lunedì 18 maggio 2015

Spettacoli - La performance al Museo: il volo degli uccelli

18 maggio '15 - lunedì                18th May / Monday                    visione post - 20
Effetto Larsen è la compagnia milanese che ha portato
al Museo della Scienza di Milano "STORMOrEVOLUTION",
sperimentando un principio di armonia e cooperazione tra gli individui 

(da la Repubblica - 1 maggio 2015 -  Sara Chiappori)
Lo strano gruppo che riproduce
il  volo  degli  uccelli
In epoca di esasperazione dei conflitti, c'è chi va controcorrente  individuando
un principio di armonia tra gli individui. Non un vago concetto newage, ma un
dato misurabile scientificamente. Mutuato dal mondo animale e riferibile anche
agli umani che, uniti in un gruppo, scoprono di poter riprodurre spontaneamen-
te le dinamiche che regolano il volo degli uccelli o i montoni in branco per pro-
cacciarsi il cibo.  L'idea è di Effetto Larsen, giovane compagnia milanese molto
intraprendente che ha applicato gli strumenti del teatro di ricerca a una rifles-
sione sull'intelligenza collettiva. Spostando il suo raggio d'azione dal palcosce-
nico ai territori della scienza. Tutto comincia con la performance di strada 
STORMrEVOLUTION, presentata al festival "Danae" del 2010.
In risposta  a una call  pubblicata in rete, decine di persone, cittadini qualunque
dai 7 ai 70 anni, si erano presentate alle Colonne di San Lorenzo formando una 
anomala massa che si muoveva adattando su di sè l'andamento di uno stormo di
uccelli. Nel frattempo il progetto si è ampliato, ha incominciato a interessare le
università e gli istituti di ricerca e adesso approda al Museo della Scienza e del-
la Tecnologia dove, da oggi a domenica, diventa un vero esperimento, monitora-
to da alcuni luminari francesi: il fisico Hugues Chatè, l'etologo Guy Theraulaz
e i computer scientists Gilles Tredan  e  Matthieu Roy delle università di Paris
Saclay e Tolosa.  "La scelta di uscire dagli schemi del teatro si è rivelata drasti-
ca ma vincente - dice Matteo Lanfranchi, alla guida della compagnia - siamo
stati invitati e finanziati anche dall'estero. E' interessante come alcuni elementi
base del lavoro dell'attore, l'attenzione, l'ascolto, il controllo fisico e la capacità
di reazione, siano regole   sepolte   nel nostro corpo, sorprendentemente simili a
quelle degli animali. Ce lo spiegava il fisico Hugues Chaté: i movimenti di una
massa sono condivisi  da tutti  i livelli di vita, dai filamenti cellulari agli esseri 
umani".

Le 75 persone che hanno finora aderito a questi tre giorni di STORMOrEVOLUTION
saranno munite di sensori (due piccoli affarini tipo badge applicati sulle spalle) che 
permettono di registrare i loro movimenti e studiarli. "I partecipanti non eseguono nes-
suna  coreografia prestabilita, solo indicazioni per concentrarsi sull'ascolto reciproco,
l'interazione e la percezione di sè all'interno del gruppo". Per scoprire che, istintivamen- 
te, anche noi bipedi parlanti cerchiamo un'armonia tendendo a una forma di auto orga-
nizzazione in assenza di conflitto. "O meglio, è lo stormo che gestisce il conflitto
 ridimensionando chi eccede in leadership".   Insomma, il massimo della democrazia
 senza nessuna regola imposta.

