45 Reggina-Padova.
Risultati delle partite di oggi (sabato 21 gennaio)
Ascoli - Gubbio 2 - 1
Bari - Modena 0 - 1
Cittadella . Torino 1 - 1
Crotone - Varese 1 - 2
Empoli - Pescara 0 - 2
Grosseto . Albinoleffe 1 - 0
Sassuolo - Vicenza 4 - 2
Verona - Juve Stabia 2 - 0
Classifica
SASSUOLO e TORINO 46 // Pescara D. 45 // Hellas Verona 44 // Padova 38 // Varese 34
Reggina e Grosseto 32 // Juve Stabia, Bari e Brescia 31 // Sampdoria e Cittadella 30
Livorno e Vicenza 25 // Crotone e Modena 24 // Albinoleffe 23 // Empoli e Gubbio 22
Ascoli 18 // Nocerina 16
Brescia, Nocerina, Reggina, Padova hanno una partita in meno
Cronache e Commento
VERONA-JUVE STABIA 2 - 0 — Non c'è traccia della sconfitta con il Pescara nella testa e nelle gambe del Verona. Tornati a disposizione Gomez, Hallfredsson e Maietta, i gialloblù ritrovano la vittoria e i tre punti. Successo che vale oro: la Juve Stabia dimostra anche al Bentegodi la forza e l'attenzione che l'hanno fatta decollare in classifica. Tanto che il Verona nel primo tempo fatica a trovare le misure al match. La squadra di Braglia (squalificato) riesce a farsi anche pericolosa ma la mira di Sau, Mezzavilla e Zito è sempre scarsa. Due episodi dubbi destinati alla moviola. Manata in faccia di Mareco a Zito e chiusura kamikaze di Maietta su Sau. Soprattutto sulla seconda azione la Juve Stabia recrimina a lungo con l'arbitro Di Paolo. L'equilibrio è rotto dal gol di Scaglia (il primo a Verona) dopo uno spunto da urlo di D'Alessandro. La rete galvanizza i padroni di casa che iniziano alla grande il secondo tempo. I primi dieci minuti sono pieni di emozioni. Erpen impegna Rafael che devia sopra la traversa, poi Molinari anticipa Pichlmann (subentrato a Bjelanovic) d'un soffio. Il gol della sicurezza dell'Hellas è un'altra prodezza dell'austriaco: Piki difende un pallone dentro l'area, riesce a superare due giocatori e nonostante l'atterramento di Colombi riesce a infilare in porta. (Gianluca Vighini)

Pichlmann (30 anni) al Verona dal 2010
EMPOLI - PESCARA 0 - 2— Il Pescara prosegue la cavalcata, l’Empoli invece inchioda, di brutto. E’ la terza sconfitta consecutiva per gli azzurri che anche in casa non riescono a reagire a una situazione che sta diventando preoccupante. I ragazzi di Zeman invece non avvertono neanche un po’ la mancanza del bomber Immobile, squalificato. Per l’Empoli la crisi adesso è conclamata con un solo punto nell’ultimo mese e mezzo e con una zona retrocessione che è la triste realtà della classifica. Dopo un primo tempo in cui la squadra di Carboni ha tenuto nonostante le mille accelerazioni di Insigne, sempre pericoloso per se stesso e per i suoi compagni, nella ripresa l’Empoli parte forse un po’ distratto e al primo contropiede subisce rete. Al 2’ Insigne crossa al centro dove arriva Maniero che di testa infila in diagonale Pelagotti. Nemmeno cinque minuti dopo lo stesso Insigne trova il meritatissimo gol (alla luce delle occasioni avute nel primo tempo) grazie a un cross dell’ esordiente Nielsen che lo trova a due passi dalla porta. Da lì in poi l’Empoli si spenge, il Pescara non forza e amministra il risultato. Nel finale il nervosismo e diversi cori contro la squadra fa perdere la testa a Gorzegno prima e a Tonelli poi: dal 41’ al 43’ gli azzurri chiudono in nove contro undici. Zeman inizia ad avvertire il profumo della vetta della classifica. Per Carboni è il punto più basso della sua gestione: “Abbiamo sbagliato tutto, ma io sono ancora fiducioso - spiega l'allenatore -. C’era troppa tensione in campo e al primo gol, seguito dal raddoppio, non ci siamo più stati. Col club c’è un rapporto aperto e franco. Non mi hanno parlato, ma io non mollo e spero che la squadra continui a darmi fiducia”. Da parte del club, almeno a fine gara, attraverso le parole del presidente Corsi, c'è già stata la conferma: "Andiamo avanti con Carboni, attraverso il suo lavoro possiamo uscirne". .(Giacomo Cioni)
Il Pescara ha il miglior attacco della B
con 50 reti
SASSUOLO - VICENZA 4 - 2 — La tripletta di Gianluca Sansone – nono gol consecutivo per il fantasista neroverde – spinge in alto il Sassuolo di Pea, cui la terza vittoria consecutiva vale l’aggancio al Torino in testa alla classifica. Vittima del momento di grazia del Sassuolo e del suo uomo simbolo il Vicenza di Cagni, in partita solo fino a quando i neroverdi non trovano il modo di sbloccare la partita con una punizione di Sansone al 42’. In realtà, i biancorossi la gara la fanno, finchè possono, e nemmeno male, sfiorando il gol con la traversa che Paolucci centra a metà del primo tempo. Ma, appena l’inerzia del match, dopo il primo acuto di Sansone, si sposta sull’undici di Pea, la partita cambia prospettiva. Vicinissimo, con Consolini e Bianchi, a quel raddoppio che ancora Sansone trova al 5’ della ripresa, mettendo in ghiaccio un match che il Vicenza ha tuttavia la forza di riaprire. Al 10’ s.t. Abbruscato dimezza le distanze, ma 2’ dopo è ancora Sansone a ribadire come ci voglia altro per insidiare le sicurezze della squadra di Pea. Sul 3-1, infatti, il Sassuolo va vicino a dilagare (sfiorano la rete Valeri, Marchi e Magnanelli), si distrae al 90’, quando Rigoni accorcia ancora, ma poi chiude il match con l’esordiente Gazzola, che sigilla sul 4-2.
