sabato 13 gennaio 2018

SPORT - calcio / serie A 19^ giornata 2017/18

13 gennaio '18 - sabato                    13th January / Saturday                  visione post - 24

RISULTATI delle partite
Crotone   0     Fiorentina   1     Atalanta   1     Benevento   1     Bologna   1     Roma        1       
Napoli       1     Milan           1    Cagliari    2      Chievo        0      Udinese   2     Sassuolo   1

Sampsoria   2     Torino   0      Inter    0     H. Verona    1
Spal             0      Genoa   0     Lazio   0     Juventus     3






Lucianone

Appuntamenti - Jazz a Bergamo

13 gennaio '18 - sabato                      13th January / Saturday                   visione post - 12

(da Corriere della Sera - 17 dicembre '17 - Tempo libero Bergamo - di
Luigi Radassao)

BERGAMO JAZZ -
I m p r o v v i s a z i o n i   C r e a t i v e
40° anno della rassegna, terza direzione artistica firmata da Dave Douglas, 
prima realizzazione  a nome  della Fondazione Teatro Donizetti, primo alle-
stimento ospitato dal Creberg Teatro.
Questi i punti salienti del festival di Bergamo Jazz, che nel 2018 feteggerà il
quarantennale lontano dal Donizetti, indisponibile per ristrutturazione.   E
se Giorgipo Berta, presidente della fondazione, legge ottimisticamente il tem-
poraneo spostamento (nella prospettiva di uno sviluppo di oppportunità, og-
gi impensabile, che l'assetto del rinnovato Teatro Donizetti  offrirà alla ras-
segna) è indubbio che la sala del Creberg imponga scelte artistiche ad hoc.son
Fare di necessità virtù era il principale onere per il nuovo anno e i nomi di
richiamo non mancheranno, a cpminciare da MACEO PARKER, settanta-
cinquenne sassofonista compagno di James Brown, George Clinton e Prince,
il cui funky poderoso è certamente più adatto  alla nuova location. Ma l'obiettivo
di mantenere  il successo  delle ultime edizioni non è semplice, considerando che, 
secondo  i dati del direttore  della fondazione Massimo Boffelli, l'anno scorso gli 
abbonati  erano 800, mentre soltanto 15 anni fa se ne contavano 250.
"L a  c r e a t i v i t à  n e l l a  d i v e r s i t à": così Dave Douglas  ha sintetizzato
il suo terzo programma, un cartellone che vuole dare testimonianza di quanto di
verse possano essere le esperienze nel campo dell'improvvisazione.
Invariato il palinsesto della rassegna, che dopo la staffetta  con  Bergamo Film
Meeting, inaugurerà il cartellone con l'immancabile giovedì sera (22 marzo) al
Teatro Sociale, protagonisti il trio di Rita Marcotulli e il quintetto di Richardson
Logan, artista newyorkese. Altra serata double-bill è quella di sabato (24 marzo),
una "Latin Piano Night" con il duo cubano Chucho Valdes-Gonzalo Rubalcaba e
il trio andaluso di Chano Dominguez, mentre al Sociale si ritorna la domenica po-
meriggio (25 marzo) per il particolarissimo cante Jondo di Silvia Perez Cruz.
Non mancheranno le Scintille di Jazz, rassegna nella rassegna curata da Tino Tra- 
canna per valorizzare i musicisti più giovani; il concerto all'Auditorium (Linda Ho
Quartet), le performance  diffuse  in città:  all'Accademia Carrara  (Louis Sclavis-
Vincent Courtois), all'ex Oratorio di San Lupo (Phil Markowitz-Zach Brock), nel-
le vie di Città Alta (Magicaboola), all'ex Hotel Commercio (Claudio Fasoli); la col-
laborazione col Jazz Club Bergamo (jeremy Pelt Quintet) e le Jazz School curate
dal CDpM. -  Gran finale domenicale con il progetto speciale di Douglas che riu-
nirà gli ultimi  quattro  direttori artistici: Uri Caine, Paolo Fresu, Enrico Rava e
lo stesso Douglas, mentre una mostra fotografica  all'ex Chiesa della Maddalena 
celebrerà questi primi quarant'anni.  Infine, l'inedita appendice in collaborazione
con la Stagione di Altri Percorsi: 28 marzo - Stefano Battaglia-Mariamgela Gual-
tieri.