L u c i a n o n e

Sport - calcio / Serie B - 41^ giornata - 2014/15

18 maggio '15 - lunedì            18th May / Monday

Risultati delle partite
Perugia   2     Avellino   1     Catania      2     Frosinone   3     Livorno   1     Modena   1
Carpi      0     Trapani    1     Cittadella   3     Crotone      1     Vicenza   1     Ternana   2

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domenica 17 maggio 2015

SOCIETA' - Lavoro / Scuola: la prevalenza del conflitto

17 maggio '15 - domenica                       17th May / Sunday                           visione post - 5


(da la Repubblica - 15/05/'15 - La Polemica / Francesco Merlo)
La minaccia di precettare gli insegnanti italiani come se fossero tranvieri milanesi o 
netturbini romani o minatori inglesi è un oltraggio alla scuola pubblica, una di quelle
prepotenze verbali che, dicevano i vecchi rivoluzionari, "fanno  alzare  la febbre dei
popoli", eccitano gli animi, accendono lo scontro sociale.  E infatti nessuna governo 
in Italia è mai ricorso davvero alla precettazione dei professori. Neppure nei momen.
ti pià caldi e ideologici, quelli del pensiero di piazza, dell'eternità della rivolta, del pe-
renne corteo, della scuola antiscuola che tutti insieme abbiamo faticato a seppellire.
Speriamo dunque che il presidente dell'autorità di garanzia degli scioperi Roberto
Alesse, dicendo che "lo strumento della precettazione in caso di blocco degli scrutini
sarebbe la via obbligata e doverosa" si sia solo imbrattato di zelo secchione e che gli
vengano perciò tirate le orecchie da Renzi, dal ministro Giannini e persino dal sotto-
segretario  Faraone, al quale è stata affidata la battaglia "culturale" contro i nemici
della buona scuola e del "cambio verso", proprio a lui che ha un brillante curriculum
da autodidatta.  Quando l'ho conosciuto predicava "l'affezionamento"  ora  vuole  la
"desecolarizzazione".
E' vero che il blocco degli scrutini minacciato dai sindacati degli insegnanti  è la meno
elegante e la meno tranqullizzante  delle proteste possibili. Ma è ancora diritto di scio-
pero, sia pure in una forma estrema. Non cancella infatti la valutazione finale degli stu-
denti e neppure nega le pagelle, ma solo le rinvia di uno o due giorni al massimo. 
Dki scrutini del resto non avvengono nella stessa data in tutta Italia: ogni scuola ha un
suo calendario.  E uno sciopero, nel giorno degli scrutini, non metterebbe  in  ginocchio, 
l'intero Paese e non paralizzerebbe la scuola. Per le famiglie sarebbe ovviamente un fa-
stidio, ma non certo un dramma, anche perchè l'uso del registro elettronico informa quo-
tidianamente i genitori e la legge sulla trasparenza ha cancellato - ormai sono venti an-
ni - il mistero del voto, l'arma terribile dell'esito finale. Certo, se il blocco degli scrutini
diventasse uno sciopero ad oltranza allora sì che la precettazione sarebbe doverosa. Ma
stiamo ipotizzando  un conflitto sociale  che non si è  mai visto, neppure nel sessantotto
quando furono inseguiti tutti gli azzardi e tutte le avventure. E difatti, già per trovare un
(momentaneo) blocco degli scrutini bisogna risalire al primo quadrimestre del 1991 quan-
do i Cobas protestarono per il mancato rinnovo  del contratto. Il ministro della P.I. era il
democristiano Gerardo Bianco, che tutti chiamavano Gerry White, uno stimato latinista
che andava fiero d'essere nato nella stessa provincia di Francesco de Sanctis.    Eppure 
anche allora si aprì sulla precettazione uno di quei dibattiti di legalità che sulla scuola so-
no comunque approssimativi, perchè c'è sempre una legge che rimanda ad un'altra legge
e un'interpretazione che ne cancella un'altra. 
La scuola è la palude dei cavilli, il junkspace" (lo spazio spazzatura)  dei ricorsi al Tar.
Persino gli esperti hanno le idee vaghe, ogni frazione sindacale segue un suo Codice e
solo questo governo è riuscito a compattare tutti e a dare un senso unico alla protesta
della più scoraggiata e maltrattata categoria professionale del Paese.
Purtroppo gli insegnanti italiani, che non ci stancheremo mai di difendere, ci mettono 
poco a mettersi dalla parte del torto, anche quando hanno ragione.   E lo hanno fatto 
due giorni fa invitando gli studenti a non compilare i testi di italiano e di matematica
(Invalsi si chiamano). Ebbene, usare gli scolari, che basta una scintilla per incendiare,
è un vecchio vizio della demagogia, una scorciatoia del professore che chiede aiuto in-
vece di darlo, manipola la rabbia generazionale dei ragazzi e li manda avanti come scu-
di umani. E tradisce pure la propria missione perchè invitare a non onorare i test  d'e-
same è uno sciopero dei libri, una sconfitta per il professore e non per il governo:  un
insegnante che insegna  a non fare  i compiti in classe è  come un prete  che spara  in 
Chiesa, come un medico che fa ammalare i suoi pazienti.
La dialettica democratica prevede che il governo porti in Parlamento le sue ipotesi di 
riforma della scuola e che i professori possano scioperare, sino al blocco degli scrutini,
senza essere  trattati  come forconi, come camionisti cileni, come forestali siciliani, co-
me i privilegiati delle orchestre di Stato, come i vigili urbani di Roma che si ammalano
in massa alla vigilia di Capodanno, come molti dipendenti della Rai, insomma come i 
per diritti sindacali.tanti che in Italia spacciano i propri privilegi per diritti sindacali.  