(Stefano Fogliani)
Gianluca Sansone (24 anni), capocannoniere
della B con Immobile
CITTADELLA - TORINO 1-1 — Termina come all’andata, e il Torino è agganciato in vetta dal Sassuolo. Foscarini lascia Marchesan in panchina e dirotta Scardina sull’esterno sinistra, al centro della difesa torna Gasparetto. Ventura invece opta per il 4-2-4, rinunciando sia a Bianchi che a Meggiorini, uno dei tre ex dell’incontro (Iori e Sgrigna gli altri due). Entrambe le squadre puntano a vincere, ne esce una gara bella e vibrante. La scelta di Foscarini è subito premiata: al 6’ Di Nardo appoggia in area per Maah, sinistro violento e Coppola devìa il pallone sopra la traversa. Dalla battuta dell’angolo di Bellazzini, Di Nardo di testa pesca Gasparetto in area, piatto destro, tocca Iori sulla linea ma non evita il gol. Due minuti più tardi Maah per Bellazzini, tiro centrale. Il Torino pareggia al primo tiro in porta: al 17’ scambio Surraco-Sgrigna-Antenucci, finta su Pellizzer e conclusione vincente di sinistro che non dà scampo a Cordaz. I granata di Ventura sfiorano il vantaggio al 27’: Stevanovic entra in area e pesca l’accorrente Surraco sul secondo palo, anticipato quasi sulla linea di porta da Scardina che libera in scivolata. Ancora Torino alla mezz’ora, è bravo Cordaz a respingere la conclusione di Antenucci. Ritmi sostenuti anche in avvio di ripresa: la prima conclusione in porta è del Torino, con Sgrigna al 9’, centrale, facile l’intervento di Cordaz. “Giallo” al 21’: Di Cesare anticipa Maah e si scontra con il portiere in uscita, l’arbitro vede Coppola a terra e ferma il gioco, proprio quando Di Nardo calcia nella porta sguarnita. Proteste del pubblico del “Tombolato” che recriminano il gol, fatto sta che Coppola è costretto ad uscire dal campo, sostituito da Morello. Palla gol clamorosa sui piedi di Meggiorini alla mezz’ora, diagonale di sinistro sull’uscita di Cordaz e pallone che sfiora di un niente il palo. Ventura manda in campo anche Bianchi per gli ultimi dieci minuti, e il Torino va ancora vicino alla vittoria allo scadere: Iori pesca Antenucci in sospetta posizione nell’area del Cittadella, miracolo di Cordaz che riesce a respingere il tiro a colpo sicuro. (Simone Prai)
Il gol di Mirko Antenucci (il 5° stagionale)
per l' 1 - 1
CROTONE - VARESE 1 - 2 — Il Varese cancella il k.o. casalingo col Bari e inanella la sua sesta vittoria in trasferta. Il Crotone invece colleziona la quarta sconfitta di fila e adesso solo un miracolo potrebbe salvare Menichini. Si fa subito pericoloso il Varese con una punizione dal limite calciata da Pettinari con un tiro che fa venire i brividi a Belec ma che sfiora la base del palo. Il Crotone si affaccia per la prima volta dalle parti di Bressan al 13’ con Sansone, che pilota un pallone per una ventina di metri fino ad arrivare al limite e impegnare il portiere lombardo in una parata a terra. Un giro di lancette e ancora Varese insidioso, ma il sinistro di Carrozza da dentro l’area sorvola di poco la traversa. Al 34’ Migliore dal fondo opera un traversone sul quale Checcucci, felicemente piazzato, non riesce di testa a centrare la porta. Al 41’ arriva il vantaggio del Varese: punizione dal lato corto dell’area di Pettinari e nel mucchio il colpo di testa vincete è quello di Terlizzi. Il Crotone accusa il colpo e rischia lo 0-2 una manciata di secondi dopo, quando Carrozza dal fondo pesca De Luca di testa impegna Belec in una deviazione vincente. Nel finale l’arbitro ignora un reclamo di Caetano che dentro l’area subisce un fallo da Troest che poteva essere da rigore. Nel secondo tempo a Varese concretizza il suo predominio al 24’ quando Checcucci atterra in area De Luca: Carrozza trasforma. In dieci il Crotone reagisce, reclama un altro penalty (fallo su Djuric) ma dura poco anche se Florenzi accorcia al 47’.(Luigi Saporito)
Commento
di Lucianone
La serie B sembra aver trovato a circa metà campionato alcune squadre ormai leader
incontrastate, altre con la marcia ancora troppo bassa (diciamo la terza?) per poter
essere competitive a medio termine. Le attualmente competitive sono senz'altro:
Torino, Sassuolo, Pescara e Verona. Tra quelle che a inizio campionato venivano
date come tra le favorite (Padova, Reggina, Bari, Brescia e Samp), la più regolare
sembra essere (anche se a marcia ridotta) il Padova e poi spunta la quasi sorpresa
Varese che sta dimostrando di aver pienamente meritato il salto di categoria a cui
è arrivata dopo alcuni eccezionali exploit ottenuti nella parte finale del campionato
della vecchia serie C, ora Prima Divisione.
Tra le prime 4 della classe, comunque, la squadra che convince di meno in queste
ultime tre settimane è proprio il Torino, che ha perso in poco meno di un mese un
buon numero di punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici, fino a perdere tutto il
vantaggio sulla seconda e a farsi raggiungere adesso dal Sassuolo, forse quella
più in forma con il Pescara di Zeman. Un'altra decisa pretendente alla scalata alla
A è senz'altro il Verona che dimostra tutta la tenacia e forza di carattere del suo
tecnico Mandorlini fino ad arrivare a sfiorare la qualificazione ai quarti di Coppa
Italia. Questo quartetto dovrà però guardarsi alle spalle da un Padova mai domo
che contro la Reggina avrà la possibilità di avvicinarsi almeno per entrare nei play
off. Reggina. Varese, Reggina sono a parecchi metri di distanza, la Sampdoria a
più di un chilometro e per quest'anno, a parte i miracoli, le vacche sono proprio
magre. Complimenti all'Ascoli che con 7 punti di penalizzazione ha superato la
Nocerina ed è a soli quattro salti dal Gubbio e dall'Empoli (quest'ultimo in crisi
quasi nera).
Lucianone
Sansone manda in orbita il Sassuolo - Toro agganciato
Pure il Pescara sale - E il Verona si avvicina ancora
In coda vittorie preziose per Ascoli e Modena
La tripletta dell'attaccante del Sassuolo, capocannoniere con Immobile, permette agli emiliani di
raggiungere i granata al primo posto in classifica. La banda Zeman (Pescara) passa a Empoli ed
è a 1 punto dalla vetta.
Dopo il pari tra Sampdoria e Livorno nell'anticipo di ieri, prosegue il programma della 23^giornata
di Serie B. Domani (domenica), alle 19 Brescia - Nocerina e lunedì alle 20,45 Reggina-Padova.