Lucianone

venerdì 5 gennaio 2018

SPORT - calcio / Serie A - 18^ giornata 2017/18

5 gennaio '18 - venerdì                  5th January / Friday                          visione post - 16

RISULTATI delle partite
Cagliari      0     Chievo     2       Genoa          1     Juventus   1     Lazio       4     Milan        0
Fiorentina   1     Bologna   3      Benevento   0     Roma        0     Crotone   0     Atalanta   2

Napoli           3    Sassuolo   1     Spal      2     Udinese          4
Sampdoria   2     Inter          0     Torino   2     H. Vewrona    0

CLASSIFICA
Napoli   48   /  Juventus   44  /  Inter   40  /  Roma   38  /  Lazio   36  /  Sampdoria,
Atalanta   27  /  Fiorentina   26  /  Udinese, Torino, Milan, Bologna   24  /  Chievo   21  /
Sassuolo   20  /  Genoa, Cagliari   17  /  Spal, Crotone   15  /  H. Verona   13  /  Benevento   1






Il commento

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SCIENZE - il Dna malato verrà curato da un'iniezione

5 gennaio 2018 - venerdì                   5th January / Friday                     visione post - 8


Il Dna impara a curare se stesso. Dall'esterno - attraverso la vena del braccio - questa
volta sono state introdotte solo le istruzioni. Al resto penserà il genoma, in autonomia.
O almeno così si spera, perchè dell'esperimento annunciato ieri in California sono sta-
te spiegate le modalità, ma non ancora il risultato. La fretta, in parte, è figlia del testa
a testa fra Cina e Stati Uniti nella messa a punto di terapie geniche sempre più spinte.
"Avremo i primi indizi fra un mese e i dati completi fra tre" hanno spiegato da Oakland,
California, i medici  che  curano  Brian Madeux, 44 anni e una malattia - la sindrome di
Hunter - che nelle sue forme più gravi uccide a 20 anni.
Il difetto di un gene impedisce all'organismo di produrre un enzima essenziale per smal-
tire dei prodotti di scarto del metabolismo, che si accumulano nelle cellule e ne bloccano
il funzionamento. i danni riguardano tutti i tessuti, ma per tentare la cura i medici sono
partiti dal fegato, come racconta l'Ap in un'esclusiva. Qui il Dna delle cellule è stato in-
dotto ad "autocorreggersi" e a iniziare a produrre l'enzima mancante.    "La Sangamo
therapeutics, l'azienda protagonista dell'esperimento, è quella che circa 10 anni fa mise
a punto 'le forbici' usate sul Dna di Madeux" spiega Giuseppe Novelli, genetista e retto-
re dell'università di Tor Vergata. "Il metodo si chiama 'zinc finger' e permette di taglia-
re via il gene difettoso, sostituendolo con una versione sana".di terapia genica 
Nelle vene dell'uomo sono stati introdotti miliardi di virus (detti adeno-associati) , resi
inoffensivi e capaci di attivarsi solo nel fegato. Nel loro genoma gli scienziati hanno in-
serito tre messaggi scritti nella lingua del Dna. Il primo indica la posizione del gene da
tagliare. Il secondo dà vita  allo zinc finger  ed esegue materialmente il taglio.  Il terzo  
produce il gene corretto. "Non stiamo parlando del primo intervento di terapia genica
all'interno del corpo di un paziente"  precisa Luigi Naldini, direttore dell'Istituto  San
Raffaele-Telethon di terapia genica, uno dei pionieri mondiali di questa tecnica. 
"La novità consiste nell'aver usato una tecnica come zinc finger, che permette di inter-
venire su un punto esatto del Dna.  Test con il solo virus adenoassociato sono in corso
da 8-9 anni fa sull'emofilia. Finora hanno dato buoni risultati".
Da un lato, con l'esperimento di oggi, si guadagna in precisione. Dall'altro Naldini sot-
tolinea un rischio: "Zinc finger, terminato il suo lavoro, resta nella cellula. Chi ci dice 
che non continui a tagliare il Dna in punti diversi  da quello previsto?".  E chi ci dice,
prosegue Giulio Cossu, esperto di distrofia muscolare, professore di medicina rigene-
rativa all'università di Manchester, che i virus inoculati nel braccio arrivino proprio
fra le cellule del fegato? "Recapitare i meccanismi di riparazione del Dna  nel punto 
giusto del corpo è da sempre la difficoltà principale della terapia genica. C'è poi il ri-
schio che introdurre elementi esterni, come zinc finger, scateni risposte immunitarie".
Recapitare "forbici" e "toppe" del Dna al punto giusto e far sì che correggano tutte
le cellule  di un tessuto  è un problema  che Antonello Mallamaci, neuroscienziato di 
Telethon e della Sissa di Trieste, conosce bene, avendo messo a punto una tecnica per
bloccare  la proliferazione delle cellule  nel tumore  del cervello (sui topi, non ancora
sull'uomo).   "Nel caso del cancro, devi raggiungere tutte, ma proprio tutte le cellule.
Altrimenti la malattia rischia di ripartire. 
Ed è proprio sull'oncologia che la Cina sta concentrando i suoi sforzi, con un esperi-
mento che alla fine del 2016 ha usato Crispr - cugino assai ppiù nuovo e potente di
zinc finger - per trattare un uomo  con un tumore al polmone.  E con un test simile 
che entro l'anno promette di combattere il papilloma virus che causa il cancro del-
la cervice.
 