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giovedì 14 maggio 2015

L'Opinione del Giovedì - Renzi il "decisionista", Salvini "il provocatore" e la bomba 'Scuola'

14 maggio '15 - giovedì              14th May / Thursday                        Visione post -  14

Era da un pò che non mi occupavo dell'opinione del Giovedì,
non trovando purtroppo spunti interessanti da sviluppare e
sviscerare in modo completo. Non che abbia nel frattempo
trovato cose nuove e spunti decenti, le solite frignate della
politica, notizie ripetitive sulla corruzione a destra e manca,
un bombardamento continuo sulle stragi terroristiche dell'Isis
e le sue conquiste territoriali, e sui veri bombardamenti delle
forze militari aeree degli USA sui territori del califfato, le pro-
teste senza fine dei neri americani contro la crudeltà della po
lizia locale Usa trasformatasi  in autentica  gendarmeria fasci-
sta-razzista e nerofoba (per introdurre qualche termine originale).
Nel mezzo di questi avvenimenti, abbiamo quello epocale del-
le 'carrette del mare' stracariche del popolo dei migranti che 
fuggono dalla miseria e dalle guerre dei loro paesi senza una
qualunque via di fuga che non sia quella del mare aperto dove
una gran parte  trova però  il suo ultimo cimitero. C'è poi una
ininterrotta tiritera sulla questione economica Grecia - Bce -
Germania/Merkel - Tsipras/Varufakis. Ce la faranno alla fine
i nostri eroi greci a sconfiggere il colosso tedesco e il suo appa-
rato europeo? Ma già la resistenza (e la sua durata) con cui si 
oppongono all'Europa dell'euroMerkel. Bce- Bruxerlles è da
ammirare.
Cosa che non si può certo dire dei personaggi politici del nostro
Paese. Che oggi si sono ridotti a due, principalmente: il premier
Renzi sempre più "decisionista"  e  il Salvini  della nuova Lega
che scorazza  per più  di mezza Italia, andando in quelle zone do-
ve già sa che sarà accolto a fischi o vada male a pomodori e or-
taggi. Ma lui è il Renzi della Lega che cerca la scena, lo spetta-
colo e, perchè no, l'amata tv.

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Sport - calcio / Champions League - Finale: Juve vs Barcellona

14 maggio '15 - giovedì                 14th May / Thursday                     visione post - 5

Grande Morata, fortissimo Vidal e grandissima Juve che alla fine 
stronca la resistenza del Real.  A Berlino ci sarà re Messi, ma i
campioni d'Italia ci proveranno... e sarà la prima volta col Barca. 