Risultati delle partite di oggi (sabato 21 gennaio)
Ascoli - Gubbio 2 - 1
Bari - Modena 0 - 1
Cittadella . Torino 1 - 1
Crotone - Varese 1 - 2
Empoli - Pescara 0 - 2
Grosseto . Albinoleffe 1 - 0
Sassuolo - Vicenza 4 - 2
Verona - Juve Stabia 2 - 0
Classifica
SASSUOLO e TORINO 46 // Pescara D. 45 // Hellas Verona 44 // Padova 38 // Varese 34
Reggina e Grosseto 32 // Juve Stabia, Bari e Brescia 31 // Sampdoria e Cittadella 30
Livorno e Vicenza 25 // Crotone e Modena 24 // Albinoleffe 23 // Empoli e Gubbio 22
Ascoli 18 // Nocerina 16
Brescia, Nocerina, Reggina, Padova hanno una partita in meno
Cronache e Commento
VERONA-JUVE STABIA 2 - 0 — Non c'è traccia della sconfitta con il Pescara nella testa e nelle gambe del Verona. Tornati a disposizione Gomez, Hallfredsson e Maietta, i gialloblù ritrovano la vittoria e i tre punti. Successo che vale oro: la Juve Stabia dimostra anche al Bentegodi la forza e l'attenzione che l'hanno fatta decollare in classifica. Tanto che il Verona nel primo tempo fatica a trovare le misure al match. La squadra di Braglia (squalificato) riesce a farsi anche pericolosa ma la mira di Sau, Mezzavilla e Zito è sempre scarsa. Due episodi dubbi destinati alla moviola. Manata in faccia di Mareco a Zito e chiusura kamikaze di Maietta su Sau. Soprattutto sulla seconda azione la Juve Stabia recrimina a lungo con l'arbitro Di Paolo. L'equilibrio è rotto dal gol di Scaglia (il primo a Verona) dopo uno spunto da urlo di D'Alessandro. La rete galvanizza i padroni di casa che iniziano alla grande il secondo tempo. I primi dieci minuti sono pieni di emozioni. Erpen impegna Rafael che devia sopra la traversa, poi Molinari anticipa Pichlmann (subentrato a Bjelanovic) d'un soffio. Il gol della sicurezza dell'Hellas è un'altra prodezza dell'austriaco: Piki difende un pallone dentro l'area, riesce a superare due giocatori e nonostante l'atterramento di Colombi riesce a infilare in porta. (Gianluca Vighini)

Pichlmann (30 anni) al Verona dal 2010
EMPOLI - PESCARA 0 - 2— Il Pescara prosegue la cavalcata, l’Empoli invece inchioda, di brutto. E’ la terza sconfitta consecutiva per gli azzurri che anche in casa non riescono a reagire a una situazione che sta diventando preoccupante. I ragazzi di Zeman invece non avvertono neanche un po’ la mancanza del bomber Immobile, squalificato. Per l’Empoli la crisi adesso è conclamata con un solo punto nell’ultimo mese e mezzo e con una zona retrocessione che è la triste realtà della classifica. Dopo un primo tempo in cui la squadra di Carboni ha tenuto nonostante le mille accelerazioni di Insigne, sempre pericoloso per se stesso e per i suoi compagni, nella ripresa l’Empoli parte forse un po’ distratto e al primo contropiede subisce rete. Al 2’ Insigne crossa al centro dove arriva Maniero che di testa infila in diagonale Pelagotti. Nemmeno cinque minuti dopo lo stesso Insigne trova il meritatissimo gol (alla luce delle occasioni avute nel primo tempo) grazie a un cross dell’ esordiente Nielsen che lo trova a due passi dalla porta. Da lì in poi l’Empoli si spenge, il Pescara non forza e amministra il risultato. Nel finale il nervosismo e diversi cori contro la squadra fa perdere la testa a Gorzegno prima e a Tonelli poi: dal 41’ al 43’ gli azzurri chiudono in nove contro undici. Zeman inizia ad avvertire il profumo della vetta della classifica. Per Carboni è il punto più basso della sua gestione: “Abbiamo sbagliato tutto, ma io sono ancora fiducioso - spiega l'allenatore -. C’era troppa tensione in campo e al primo gol, seguito dal raddoppio, non ci siamo più stati. Col club c’è un rapporto aperto e franco. Non mi hanno parlato, ma io non mollo e spero che la squadra continui a darmi fiducia”. Da parte del club, almeno a fine gara, attraverso le parole del presidente Corsi, c'è già stata la conferma: "Andiamo avanti con Carboni, attraverso il suo lavoro possiamo uscirne". .(Giacomo Cioni)
Il Pescara ha il miglior attacco della B
con 50 reti
SASSUOLO - VICENZA 4 - 2 — La tripletta di Gianluca Sansone – nono gol consecutivo per il fantasista neroverde – spinge in alto il Sassuolo di Pea, cui la terza vittoria consecutiva vale l’aggancio al Torino in testa alla classifica. Vittima del momento di grazia del Sassuolo e del suo uomo simbolo il Vicenza di Cagni, in partita solo fino a quando i neroverdi non trovano il modo di sbloccare la partita con una punizione di Sansone al 42’. In realtà, i biancorossi la gara la fanno, finchè possono, e nemmeno male, sfiorando il gol con la traversa che Paolucci centra a metà del primo tempo. Ma, appena l’inerzia del match, dopo il primo acuto di Sansone, si sposta sull’undici di Pea, la partita cambia prospettiva. Vicinissimo, con Consolini e Bianchi, a quel raddoppio che ancora Sansone trova al 5’ della ripresa, mettendo in ghiaccio un match che il Vicenza ha tuttavia la forza di riaprire. Al 10’ s.t. Abbruscato dimezza le distanze, ma 2’ dopo è ancora Sansone a ribadire come ci voglia altro per insidiare le sicurezze della squadra di Pea. Sul 3-1, infatti, il Sassuolo va vicino a dilagare (sfiorano la rete Valeri, Marchi e Magnanelli), si distrae al 90’, quando Rigoni accorcia ancora, ma poi chiude il match con l’esordiente Gazzola, che sigilla sul 4-2.