Lucianone

mercoledì 20 dicembre 2017

SPORT - calcio / Serie A - 17^ giornata 2017/18

20 dicembre '17 - mercoledì                 20th December / Werdnesday              visione post - 16

Risultati delle partite
Inter       1     Torino   1     Roma       1     H. Verona   3     Bologna    0     Crotone   1   
Udinese   3     Napoli   3     Cagliari   0     Milan          0     Juventus   3     Chievo     0

Fiorentina   0     Sampdoria   0     Benevento   1     Atalanta   3
Genoa          0     Sassuolo       1     Spal             2     Lazio        3

CLASSIFICA

NAPOLI  42  /  Juventus  41  /  Inter  40   /  Roma  38  /  Lazio  33  /  Sampdoria  27  /
Atalanta, Milan  24  /  Fiorentina, Torino  23  /  Udinese, Bologna, Chievo  21  /
Cagliari, Sassuolo  17  /  Crotone  15  /  Genoa, Spal  14  /  H. Verona  13  /  Benevento  1


Lucianone

Riflessioni - I candidati della "nuova" sinistra

20 dicembre '17 - mercoledì                     20th December / Wednesday               visione post - 8

In questo curioso paese la seconda e la terza carica dello Stato saranno, con ogni
probabilità, i candidati di punta della sinistra più irrequieta. Da anni si dice che 
il problema fondamentale della sinistra (tutta quanta, anche quella più seduta) è
essere appiattita sull'establishment; che mancano la carica movimentista  e la di
scontinuità; e che questa saldatura  tra sinistra e potere  le ha fatto perdere pro- 
gressivamente i contatti con gli umori popolari e con il malessere dei non rappre-
sentanti.
Ora: Grasso e Boldrini sono ottime persone; nè è legittimo dubitare, come si usa
dire, della loro attuale "terzietà" e della loro correttezza istituzionale. Non è que-
sto il punto. Il punto è che ci si poteva aspettare, da parte di una "nuova" sinistra,
quella più scontenta dello stato delle cose, non dico  un leader  preso  dalla strada,
come nei film neorealisti, non dico un Masaniello, che quelli sono tutti già noòleg-
giati da altri; ma qualcosa di meno solennemente istituzionale, meno "di palazzo"
meno romano-repubblicano.  Invece no: presidente del Senato e presidente della
Camera. Chissà come si collocheranno, nella sinistra italiana in tumulto, Banki-
talia e i corazzieri.
(da Repubblica - 16 novembre '17 - L'Amaca / Michele Serra)

venerdì 8 dicembre 2017

SPORT - Calcio / Serie A - 15^ giornata 2017/18

8 dicembre '17 - venerdì                     8th December / Friday                    visione post - 19

Risultati delle partite

Roma   3    Napoli       0     Torino       1     Benevento   2     Bologna   1    Fiorentina   3
Spal      1    Juventus   1     Atalanta   1     Milan           2     Cagliari   1    Sassuolo      0

