venerdì 23 maggio 2025

Sport - calcio / Serie A 2024/25 - 37^ giornata

 23 maggio '25 - venerdì                               23rd May / Friday

Commenti - Tutto tranne sembrare europei

 23 maggio '25 - venerdì                          23rd May / Friday                visione post -

(da la Repubblica - giovedì 22 maggio -  l'Amaca  di Michele Serra)

Tutto tranne sembrare europei

"Centinaia di camion fermi alle frontiere di Gaza". Non lo dice Hamas, la fonte è l'Unione europea, e a meno che l'Unione europea prenda ordini da Hamas, l'immagine, viene da dire con un certo rassegnato sarcasmo, è biblica: centinaia di camion fermi, sotto il sole di giorno, sotto le stelle di notte, carichi di cibo, acqua, medicine, sono una distesa impressionante di vita e di salvezza, e fermarli è un atto di morte.  E' un elemento di chiarezz, per noi italiani, sapere che il governo Meloni non ha inteso sottoscrivere la revisione dell'accordo di alleanza con Israele , votata da diciassette Paesi membri dell'Ue proprio alla luce di quella distesa di camion fermi.  L'Italia sta con gli altri dieci, netta minoranza soprattutto in termini di quantità di cittadini..

 

venerdì 16 maggio 2025

COMMENTI / idee - Le bandiere palestinesi oscurate: grande vergogna! // Distogliere lo sguardo

 16 maggio '25 - venerdì                                16th May / Friday                              visione post  -  8

(da la Repubblica - 16 maggio '25 -  Concita De Gregorio  (INVECE CONCITA)

Che vergogna quelle bandiere oscurate

Le forze di polizia che invitano  un privato cittadino a togliere la bandiera palestinese  dal balcone di casa sua, al sesto piano di una palazzina di Putignano, in Puglia, perchè lì sotto passa il Giro d'Italia e le "telecamere nazionali" potrebbero inquadrarla.   Gli operatori delle "telecamere nazionali" - stiamo parlando della Rai - che quando durante le riprese del Giro si imbattono in una di quelle bandiere (succede spesso, ce ne sono molte ovunque)  cambiano inquadratura : girano in rete video di scorci di cielo improvvisi, fuori fuoco, virrate dell'obiettivo repentine. Lo fanno spontaneamente, tutti e all'unisono?  Difficile. Più facile che abbiano avuto indicazione, formale o informale, di non riprendere vessilli per ragioni, diciamo così, di opportunità politica. Oscurare le insegne che gli italiani ritengono di esporre a casa loro, mandare la polizia a consigliare di toglierle quando non a imporlo, è una vergogna nazionale. In generale, sempre recente il caso della  fornaia di Ascoli che celebrava la Resistenza, identificata e poi oggetto di una feroce campagna ostile. Nel caso dei colori della Palestina è altrettanto indecente, ma non è il caso qui di fare a gara su cosa sia peggio.  La distruzione della Striscia è in corso, lo sterminio deliberato di un popolo avviene sotto i nostri occhi, distoglierli e tacere è una scelta, certo: ma nessuno può invitarmi alla pavidità e all'inerzia nè impormele come io non posso andare ad appendere  vessilli sui balconi degli altri. La fotografa Fatma Hassouna aveva già inviato il passaporto e chiesto se poteva portare a Cannes il suo fidanzato, "sarebbe perfetto".  Protagonista del documentario Put your soul on your hand and walk della regista iraniana Sepideh Farsi, che ha usato le immagini della fotoreporter per documentare la guerra a Gaza.  Il film è stato proiettato ieri al Festival, Fatma non c'era - l'ha ricordata Jiuliette Binoche. E' morta il 16 aprile: il suo appartamento è stato distrutto  da due missili israeliani.  Aveva 25 anni..

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Distogliere lo sguardo - 

E' da tanto, da mesi che non si può più fare finta di niente: nella striscia di Gaza viene consumata una tragedia, dopo la distruzione giorno dopo giorno delle case e del territorio, la popolazione palestinese viene decimata sempre più da missili e droni israeliani del governo israeliano di Netanyau in modo metodico e si scatena contro vecchi, donne e tanti bambini affamandoli, non lasciando passare camion infila pieni di cibo, dando anche la colpa ad Hamas di impedirlo..  Intanto le scene delle centinaia e oltre di bimbi che alzano scodelle per avere ognuno una porzione misera di cibo è davanti ai nostri occhi ogni giorno in tivu. Questo sta facendo Il nazista Netanyau, con la complicità americana avuta fino ad oggi. Ed è per questo "massacro di popolo palestinese" che non si può distogliere lo sguardo. Ma è quello che fino a non molto tempo fa hanno fatto in tanti in buona parte dell'Occidente ipocrita.