(Stefano Fogliani)
Gianluca Sansone (24 anni), capocannoniere
della B con Immobile
CITTADELLA - TORINO 1-1 — Termina come all’andata, e il Torino è agganciato in vetta dal Sassuolo. Foscarini lascia Marchesan in panchina e dirotta Scardina sull’esterno sinistra, al centro della difesa torna Gasparetto. Ventura invece opta per il 4-2-4, rinunciando sia a Bianchi che a Meggiorini, uno dei tre ex dell’incontro (Iori e Sgrigna gli altri due). Entrambe le squadre puntano a vincere, ne esce una gara bella e vibrante. La scelta di Foscarini è subito premiata: al 6’ Di Nardo appoggia in area per Maah, sinistro violento e Coppola devìa il pallone sopra la traversa. Dalla battuta dell’angolo di Bellazzini, Di Nardo di testa pesca Gasparetto in area, piatto destro, tocca Iori sulla linea ma non evita il gol. Due minuti più tardi Maah per Bellazzini, tiro centrale. Il Torino pareggia al primo tiro in porta: al 17’ scambio Surraco-Sgrigna-Antenucci, finta su Pellizzer e conclusione vincente di sinistro che non dà scampo a Cordaz. I granata di Ventura sfiorano il vantaggio al 27’: Stevanovic entra in area e pesca l’accorrente Surraco sul secondo palo, anticipato quasi sulla linea di porta da Scardina che libera in scivolata. Ancora Torino alla mezz’ora, è bravo Cordaz a respingere la conclusione di Antenucci. Ritmi sostenuti anche in avvio di ripresa: la prima conclusione in porta è del Torino, con Sgrigna al 9’, centrale, facile l’intervento di Cordaz. “Giallo” al 21’: Di Cesare anticipa Maah e si scontra con il portiere in uscita, l’arbitro vede Coppola a terra e ferma il gioco, proprio quando Di Nardo calcia nella porta sguarnita. Proteste del pubblico del “Tombolato” che recriminano il gol, fatto sta che Coppola è costretto ad uscire dal campo, sostituito da Morello. Palla gol clamorosa sui piedi di Meggiorini alla mezz’ora, diagonale di sinistro sull’uscita di Cordaz e pallone che sfiora di un niente il palo. Ventura manda in campo anche Bianchi per gli ultimi dieci minuti, e il Torino va ancora vicino alla vittoria allo scadere: Iori pesca Antenucci in sospetta posizione nell’area del Cittadella, miracolo di Cordaz che riesce a respingere il tiro a colpo sicuro. (Simone Prai)
Il gol di Mirko Antenucci (il 5° stagionale)
per l' 1 - 1
CROTONE - VARESE 1 - 2 — Il Varese cancella il k.o. casalingo col Bari e inanella la sua sesta vittoria in trasferta. Il Crotone invece colleziona la quarta sconfitta di fila e adesso solo un miracolo potrebbe salvare Menichini. Si fa subito pericoloso il Varese con una punizione dal limite calciata da Pettinari con un tiro che fa venire i brividi a Belec ma che sfiora la base del palo. Il Crotone si affaccia per la prima volta dalle parti di Bressan al 13’ con Sansone, che pilota un pallone per una ventina di metri fino ad arrivare al limite e impegnare il portiere lombardo in una parata a terra. Un giro di lancette e ancora Varese insidioso, ma il sinistro di Carrozza da dentro l’area sorvola di poco la traversa. Al 34’ Migliore dal fondo opera un traversone sul quale Checcucci, felicemente piazzato, non riesce di testa a centrare la porta. Al 41’ arriva il vantaggio del Varese: punizione dal lato corto dell’area di Pettinari e nel mucchio il colpo di testa vincete è quello di Terlizzi. Il Crotone accusa il colpo e rischia lo 0-2 una manciata di secondi dopo, quando Carrozza dal fondo pesca De Luca di testa impegna Belec in una deviazione vincente. Nel finale l’arbitro ignora un reclamo di Caetano che dentro l’area subisce un fallo da Troest che poteva essere da rigore. Nel secondo tempo a Varese concretizza il suo predominio al 24’ quando Checcucci atterra in area De Luca: Carrozza trasforma. In dieci il Crotone reagisce, reclama un altro penalty (fallo su Djuric) ma dura poco anche se Florenzi accorcia al 47’.(Luigi Saporito)
Commento
di Lucianone
La serie B sembra aver trovato a circa metà campionato alcune squadre ormai leader
incontrastate, altre con la marcia ancora troppo bassa (diciamo la terza?) per poter
essere competitive a medio termine. Le attualmente competitive sono senz'altro:
Torino, Sassuolo, Pescara e Verona. Tra quelle che a inizio campionato venivano
date come tra le favorite (Padova, Reggina, Bari, Brescia e Samp), la più regolare
sembra essere (anche se a marcia ridotta) il Padova e poi spunta la quasi sorpresa
Varese che sta dimostrando di aver pienamente meritato il salto di categoria a cui
è arrivata dopo alcuni eccezionali exploit ottenuti nella parte finale del campionato
della vecchia serie C, ora Prima Divisione.
Tra le prime 4 della classe, comunque, la squadra che convince di meno in queste
ultime tre settimane è proprio il Torino, che ha perso in poco meno di un mese un
buon numero di punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici, fino a perdere tutto il
vantaggio sulla seconda e a farsi raggiungere adesso dal Sassuolo, forse quella
più in forma con il Pescara di Zeman. Un'altra decisa pretendente alla scalata alla
A è senz'altro il Verona che dimostra tutta la tenacia e forza di carattere del suo
tecnico Mandorlini fino ad arrivare a sfiorare la qualificazione ai quarti di Coppa
Italia. Questo quartetto dovrà però guardarsi alle spalle da un Padova mai domo
che contro la Reggina avrà la possibilità di avvicinarsi almeno per entrare nei play
off. Reggina. Varese, Reggina sono a parecchi metri di distanza, la Sampdoria a
più di un chilometro e per quest'anno, a parte i miracoli, le vacche sono proprio
magre. Complimenti all'Ascoli che con 7 punti di penalizzazione ha superato la
Nocerina ed è a soli quattro salti dal Gubbio e dall'Empoli (quest'ultimo in crisi
quasi nera).
Lucianone
Musica - Bruce Springsteen: il 17° disco del Boss
21 gennaio 2011 - sabato 21st '12 January / Saturday
Springsteen : il 6 marzo il suo nuovo album "Wrecking Ball"
Il diciassettesimo cd in studio del Boss contiene 11 nuove canzoni, prodotte da Ron Aniello insieme allo stesso Springsteen e a Jon Landau, e viene
anticipato dal singolo "We take care of our own". Il disco uscirà su eichetta
Columbia (Sony).
"Le composizioni di 'Wrecking Ball' sono tra le migliori della sua carriera e
sia i fan della prima ora, sia coloro che scoprono Bruce per la prima volta
avranno molti motivi per amare questo disco", ha detto Jon Landau,
lo storico manager di Springsteen.
La "wrecking ball" a cui si ispira il titolo, è la palla per le demolizioni che
ha tirato giù il suo amato Giants Stadium. Nel disco cè anche un contributo
di Tom Morello dei 'Rage Against the Machine' e un assolo postumo del
sassofonista Clarence Clemons, tra i fondatori della E Street Band, morto
per ictus cerebrale in Florida lo scorso giugno.
E Springsteen, insieme alla E Street Band, sarà una delle stelle del 2012
dal vivo: in Italia si esibirà tre volte, il 7 giugno a Milano, il 10 giugno a
Firenze e l'11 giugno a Trieste.