Inter       5     Sampdoria   1     Crotone   0      H. Verona    0   
Chievo   0      Lazio           2      Udinese   3      Genoa          1

CLASSIFICA
Inter   39  /   Napoli   38  /   Juventus   37  /   Roma   34  /   Lazio   32  /   Sampdoria   26  /
Fiorentina, Milan, Bologna   21  /   Atalanta, Torino, Chievo   20  /   Cagliari   16  /
Udinese   15  /   Genoa   13  /   Crotone   12  /   Sassuolo   11  /   Spal   10  /   H. Verona   9  /
Benevento   1



 

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to be continued...


Ultime notizie - dall'Italia e dal Mondo / Latest news

8 dicembre '17 - venerdì                    8th December / Friday               visione post - 17

Gerusalemme capitale
Violenti scontri nel giorno della rabbia / Uccisi 2 palestinesi a Gaza
Proteste nel giorno della preghiera dei musulmani. Oltyre 200 feriti negli scontri
con i soldati. Ai confinio con la striscia di Gaza le prime due vittime.
Le proteste, scoppiate inesorabili dopo il riconoscimento da parte degli Usa di Gerusalemme quale capitale di Israele, hanno portato oggi alle prime vittime. Due palestinesi sono stati uccisi da soldati israeliani negli scontri al confine della Striscia di Gaza. Le proteste hanno anche fatto oltre duecento feriti soltanto in Cisgiordania. «Durante i disordini i soldati israeliani hanno sparato selettivamente contro due principali istigatori e i colpi sono stati confermati» si legge in un comunicato dell’esercito.
La calma alle Spianate e l’appello dell’Imam
A Gerusalemme al termine delle preghiere del venerdì sulla Spianata della Moschee non si registrano per ora incidenti di rilievo. Qui il giorno di rabbia, nonostante gli appelli della leadership palestinese, a protestare, è trascorso finora soltanto con qualche scaramuccia.
Da parte sua il Grande Imam di al-Azhar, Ahmed Al Tayyib, massima espressione dell’islam sunnita, si è appellato a leader e governi dei paesi del mondo islamico, alla Lega Araba, all’Organizzazione della Cooperazione Islamica e alle Nazioni Unite affinché agiscano «presto» e con decisione per «bloccare l’applicazione della decisione Usa di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme». L’imam ha anche deciso di cancellare l’incontro con il vicepresidente Usa, Mike Pence.
                          