JUVE da URLO!
E' un gol di Morata che gela il Bernabeu, Chi l'avrebbe detto: quello stesso
Morata che il Real aveva dato alla Juve. Va a capire questi club miliardari,
ma adesso intanto ce l'ha la Juve, l'abbiamo tutti noi. Sì, perchè la società
bianconera che entra nella finale di Berlino è anche tutta nostra, dei mila-
nisti, interisti, romanisti e laziali e sampdoriani, suvvia diciamolo chiaro: è
stata l'unica squadra che ce l'ha fatta e che nel campionato italiano, non
per niente, ha sempre avuto un vantaggio quasi sempre incolmabile dalle
altre.  Siamo tutti con Allegri e il suo team bianconero, tutti a Berlino il 6
giugno (sabato), a tifare a squarciagola, senza remore di sorta. Per una
Juve da urlo, facciamoci sentire!  Poi, come sempre, che vinca il migliore
sperando non sia il solito Messi...
(Lucianone)

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ULTIME NOTIZIE - Dall'Italia e dal Mondo / Latest news

14 maggio '15 - giovedì              14th May / Thursday                            visione post - 16

ITALIA  -  Scuola
Appello sindacati a parlamentari: "In piazza con noi"
Scrutini, garante: "Precettazione obbligata"
ROMA - Il ddl scuola approda alla Camera. In base a quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, le votazioni sul testo si terranno domani e da lunedì a mercoledì ad ora di pranzo, quando è prevista la votazione finale sul provvedimento. E i sindacati scrivono ai parlamentari, chiamandoli in piazza all'assemblea pubblica contro la riforma. Le sigle sindacali della scuola danno appuntamento a deputati e senatori per domani pomeriggio alle 16:30 in piazza del Pantheon. L'incontro sarà una sorta di 'microfono aperto' per dare voce alle ragioni contro il ddl in esame a Montecitorio. "Gentili deputati e senatori - si legge nella mail - le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Unams di Roma e del Lazio hanno promosso un'assemblea pubblica dal titolo "il mondo della scuola incontra i parlamentari di Camera e Senato" che si terrà il giorno 15 maggio con inizio alle ore 16.30 In piazza del Pantheon. Le nostre organizzazioni sarebbero liete di ricevere un contributo alla discussione da parte dei rappresentanti del vostro gruppo parlamentare", si legge nella missiva.
Intanto hanno risposto i parlamentari di Sel: "Quella proposta da Renzi sulla scuola è una riforma che porta il Paese indietro, la scuola pubblica subisce un colpo e gli insegnanti vengono relegati in un ruolo marginale. Il preside non sarà un prefetto o uno sceriffo, ma sarà un preside 'faraone' dal nome del sottosegretario che nel corso degli ultimi giorni ha bombardato di tweet la rete e offeso gli insegnanti della scuola repubblicana", ha affermato il capogruppo di Sel a Montecitorio, Arturo Scotto. Quello del governo - prosegue Scotto - è un testo autoritario, sbagliato e pasticciato che andrebbe immediatamente ritirato. Sinistra ecologia libertà ribadisce la richiesta di ritiro del provvedimento, l'emanazione di un decreto urgente sulle assunzioni dei precari e un nuovo testo riscritto col mondo reale della scuola. Quello che domani sarà in piazza al Pantheon a Roma. I parlamentari di Sel ci saranno".
Al centro dell'agenda del governo. La scuola "non è periferia per il governo Renzi, ma è centro della società", ha sottolineato nel suo intervento in Aula, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. "Forse questo - ha aggiunto - ha scatenato il dibattito perché non si era abituati a ciò, se ne parlava tra addetti ai lavori. Ora, invece, è tema centrale della nostra riflessione". È ora, ha proseguito Giannini, di effettuare un'inversione di tendenza: "Dopo anni di tagli e di visione alla cieca" sulla scuola, "noi invertiamo la tendenza con un piano ambizioso". "Noi - ha ribadito il ministro - non siamo paladini dei precari, ma poniamo termine al precariato per far uscire la scuola da una terapia intensiva continua. La babele di graduatorie ha alimentato una gigantesca macchina di aspettative e di frustrazioni che è costata anche un patrimonio di risorse, sfioriamo il miliardo". Per il ministro, è arrivato il momento di riconquistare una normalità perduta: "Il nostro obiettivo è ricostruire la normalità che decenni di scelte mancate hanno fatto scomparire e cioè che chi lavora nella scuola sia scelto in base al fabbisogno e selezionato attraverso un concorso pubblico", ha spiegato, facendo un parallelismo con il Jobs Act con il quale, allo stesso modo si è deciso che la normalità del mondo del lavoro doveva tornare a essere il contratto a tempo indeterminato.
I cardini della riforma. Il ministro ha ripercorso per sommi capi i cardini della riforma - merito, uguaglianza, valutazione, formazione costante - e ha sottolineato un "pregio: dietro l'etichetta 'buona scuola' (che il premier ha illustrato, punto per punto, in un video pubblicato ieri sul sito del governo) c'è una visione di un progetto educativo, che può essere condiviso o meno, ma c'è". La scuola - ha detto Giannini - "non è buona finché non è per tutti e ovunque. È ancora molto discontinua, diseguale, vittima di sofferenze. Perché possa essere buona per tutti va aperta, migliorata, impreziosita, resa libera e autonoma, europea e multiculturale. Dopo anni di tagli e cambiamenti senza visione, invertiamo questa tendenza con un piano ambizioso, che viene dalla politica, dall'amministrazione e dalla società e che ha bisogno di politica, amministrazione e società".