BRUCE SPRINGSTEEN TO RELEASE NEW STUDIO ALBUM 'WRECKING BALL' ON MARCH 6; EUROPEAN DATES AND SXSW KEYNOTE SPEECH CONFIRMED
Bruce Springsteen's new album 'Wrecking Ball' has been set for March 6 release on Columbia Records. Marking his 17th studio album, 'Wrecking Ball' features 11 new Springsteen songs and was produced by Ron Aniello with Bruce Springsteen and executive producer Jon Landau. A special edition of 'Wrecking Ball' will also be available and include two bonus tracks and exclusive artwork and photography.
'Wrecking Ball' Songs Titles:
inconfondibile.
Il suo è il suono rock che mi ha conquistato da subito,
la sua è la band che considero più esplosiva di tutteee,
quindi non solo degli States, ma dell'intero pianeta!
Sto esagerando? Non lo so, può darsi. ma per me e così.
E la sua voce è quella del Boss che avvolge e ti conquista.
Deve essere stato così anche per Clarence Clemons, il
compianto Big Man e Super Sax della E Street Band,
quando ha visto e conosciuto Bruce la prima volta.
Andate a vedere la storia di Bruce e Clarence in
Diary - BOTTLEINTHEAIR
Visioni del post - 31
Lucianone
Springsteen : il 6 marzo il suo nuovo album "Wrecking Ball"
Il diciassettesimo cd in studio del Boss contiene 11 nuove canzoni, prodotte da Ron Aniello insieme allo stesso Springsteen e a Jon Landau, e viene
anticipato dal singolo "We take care of our own". Il disco uscirà su eichetta
Columbia (Sony).
"Le composizioni di 'Wrecking Ball' sono tra le migliori della sua carriera e
sia i fan della prima ora, sia coloro che scoprono Bruce per la prima volta
avranno molti motivi per amare questo disco", ha detto Jon Landau,
lo storico manager di Springsteen.
La "wrecking ball" a cui si ispira il titolo, è la palla per le demolizioni che
ha tirato giù il suo amato Giants Stadium. Nel disco cè anche un contributo
di Tom Morello dei 'Rage Against the Machine' e un assolo postumo del
sassofonista Clarence Clemons, tra i fondatori della E Street Band, morto
per ictus cerebrale in Florida lo scorso giugno.
E Springsteen, insieme alla E Street Band, sarà una delle stelle del 2012
dal vivo: in Italia si esibirà tre volte, il 7 giugno a Milano, il 10 giugno a
Firenze e l'11 giugno a Trieste.
BRUCE SPRINGSTEEN TO RELEASE NEW STUDIO ALBUM 'WRECKING BALL' ON MARCH 6; EUROPEAN DATES AND SXSW KEYNOTE SPEECH CONFIRMED
Bruce Springsteen's new album 'Wrecking Ball' has been set for March 6 release on Columbia Records. Marking his 17th studio album, 'Wrecking Ball' features 11 new Springsteen songs and was produced by Ron Aniello with Bruce Springsteen and executive producer Jon Landau. A special edition of 'Wrecking Ball' will also be available and include two bonus tracks and exclusive artwork and photography.
'Wrecking Ball' Songs Titles:
- We Take Care of Our Own
- Easy Money
- Shackled and Drawn
- Jack of All Trades
- Death to My Hometown
- This Depression
- Wrecking Ball
- You've Got It
- Rocky Ground
- Land of Hope and Dreams
- We Are Alive
Lucianone: E' tornato il Boss, il mio cantante preferito in assoluto.
Si, sono un fan della prima ora del Boss dei Boss. Unico, inconfondibile.
Il suo è il suono rock che mi ha conquistato da subito,
la sua è la band che considero più esplosiva di tutteee,
quindi non solo degli States, ma dell'intero pianeta!
Sto esagerando? Non lo so, può darsi. ma per me e così.
E la sua voce è quella del Boss che avvolge e ti conquista.
Deve essere stato così anche per Clarence Clemons, il
compianto Big Man e Super Sax della E Street Band,
quando ha visto e conosciuto Bruce la prima volta.
Andate a vedere la storia di Bruce e Clarence in
Diary - BOTTLEINTHEAIR
Visioni del post - 31
Lucianone
giovedì 19 gennaio 2012
Il nubifragio della Costa Concordia: i commenti della stampa e l'opinione del giovedì
19 gennaio 2012 - Giovedì / Thursday visione post - 41
Sul nubifragio del Giglio (avvenuto cioè davanti all'Isola
del Giglio) e sulla conseguente tragedia esplosa sulla nave
da crociera 'Concordia' con numerose vittime e momenti
altamente drammatici non molto dissimili da quelli passati
del Titanic e dell' Andrea Doria, si è detto ormai di tutto e
di più, forse anche di troppo su tutti i giornali e televisioni
non solo d'Italia, ma naturalmente di tutto il mondo.
E come mia consuetudine - ormai Lucianone lo dovreste
conoscere abbastanza bene tutti voi lettori-visualizzatori -
farò prima una carrellata/panoramica delle notizie trovate in
questi giorni sulla stampa nazionale:
mi limiterò a la Repubblica e L'eco di Bergamo.
Poi passerò alla mia opinione personale, quella del giovedì.
da la Repubblica di oggi, giovedì 19 gennaio
>> L'inchiesta - "Inchini troppo spesso tollerati" - L'indagine
punta ora sulla Costa Crociere
Al vaglio degli inquirenti tre telefonate tra il comndante Schettino
e il quartier generale. Il comandante della Concordia mai sospeso
dall'Armatore. Poi c'è il giallo della donna in plancia.
L'ordinanza del Gip: "Schettino guardava la nave. Una volta
abbandonata la nave, Schettino rimaneva fermo sulla scogliera
del Giglio e guardava la nave affondare in balia del tragico
evento che stava verificandosi. Non tornò a bordo. Schettino,
il comandante della Concordia, non fece alcun serio tentativo
di tornare a bordo nonostante il disastro di proporzioni mon=
diali di cui lui va ritenuto oggettivamente responsabile" -
Il governo: vietare le rotte pericolose. Le battaglie di De
Falco (comandante della capitaneria di porto) fatte nel 2005
contro gli "accosti" delle navi da crociera.
Comandante di fregata Cosimo Nicastri, del comando generale
della Guardia Costiera, in un'intervista: " Avvicinarsi alla costa
non è vietato, basta seguire le regole del buon senso: Anche se
qualcuno avesse visto la manovra errata non si sarebbe potuto
fermare la nave: andava troppo veloce, a circa 15-16 nodi".
>> Il racconto - E il paese del comandante, Meta di Sorrento,
perdona e difende Schettino.
Era il guascone di Meta con le stellette, torna da "reo" planetario agli arresti.