Italia - Brescello (Reggio Emilia)
Il comune di Brescello sciolto per mafia: "merito 
della video-inchiesta degli studenti"
Il lavoro dell'associazione "Cortocircuito" composta da
liceali e universitari valorizzato anche dalla sentenza del
Consiglio di Stato. "Da lì emerge la scarsa sensibilità del
sindaco sulla presenza della criminalità organizzata".
Tutto cominciò con un gruppo di studenti liceali che giravano armati di videocamera ponendo domande tanto candide quanto impertinenti: «Scusi, lei lo sa che Tizio è ritenuto vicino a famiglie della ‘ndrangheta?». E’ andata a finire che pochi giorni fa una sentenza del Consiglio di Stato ha confermato lo scioglimento del Comune di Brescello, in provincia di Reggio Emilia, per infiltrazioni mafiose. E i giudici, nelle loro motivazioni, danno atto che a scoperchiare il pentolone del malaffare era stata anche la videoinchiesta confezionata da quegli studenti animati da passione civile e curiosità. Il loro lavoro è finito infatti prima agli atti della maxi inchiesta «Aemilia», sul business dei clan calabresi tra Reggio, Modena e Bologna e ora nel fascicolo che ha sciolto il comune di Brescello e tolto la fascia tricolore al sindaco Marcello Coffrini, del Pd.
Tutti i favori alle famiglie
Brescello, noto al mondo per essere il borgo dove Guareschi ambientò le vicende di Peppone e don Camillo, si sarebbe risparmiato il triste primato di essere il primo comune dell’Emilia a essere esautorato per via dei condizionamenti subiti dalla malavita organizzata. Le carte esaminate dal Consiglio di Stato fanno riferimento a una dozzina di elementi che hanno condotto alla sentenza: varianti al prg richieste da ditte a cui non era stata chiesta l’informativa antimafia, l’assunzione di personaggi «legati a vario titolo a esponenti» delle cosche, l’affidamento di appalti a ditte poi raggiunte da interdittive antimafia, minacce a politici locali, sussidi sociali concessi a «soggetti controindicati». Ma al primo posto (almeno in ordine cronologico) figurano «le dichiarazioni e il comportamento del sindaco in occasione di una intervista alla tv web». Quest’ultima altro non è che un lungo colloquio concesso ai giovani dell’associazione antimafia «Cortociruito» composta da liceali e universitari di Reggio Emilia.
Un’onda che arriva fino in Germania
Elia Minari, 22 anni, oggi studente di giurisprudenza a Bologna, è stato uno degli autori di quel documentario amatoriale e all’inizio pubblicato (era l’agosto del 2014) senza troppe pretese su Youtube. «All’inizio siamo stati bersaglio di insulti, denigrazione, persino di una manifestazione di piazza ma oggi le cose sono cambiate - commenta Elia facendo un bilancio della sua esperienza -. Allora c’era chi sottovalutava o negava la presenza della ‘ndrangheta nella zona di Reggio Emilia, oggi nessuno la può negare. Ci sono le sentenze che parlano». Elia ha appena pubblicato un libro («Guardare la mafia negli occhi», Rizzoli) viene invitato nei Comuni, nelle università, persino in Germania e in altri paesi esteri a raccontare la sua parabola e a spiegare come sia pericoloso rimuovere il problema, specie nei luoghi dove la presenza mafiosa appare sfumata.
«Mafia? Non rispondo»
Ma cosa aveva detto davanti alla videocamere il sindaco di Brescello tanto da suscitare un simile vespaio? Che secondo lui Franco Grande Aracri, personaggio al centro dell’inchiesta «Aemilia» era una persona educata e per bene, di basso profilo e che contaminazioni mafiose in quel territorio non erano percepibili. Le inchieste hanno poi raccontato tutta un’altra storia, il cui filo è ripreso ora dalla sentenza del Consiglio di Stato. Che valorizza il lavoro di Elia e di «Cortocircuito». «L’atteggiamento di chiusura e sospetto - scrivono i giudici - non viene affermato sic et simpliciter ma si richiama alla reazione avuta da alcuni cittadini intervistati nel corso del servizio giornalistico i quali - solo a sentire nominare la parola mafia o il nome del condannato per reati di mafia residente in paese, hanno dichiarato di non voler rispondere».

Il boss? «Molto composto ed educato»
Si entra poi nel vivo delle frasi rilasciate dal sindaco ai ragazzi.«Sul punto - ecco un altro passaggio del verdetto - non è in alcun modo credibile che il primo cittadino vissuto e cresciuto a Brescello non fosse informato sulle vicende giudiziarie di Grande Aracri trattandosi di persona più che nota nel contesto locale. Le dichiarazioni del sindaco e in particolare le definizioni della persona come soggetto “sempre molto composto, educato, sempre vissuto a basso livello” sono da considerarsi senz’altro gravi e dimostrano scarsa sensibilità riguardo alla presenza della criminalità organizzata sul territorio comunale». Ma in più egli «nega consapevolmente tale fenomeno come dimostrano le risposte da lui date alla domanda se la criminalità organizzata costituisse un problema reale nel comune di Brescello».

Lucianone













domenica 26 novembre 2017

Scienze - Il bilinguismo aiuta il cervello

26 novembre '17 - domenica                26th November /Sunday                 visione post - 19