ULTIM'ORA  -  SCUOLA
Ddl, Camera approva tre articoli / Sì all'autonomia e ai presidi-manager

Il premier: «Nessuno stralcio delle assunzioni dal Ddl. Discutiamo, ma poi si decide». La Cei: «No al muro contro muro sulla pelle dei ragazzi». Trattative governo-minoranza Pd

I sindacati minacciano il blocco agli scrutini, il Pd è spaccato, gli studenti sono sul piede di guerra. Se doveva servire a placare gli animi, la lezione alla lavagna di Renzi ha mancato clamorosamente il risultato. Tanto che oggi è intervenuta perfino la Cei. «C’è un tentativo di confronto» sulla riforma della scuola, «spero che non ci sia il muro contro muro», ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, sottolineando che «il problema è che si sta guardando alla scuola da tante prospettive ma poco da quella degli unici protagonisti, i ragazzi». Da parte sua Matteo Renzi è tornato a parlare di scuola in mattinata a Radio Anch’io. Fare subito le assunzioni stralciandole dal ddl scuola «è impossibile - ha detto -. Assumiamo con un modello di scuola diverso: non esiste che dal ddl prendo le assunzioni e non cambio il modello scuola, perché» diventerebbe «un grande ammortizzatore sociale» per i precari. Che poco più tardi ha twittato: «Pronti a discutere il merito di tutto, con tutti, dalla scuola alla Pa. Ma dopo aver discusso, si decide. L’Italia non può più perdere tempo».


Pronti a discutere merito di tutto, con tutti, dalla scuola alla PA. Ma dopo aver discusso, si decide. L'Italia non può più perdere tempo

BOSTON  -  USA

Condannato a morte l'attentatore della maratona

Dzhokhar Tsarnaev, il ventunenne attentatore della maratona di Boston, è stato condannato a morte. La sentenza è stata letta nell’aula della Corte federale di Boston alla presenza di Tsarnaev, dopo che i 12 giurati sono stati riuniti oltre 14 ore in camera di consiglio. Lo scorso mese Tsarnaev era stato riconosciuto colpevole degli attacchi, condotti con il fratello poi ucciso, che provocarono la morte di tre persone e il ferimento di altre 264 il 15 aprile 2013.