"Adesso si chiarirà tutto, non è vero che sono scappato. Non date retta alla
televisione. Io non sono il vigliacco che hanno dipinto", giura Schettino. Lo
mormora ai suoi familiari, lo sussurra a qualche amico che lo ha aspettato
sottocasa, al buio, alla fine di quest'ultima "traversata", forse quella più
drammatica, quella che non prevede scialuppe nè fughe... Al comandante
Schettino resta questo: un processo che marcerà contro di lui, una famiglia
a sostenerlo, compresi una sorella, un fratello, l'anziana madre e gli zii, tutti
alleati, stretti gli uni agli altri in questo cerchio di paradiso a strapiombo sul
golfo, che si sente preso a sberle dalla storia dopo secoli di "vanto" marinaresco...
( inviato Concita Sannino )
>> L'analisi - Il joystick del capitano.
A ogni dettaglio che si aggiunge sulla condotta del comandante della
Concordia, Schettino, ci sentiamo più male, come quando si tormenta
una ferita.
Di fronte ai delitti efferati, l'arrivo di nuovi particolari spinge a detestare
il mostro di più. In questo caso invece le notizie scatenano una forma di
imbarazzo, un disagio che sembra toccare ciascuno di noi. E non solo per=
chè è italiano l'attore protagonista di una sciagura mondiale.Forse questo
accade perchè una calamità grande e pesante come la Costa Concordia
draiata sugli scogli del Giglio, tira fuori dalle zone recondite della mente
la grandezza e il peso della responsabilità nei confronti degli altri che
accompagna la nostra vita quotidiana:quando guidiamo l'auto, quando
teniamo un bambino per mano su una strada trafficataoppure quando
dimentichiamo di far verificare la caldaia di casa.
I nostri giorni sono pieni di momenti nei quali dovremmo sentire questo
peso, tanto maggiore quanto più è sottile il soffio, il nulla che ci separa da
una possibile sequenza disastrosa. Certo, una parte più pesante tocca al
pilota del jumbo o al conducente dell'autobus (o del taxi), che guardiamo
perplessi quando sta incollato al cellulare, ma tutti noi passiamo varie volte
al giorno a pochi centimetri da un inciampo maligno: un'esitazione nello
sterzare, l'azzardo di passare col semaforo giallo-rosso, una qualche distra=
zione che ti fa sbagliare corsia in un quadrifoglio labirintico. Di solito la
scampiamo, ma qualche volta qualcuno no: urti la carrozzeria con dentro
un bimbo svoltando a destra, era sotto il tuo campo visivo, stavi pensando
in quel momento di aver dimenticato un documento, un appuntamento.
Per pochi secondi o millimetri, la montagna ti precipita addosso. E se accade,
se davvero accade, quel che segue non sempre è ispirato alla carità cristiana
o alla razionalità xartesiana.
Certo, dovrebbe prevalere un istinto umano (o professionale) che dovrebbe
farti scegliere la via che limita i danni per gli altri. In quel momento pensi di
essere perduto, il corso della tua giornata e del tuo futuro è sconvolto.
Quanti "pirati della strada" nascono in quei pochi secondi che cambiano una
vita e le danno una piegatura criminale. Fuggire e negare. Una robusta trincea
che qualche volta la mente costruisce in forma semi-incosciente è dire di no:
non è accaduto, non è niente, la sala motori è allagata, ma ci raddrizziamo,
colpo di reni, colpo di genio, gettiamo l'ancora e cambiamo assetto. Il caso
si risolve. Il colpo è troppo grande per un solo uomo, è una balena più grande
del Leviatano e di tutti i mostri biblici... Qui abbiamo uno sconfitto. Certo, la
giustizia ha un metro per misurare i danni mortali e le colpe del comandante
Schettino sulla base dei fatti, non si affida alle buone o cattive intenzioni, ma
valuta i risultati. - Così come l'etica della responsabilità che Max Weber
consigliava di tenere in più alto riguardo rispetto all0etica della convinzione,
perchè spinge a decidere in base alle conseguenze e non in base alle nostre
idee.
L'etica delle responsabilità riguarda gli altri ed è di solito in
conflitto con la libertà del singolo individuo, solo con il suo egoismo. Ed entra
senza dubbio in gioco quando si è al comando di una città galleggiante e la si
porta per il mondo da una plancia, dove con la pressione di un dito si possono
modificare rotta e velocità, come 100 anni fa solo con ore di manovre, acroba=
zie e fatica di molti uomini. La tecnologia complica la percezione etica della
responsabilità, nasconde le conseguenze, le fa apparire più leggere, come nel=
evoluzione delle armi. Trafiggere un nemico con un pugnale è eticamente e
fisicamente assai più difficile che sparargli con una carabina da cento metri.
E far partire un missile da un centro di calcolo a 2.000 chilometri occulta
ancora di più la connessione etica. - La catena causale è lunga e chi sta
all'inizio sembra dimenticare quel che accade alla fine se azioni quel joystick
con cui si guidano i colossi del mare come si gioca a Tetris. Non è un duro
timone a barra, è (invece) la periferica di un computer. E la verità te la dice
sul display, ma non la senti in faccia: la tecnologia ha effetti sulla mente.
Se accade che l'irresponsabilità di una notte ti afferri per un lembo della
giacca e ti trascini nell'inferno, vorresti ripetere la sequenza, cambiare la
rotta di qualche metro, come in un videogame, ma purtroppo lo scoglio era
vero e la freccia del tempo non torna indietro.
Non dai l'allarme perchè non accetti che sia accaduto. La leggerezza e
futilità dei motivi sono aggravanti per chi è fuori dal videogame: il saluto
al villaggio, l'inchino, l'omaggio al vecchio collega, l'azzardo.
Può darsi che l'inchiesta riveli nel comandante della Costa Concordia un
recidivo in bravate, una persona pericolosa. Ma il nostro disagio non riguarda
il giudizio negativo su di lui; riguarda quel soffio che separa la vita di tutti i
giorni, il nulla dalla catastrofe: quanti metri facevano la differenza quella
notte? Tre? Cinque? Dieci? Probabilmenet Francesco Schettino è colpevole
di molte cose, lo dirà la giustizia: sicuramente è una persona sfortunata.
Possiamo dirlo invocando per noi stessi l'assistenza del senso di responabilità,
ma anche la buona sorte. Che non ci lascino nemmeno per un attimo, mentre
guidiamo o accompagniamo un piccolo all'asilo. Che ci confermino sempre il
regalo di quei pochi centimetri o secondi che qualche volta potrebbero mancare.
(di Giancarlo Bosetti)
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.da "L'Eco di Bergamo" (18 /01 /2012)
La nave delle polemiche
"La giustizia farà il suo corso"
L'ex comandante della Vespucci: "Porterà un peso per tutta la vita"
"Non voglio entrare nel merito di quello che è successo, associarmi al
coro di condanna. Ci saranno gli accertamenti giudiziari, la giustizia
farà il suo corso: io dico solo che comunque finisca questa storia, il
comandante della nave dovrà vedersela per tutta la vita con la sua
coscienza di uomo e di marinaio. E' un peso enorme e, per questo,
a lui va la mia umana solidarietà". Antonio Guglietta, ufficiale di
marina per 36 anni, sa di che parla. Tra i suoi incarichi, forse il
più prestigioso è stato quello di comandante della nave scuola
Amerigo Vespucci, il "gioiello" della Forza armata.