(Da la Repubblica - 17/09/'17 - La Scienza / Elena Dusi - Trieste)
C'è posto per tutti. Nella testa di un cucciolo d'uomo esistono spazio  e  meccanismi per imparare più lingue, senza controindicazioni.  Se nel mondo  il 65% dei bambini 
è bilingue, in Italia non si arriva alla metà, e solo nelle rea-tà più multiculturali. Una 
ricchezxa per il cervello, una sfida per la società, il bilinguismo  è stato spiegato  da
neurologi, pediatri, maestri e psicologi  nel convegno "Fin da piccoli. Le seconde lin-
gue nei primi anni di vita", organizzato (ieri)  a Trieste  dal Centro per la Salute del
Ba,mbino (Csb), che da 17 anni porta avanti il progetto "Nati per leggere" per intro-
durre la lettura (sulle ginocchia di mamma e papà) anche nei primi mesi di vita.
"Conoscere due lingue è un vantaggio pwer tutta la vita. Nei primi anni migliora le
capacità cognitive, tanto che a scuola si ottengono risultati migliori.  Da anziani ab-
bassa il rischio di Alzheimer" spiega Amanda Saksida, linguista della Scuola Inter-
nazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. I dialetti da questo punto di vista
sono come un idioma diverso. "Un neonato riconosce già la lingua madre, l'ha a- 
scoltata nel pancione. E se le lingue madri sono due, riconoscerà entrambe.  Al-
l'inizio l'arricchimento del vocabolario sarà più lento.   Ci saranno fenomeni di 
interferenza. All'esposizione improvvisa a un nuovo idioma il bambino  può rea-
gire con un periodo di silenzio. Ma nel giro di pochi anni tutti i tasselli andranno 
a posto".
Il multilinguismo in Italia è però una medaglia a due facce. La prima è quella dei bimbi
italiani che studiano l'inglese. "Prima si inizia più facile sarà"  spiega Anduena Alushaj
del Csb.    La plasticità del cervello diminuisce col tempo e l'apprendimento a sei anni,
in gergo tecnico, viene già definito tardivo. "L'importante è che la pronuncia sia corret-
ta.  Se i genitori parlano lingue diverse, ognuno dovrebbe  parlare  la sua.  Tv e cartoni
vanno bene, ma con i genitori accanto. Importante è la continuità: un corso di una sola
ora a settimana non l'ideale".
Poi ci sono i bambini stranieri appena arrivati abituati a parlare ib famiglia una
lingua straniera. E qui gli aspetti sociali balzano in primo piano. "Lavoro a Bar-
riera Vecchia, una zona antica di Trieste. Fra i miei bambini ormai uno su tre è 
straniero", racconta Paola Materassi, pediatra . "Conosco una nonna cinese che
impedisce alla nipote di parlare italiano". Monica Castagnetti è psicopedagoga,
alla scupola Palmieri, periferia di Milano. Qui l'italiano è minoranza. La scuola
dell'infanzia (ex materna) ha 88 alunni, di cui 63 stranieri e 11 appena arrivati.
"Quando è nata, 99 anni fa, la Palmieri insegnava italiano ai bambioni del sud.
Oggi fa lo stesso con gli stranieri che vengono dall'Asia o dall'Africa".
Se imparare le lingue da bambini fa bene e se in Italia vivono tanti bambini im-
migrati, la logica vorrebbe che  questo "mondo di bimbi" (come lo chiama Ca-
stagnetti) si incontri. Ma da questo orecchio si fatica a sentire. "Gli italiani pre-
feriscono mandare i figli in una scuola lontana, se quella vicina ha molti immi-
grati" intervioene una maestra di Mestre.      "Io chiedo ai genitori di venire a
scuola a leggere o cantare una canzone. I figli sono orgogliosi, gli italiano cono-
scono una cultura diversa". E nel fai-da-te della scuola multilingue, la maestra
di un nido racconta: "Ho chiesto ai genitori stranieri di scrivermi semplici fra-
si o ninne nanne per consolare il bimbo".  Alcune madri si sentono in colpa se
continuano a parlare la madrelingua.  "Ma così distruggono quella ricchezza 
che è la cultura d'origine" discute una pediatra.
Se il vervello del bambino è pronto a imparare le lingue, insomma, non sempre 
è lo stesso per la società.  "Nella prima parte del '900, nell'epoca dei nazionali-
smi, si pensava che il bilinguismo nuocesse al cervello" spiega Giorgio Tambur-
lioi, pediatra e presidente del Csb.  "Oggi dobbiamo liberarci delle incrostazio-
ni ideologiche e diffondere  il messaggio  che ci arriva dalla ricerca: più lingue
equivalgono a più cultura, più identità, più comprensione degli altri. Sia per i
bambini che viaggiano sia per quelli che accolgono".

Lucianone