Dzokhar Tsarnaev, 21 anni, il 15 aprile 2013 causò con il fratello Tamerlan 3 morti e 264 feriti

FIRENZE  -  Italia

Monumenti a lutto contro l'ISIS
FIRENZE - Un drappo nero ha ricoperto la statua della Primavera sul Ponte Santa Trinita per protestare contro la distruzione di beni artistici patrimonio dell’umanità perpetrata dai terroristi dell’Isis in Medio Oriente. Il Comune di Firenze ha aderito in questo modo, oscurando una delle statue simbolo della distruzione della città durante la seconda guerra mondiale, all’iniziativa dell’Associazione italiana beni patrimonio mondiale Unesco a sostegno della campagna #unite4heritage. Nei giorni scorsi il Gigante dell’Appenino del Giambologna era stato fotografato con un drappo nero al “braccio” in segno di lutto

Lucianone

sabato 9 maggio 2015

Sport - calcio / Serie B - 39^ giornata - 2014/15

9 maggio '15 - sabato             9th May / Saturday                            visioni post - 12

Risultati delle partite
Bari            1     Catania   1     Frosinone   2     Perugia    1     Pro Vercelli   3
Cittadella   0     Livorno   1     Bologna      1     Trapani    0     Crotone          2

Spezia     4     Varese   1     Vicenza   0     Lanciano   1     Avellino   3     Modena   1
Brescia    1     Latina    2      Entella   0     Ternana     1     Pescara    2    Carpi        2

    IL CARPI vince il campionato di B : è in Serie A



IL BRESCIA  RISCHIA  LA B

Lucianone

SCIENZE / Attualità - L'invasione dei droni

9 maggio '15 - sabato                 9th May / Saturday                       visione post - 5

Ad Assago, per due giorni, tutti assieme: 
programmatori, produttori e piloti per la
prima fiera nazionale dei droni, un settore
in crescita per novità e utilizzo
Rivoluzione nei cieli dal cinema ai cantieri

(da la Repubblica -  24/10/2014  -  Simone Mosca / Milano-Assago)
Il capitale umano di Paolo Virzì rappresenterà l'Italia agli Oscar e qualche merito
va anche al drone e al suo pilota che hanno fotografato dall'alto il lato oscuro della
Brianza a 100 fotogrammi al secondo. La tecnologia è stata affittata da Olafilm, che 
dividendosi  tra il cinema, la pubblicità  e  magari  un videoclip con i Negrita, è stata  
nel 2012 una delle prime case di produzione italiane ad aver puntato tutto sulle ripre-
se aeree telecomandate. Sopra il sito dell'Expoa Rho (Mi) vola invece già da qualche 
tempo, seguendone a puntate il cantiere, l'SR-SF6. -  Servono meno di cinque minuti 
per preparare  al decollo  il gioiellino della Skyrobotic, azienda laziale con fabbrica a
Terni con inquietante nome da fantascienza. Si occupa anche di formare e seguire chi
si troverà a manovrare il velivolo. Più che  un passatempo  per modellisti, una profes-
sione. La rivoluzione dei cieli si racconta oggi e domani a Dronitaly, la prima fiera de-
dicata al settore nazionale dei robot volanti (Centro congrssi NH Milanofiori, Assago).
Il motto della manifestazione è droni, lavoro, futuro, e secondo le stime degli Stati Uni-
ti, che da soli prevedono la creazione di 100mila nuovi posti in meno di dieci anni, è az-
zeccato. I droni valgono nel mondo 5 miliardi di euro, ne varranno poco meno di 12 at-
torno al 2020. Il 95% dei velivoli ha un destino militare, ma la quota del settore civile
salirà presto al 20%. La Lombardia è quinta nella classifica delle regioni italiane rap-
presentate a Dronitaly, con il 10% degli espositori . Al comando Lazio e Toscana, al
16%.  -  Non stupisce che ai droni guardino anche i grandi. Amazon e Google, che pro-
veranno così a sveltire le spedizioni. In Italia Piaggio, che prima della strada con Ve-
spa, fu già pioniere dell'aeronautica. Oppure Finmeccanica, che in fiera sarà presente
il marchio Selex e i suoi droni militari da zaino.  Da scoprire anche il drone subacqueo
messo a punto a Perugia da Siralab. Un "polipo" che di nome fa Galileo e che si occu-
pa di monitorare il fondale e la qualità delle acque del tyrasimeno. E poi ancora i droni
agricoli, in grado di spargere chirurgicamente disinfestanti a bassa quota e che consen-
tono di risparmiare fino al 30% in pesticidi. Si vedrà volare o nuotare qualcuna di que-
ste meraviglie, ma a porte chiuse. L'Enac infatti è diventata severa sui permessi. 
L'ente che controlla l'aviazione civile dallo scorso aprile ha cominciato a regolamenta-
re l'invasione dei droni, burocraticamente definiti Sapr. Di sistemi aeromobili a pilotag-
gio remoto si stima che in Italia ne volino alcune migliaia.