"So che significa - spiega Guglietta - sentire la responsabilità
dell'integrità di una nave e della sicurezza del sui equipaggio.
Integrità della nave e sicurezza delle persone: sono un tutt'uno,
sono due concetti che vanno di pari passo".
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Opinione del giovedì
di Luciano Finesso
Le fotografie, le immagini-video del transatlantico "Concordia"
che lo rappresentano inclinato sul fianco, sempre più inclinato sono
forti, molto forti nel senso di tragedia. Forse non tutti, mass media
in primis, se ne sono sempre resi conto. E' diventata anche quella,
col passare dei giorni, una immagine da cartolina da far vedere agli
amici, un qualcosa inserito nel paesaggio che ci ha rassicurato, nel
senso che l'abitudine quotidiana a doverci sorbire in tv, internet e
stampa quell'immagine del gigante, balena (come qualcuno l'ha
anche definita) come arenata vicino alla costa, non lontano dalla
spiaggia - l'ha resa come la conseguenza di un fatto quasi sconta--
to, quel qualcosa che oggi può succedere, così come succede che
piove o nevica o fa un gran caldo. MA NO, NON DOVEVA, NON
DOVEVA ACCADERE una cosa così. Come la nave non doveva
proprio avvicinarsi tanto alla costa. Per l'inchino, per una specie
di usanza non tanto diversa da quella paesaggistica, appunto da
cartolina. E tutto si riduce allora al commercio, alla grana, al
dover pubblicizzare a tutti i costi la 'Costa Crociera', con sprezzo
del pericolo di passeggeri ed eventualmente degli stessi residenti
dell'isola. The risk of capitalism, ma non di un capitalismo da
tranquilla gita da 10 giorni, bensì di selvaggio capitalismo da
tranquillo week end di paura, anzi di terrore.
Lucianone
Sul nubifragio del Giglio (avvenuto cioè davanti all'Isola
del Giglio) e sulla conseguente tragedia esplosa sulla nave
da crociera 'Concordia' con numerose vittime e momenti
altamente drammatici non molto dissimili da quelli passati
del Titanic e dell' Andrea Doria, si è detto ormai di tutto e
di più, forse anche di troppo su tutti i giornali e televisioni
non solo d'Italia, ma naturalmente di tutto il mondo.
E come mia consuetudine - ormai Lucianone lo dovreste
conoscere abbastanza bene tutti voi lettori-visualizzatori -
farò prima una carrellata/panoramica delle notizie trovate in
questi giorni sulla stampa nazionale:
mi limiterò a la Repubblica e L'eco di Bergamo.
Poi passerò alla mia opinione personale, quella del giovedì.
da la Repubblica di oggi, giovedì 19 gennaio
>> L'inchiesta - "Inchini troppo spesso tollerati" - L'indagine
punta ora sulla Costa Crociere
Al vaglio degli inquirenti tre telefonate tra il comndante Schettino
e il quartier generale. Il comandante della Concordia mai sospeso
dall'Armatore. Poi c'è il giallo della donna in plancia.
L'ordinanza del Gip: "Schettino guardava la nave. Una volta
abbandonata la nave, Schettino rimaneva fermo sulla scogliera
del Giglio e guardava la nave affondare in balia del tragico
evento che stava verificandosi. Non tornò a bordo. Schettino,
il comandante della Concordia, non fece alcun serio tentativo
di tornare a bordo nonostante il disastro di proporzioni mon=
diali di cui lui va ritenuto oggettivamente responsabile" -
Il governo: vietare le rotte pericolose. Le battaglie di De
Falco (comandante della capitaneria di porto) fatte nel 2005
contro gli "accosti" delle navi da crociera.
Comandante di fregata Cosimo Nicastri, del comando generale
della Guardia Costiera, in un'intervista: " Avvicinarsi alla costa
non è vietato, basta seguire le regole del buon senso: Anche se
qualcuno avesse visto la manovra errata non si sarebbe potuto
fermare la nave: andava troppo veloce, a circa 15-16 nodi".
>> Il racconto - E il paese del comandante, Meta di Sorrento,
perdona e difende Schettino.
Era il guascone di Meta con le stellette, torna da "reo" planetario agli arresti.
"Adesso si chiarirà tutto, non è vero che sono scappato. Non date retta alla
televisione. Io non sono il vigliacco che hanno dipinto", giura Schettino. Lo
mormora ai suoi familiari, lo sussurra a qualche amico che lo ha aspettato
sottocasa, al buio, alla fine di quest'ultima "traversata", forse quella più
drammatica, quella che non prevede scialuppe nè fughe... Al comandante
Schettino resta questo: un processo che marcerà contro di lui, una famiglia
a sostenerlo, compresi una sorella, un fratello, l'anziana madre e gli zii, tutti
alleati, stretti gli uni agli altri in questo cerchio di paradiso a strapiombo sul
golfo, che si sente preso a sberle dalla storia dopo secoli di "vanto" marinaresco...
( inviato Concita Sannino )
>> L'analisi - Il joystick del capitano.
A ogni dettaglio che si aggiunge sulla condotta del comandante della
Concordia, Schettino, ci sentiamo più male, come quando si tormenta
una ferita.
Di fronte ai delitti efferati, l'arrivo di nuovi particolari spinge a detestare
il mostro di più. In questo caso invece le notizie scatenano una forma di
imbarazzo, un disagio che sembra toccare ciascuno di noi. E non solo per=
chè è italiano l'attore protagonista di una sciagura mondiale.Forse questo
accade perchè una calamità grande e pesante come la Costa Concordia
draiata sugli scogli del Giglio, tira fuori dalle zone recondite della mente
la grandezza e il peso della responsabilità nei confronti degli altri che
accompagna la nostra vita quotidiana:quando guidiamo l'auto, quando
teniamo un bambino per mano su una strada trafficataoppure quando
dimentichiamo di far verificare la caldaia di casa.
I nostri giorni sono pieni di momenti nei quali dovremmo sentire questo
peso, tanto maggiore quanto più è sottile il soffio, il nulla che ci separa da
una possibile sequenza disastrosa. Certo, una parte più pesante tocca al
pilota del jumbo o al conducente dell'autobus (o del taxi), che guardiamo
perplessi quando sta incollato al cellulare, ma tutti noi passiamo varie volte
al giorno a pochi centimetri da un inciampo maligno: un'esitazione nello
sterzare, l'azzardo di passare col semaforo giallo-rosso, una qualche distra=
zione che ti fa sbagliare corsia in un quadrifoglio labirintico. Di solito la
scampiamo, ma qualche volta qualcuno no: urti la carrozzeria con dentro
un bimbo svoltando a destra, era sotto il tuo campo visivo, stavi pensando
in quel momento di aver dimenticato un documento, un appuntamento.