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ISTRUZIONE - Scuola - Italia / La riforma, la polemica, lo scontro, i dietro front

9 maggio '15 - sabato              9th May / Saturday                            visione post - 3

La riforma
(da la Repubblica - 28 febbraio 2015 - Corrado Zunino)
Cambia ancora il piano: solo 100 mila presi subito, poi il bando.
Scontro sul bonus  per le paritarie: il ministro pressa ma il PD frena.
SCUOLA, maxi-concorso dopo le assunzioni:
"In cattedra in 180mila"
Roma,
Il ministro Stefania Giannini ha rivelato ieri: saranno 180 mila le assunzioni della
"Buona Scuola". Trentamila in pià. Ma è una somma che non dice come i numeri
degli assunti, in verità, scendono e che per levare molti precari dal mare delle gra-
duatorie Gae (graduatorie a esaurimento, ndr.) e metterli definitivamente in catte-
drà servirà il passaggio ravvicinato del concorso pubblico 2015-2016:
La materia "stabilizzazione dei docenti"  è in continua trasformazione  negli uffici
dei tecnici dell'Istruzione e lo sarà fino a martedì mattina, giorno del Consiglio dei
ministri dedicato anche alla scuola.  Ricapitolando.  Gli assunti subito, il prossimo 
settembre, saranno 120 mila  e  non i 148 mila  di cui si è parlato  nel librone  "La 
Buona scuola". Gli assunti subito e definitivi saranno, poi, solo novantamila, presi
in gran parte dalla graduatoria a esaurimento Gae. Altri 15-18 mila docenti preca-
ri saranno chiamati dalla seconda fascia (questa d'istituto) sulla base dell'anzianità
di insegnamento e soprattutto di ciò che insegnano: otterranno un contratto ponte
che darà loro l'agognata cattedra per un anno, ma non il "ruolo".  Un anno ponte,
somiglia alla vecchia supplenza lunga. Per ottenere l'assunzione a tempo indeter-
minato i 15-18 mila precarioni dovranno partecipare al prossimo concorso. La pro-
va andrà a bando entro giugno 2015 e già in ottobre il Miur conta di fare le prime
selezioni scritte.  Inizialmente  doveva essere  un concorso  per 40 mila posti, ma 
saliranno a 60 mila ed è possibile  che per i 15-18 mila "contratti ponte"  ci sarà
una corsia preferenziale. Si sale a quota "100 mila assunti subito"  aggiungendo 
i 10 mila del concorsone 2012 non ancora inquadrati e i 1.793 che , secondo le pri-
me stime del Miur, hanno maturato 36 mesi di supplenze su un ruolo vacante (sen-
tenza della corte Ue). 


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