Per pochi secondi o millimetri, la montagna ti precipita addosso. E se accade,
se davvero accade, quel che segue non sempre è ispirato alla carità cristiana
o alla razionalità xartesiana.
Certo, dovrebbe prevalere un istinto umano (o professionale) che dovrebbe
farti scegliere la via che limita i danni per gli altri. In quel momento pensi di
essere perduto, il corso della tua giornata e del tuo futuro è sconvolto.
Quanti "pirati della strada" nascono in quei pochi secondi che cambiano una
vita e le danno una piegatura criminale. Fuggire e negare. Una robusta trincea
che qualche volta la mente costruisce in forma semi-incosciente è dire di no:
non è accaduto, non è niente, la sala motori è allagata, ma ci raddrizziamo,
colpo di reni, colpo di genio, gettiamo l'ancora e cambiamo assetto. Il caso
si risolve. Il colpo è troppo grande per un solo uomo, è una balena più grande
del Leviatano e di tutti i mostri biblici... Qui abbiamo uno sconfitto. Certo, la
giustizia ha un metro per misurare i danni mortali e le colpe del comandante
Schettino sulla base dei fatti, non si affida alle buone o cattive intenzioni, ma
valuta i risultati. - Così come l'etica della responsabilità che Max Weber
consigliava di tenere in più alto riguardo rispetto all0etica della convinzione,
perchè spinge a decidere in base alle conseguenze e non in base alle nostre
idee.
L'etica delle responsabilità riguarda gli altri ed è di solito in
conflitto con la libertà del singolo individuo, solo con il suo egoismo. Ed entra
senza dubbio in gioco quando si è al comando di una città galleggiante e la si
porta per il mondo da una plancia, dove con la pressione di un dito si possono
modificare rotta e velocità, come 100 anni fa solo con ore di manovre, acroba=
zie e fatica di molti uomini. La tecnologia complica la percezione etica della
responsabilità, nasconde le conseguenze, le fa apparire più leggere, come nel=
evoluzione delle armi. Trafiggere un nemico con un pugnale è eticamente e
fisicamente assai più difficile che sparargli con una carabina da cento metri.
E far partire un missile da un centro di calcolo a 2.000 chilometri occulta
ancora di più la connessione etica. - La catena causale è lunga e chi sta
all'inizio sembra dimenticare quel che accade alla fine se azioni quel joystick
con cui si guidano i colossi del mare come si gioca a Tetris. Non è un duro
timone a barra, è (invece) la periferica di un computer. E la verità te la dice
sul display, ma non la senti in faccia: la tecnologia ha effetti sulla mente.
Se accade che l'irresponsabilità di una notte ti afferri per un lembo della
giacca e ti trascini nell'inferno, vorresti ripetere la sequenza, cambiare la
rotta di qualche metro, come in un videogame, ma purtroppo lo scoglio era
vero e la freccia del tempo non torna indietro.
Non dai l'allarme perchè non accetti che sia accaduto. La leggerezza e
futilità dei motivi sono aggravanti per chi è fuori dal videogame: il saluto
al villaggio, l'inchino, l'omaggio al vecchio collega, l'azzardo.
Può darsi che l'inchiesta riveli nel comandante della Costa Concordia un
recidivo in bravate, una persona pericolosa. Ma il nostro disagio non riguarda
il giudizio negativo su di lui; riguarda quel soffio che separa la vita di tutti i
giorni, il nulla dalla catastrofe: quanti metri facevano la differenza quella
notte? Tre? Cinque? Dieci? Probabilmenet Francesco Schettino è colpevole
di molte cose, lo dirà la giustizia: sicuramente è una persona sfortunata.
Possiamo dirlo invocando per noi stessi l'assistenza del senso di responabilità,
ma anche la buona sorte. Che non ci lascino nemmeno per un attimo, mentre
guidiamo o accompagniamo un piccolo all'asilo. Che ci confermino sempre il
regalo di quei pochi centimetri o secondi che qualche volta potrebbero mancare.
(di Giancarlo Bosetti)
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La nave delle polemiche
"La giustizia farà il suo corso"
L'ex comandante della Vespucci: "Porterà un peso per tutta la vita"
"Non voglio entrare nel merito di quello che è successo, associarmi al
coro di condanna. Ci saranno gli accertamenti giudiziari, la giustizia
farà il suo corso: io dico solo che comunque finisca questa storia, il
comandante della nave dovrà vedersela per tutta la vita con la sua
coscienza di uomo e di marinaio. E' un peso enorme e, per questo,
a lui va la mia umana solidarietà". Antonio Guglietta, ufficiale di
marina per 36 anni, sa di che parla. Tra i suoi incarichi, forse il
più prestigioso è stato quello di comandante della nave scuola
Amerigo Vespucci, il "gioiello" della Forza armata.
"So che significa - spiega Guglietta - sentire la responsabilità
dell'integrità di una nave e della sicurezza del sui equipaggio.
Integrità della nave e sicurezza delle persone: sono un tutt'uno,
sono due concetti che vanno di pari passo".
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Opinione del giovedì
di Luciano Finesso
Le fotografie, le immagini-video del transatlantico "Concordia"
che lo rappresentano inclinato sul fianco, sempre più inclinato sono
forti, molto forti nel senso di tragedia. Forse non tutti, mass media
in primis, se ne sono sempre resi conto. E' diventata anche quella,
col passare dei giorni, una immagine da cartolina da far vedere agli
amici, un qualcosa inserito nel paesaggio che ci ha rassicurato, nel
senso che l'abitudine quotidiana a doverci sorbire in tv, internet e
stampa quell'immagine del gigante, balena (come qualcuno l'ha
anche definita) come arenata vicino alla costa, non lontano dalla
spiaggia - l'ha resa come la conseguenza di un fatto quasi sconta--
to, quel qualcosa che oggi può succedere, così come succede che
piove o nevica o fa un gran caldo. MA NO, NON DOVEVA, NON
DOVEVA ACCADERE una cosa così. Come la nave non doveva
proprio avvicinarsi tanto alla costa. Per l'inchino, per una specie
di usanza non tanto diversa da quella paesaggistica, appunto da
cartolina. E tutto si riduce allora al commercio, alla grana, al
dover pubblicizzare a tutti i costi la 'Costa Crociera', con sprezzo
del pericolo di passeggeri ed eventualmente degli stessi residenti
dell'isola. The risk of capitalism, ma non di un capitalismo da
tranquilla gita da 10 giorni, bensì di selvaggio capitalismo da
tranquillo week end di paura, anzi di terrore.
Lucianone
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