(Noi e loro)

Continua... to be continued...

  

lunedì 12 maggio 2025

Riflessioni - I profughi di Trump

 12 maggio '25 ' lunedì                                12th May / Monday                          visione post - 7

(da la Repubblica - 10 maggio '25 - l'Amaca di Michele Serra)

I soli profughi amati da Trump

L'uscita del Sudafrica dall' apartheid, un regime di segregazione razziale che premiava i colonizzatori europei e puniva i colonizzati indigeni (il ladro che incatena il derubato), avvenne pacificamente e fu accolta nel mondo intero come un buon esempio di conciliazione, e di difficile remissine dei torti commessi. Oggi, per quanto dall'amministrazione Trump ci si aspetti di tutto, si rimane di stucco alla notizia che l'America considera i bianchi sudafricani discriminati, e per questo degni di essere accolti come profughi politici. -  I bianchi di origine olandese, pur essendo il 10 per cento della popolazione sudafricana, possiedono il 70 per cento dei terreni agricoli. Alcuni dei quali, incolti o di interesse pubblico, dopo trent'anni di tentennamenti sono stati espropriati dal governo, così da recuperare almeno una piccola parte della refurtiva coloniale. E' quanto basta agli espropriati per sentirsi perseguitati e chiedere soccorso a Musk, anch'egli bianco sudafricano, e a Trump.  Il vittimismo dei bianchi (che per darsi un contegno virile si autodefinisce: suprematismo bianco) è uno dei fenomeni più rivoltanti del nuovo millennio, considerando che in quello precedente la predazione mondiale dei bianchi, l'imperialismo, lo schiavismo, la sottomissione e la distruzione delle popolazioni indigene, la cancellazione delle loro culture, sono state la regola.

Nel regolare i conti, da Gandhi a Mandela a Luther King, le sole vere vittime dell'imperialismo europeo, ovvero i non bianchi, si sono rivelati fin troppo clementi. Ora vengono ripagati dall'accusa di avere discriminato i bianchi. La solita vecchia storia del lupo che accusa l'agnello.

Lucianone


giovedì 8 maggio 2025

Sport - calcio / Serie A anno 2024/25 - giornate 34^e 35^ / risultati, classifica e commenti


 9 maggio '25 - venerdì                                    9th May / Friday                         visione post - 10

34^ giornata

Como - Genoa  1 - 0    Venezia - Milan  0 - 2

Fioentina - Empoli  2 - 1   Inter - Roma  0 - 1

Juventus - Monza   2 - 0  Atalanta - Lecce  2 - 1

Napoli - Torino   2 - 0    Lazio - Parma   0 - 0  

Udinese - Bologna  0 - 0   H. Verona - Cagliari  0 - 2

35^ giornata

Torino - Venezia   1 - 1   Cagliari - Udinese   1 - 2

Parma - Como   0 - 1    Lecce - Napoli   0 - 1

Inter - H. Verona   1 - 0   Empoli - Lazio  0 - 1

Monza - Atalanta   0 - 4    Genoa - Milan   1 - 2...

Roma - Fiorentina   1 - 0   Bologna - Juventus  1 - 1

CLASSIFICA

NAPOLI   77  /  Inter   74  /   Atalanta   68   /   Juventus, Lazio, Roma   63   /   Bologna   62   /

Fiorentina   59 /  Milan   57   /  Como   45   /   Torino, Udinese   44   /   Genoa   39   /   Cagliari   33   /  

H. Verona, Parma   32   /   Lecce   27   /   Venezia   26   /   Empoli   25   /  Monza   15


Commenti

A quattro giornate dalla conclusione del campionato, tutto è ancora incerto sia per assegnare lo scudetto che per l'assegnazione Champions e sia, in parte,  per la lotta nella retrocessione  e sapere poi  quali due altre squadre possono seguire il Monza già retrocesso in B.  Dunque, senza dubbio è stato un campionato bello e interessante fino alla fine, proprio per l^incertezza dovuta a formazioni in generale ben preparate e sistemate anche riguardo alle "piccole" che non si sono risparmiate nella lotta per riuscire a galleggiare e rimanere nella massima serie. E tutto deve essere ancora deciso, come già accennato all'inizio, in alta, media e bassa zona per conoscere i risultati finali. Intanto si può già osservare  che ci sono  squadre medio-piccole tipo il Como e il Genoa che sono già salve con un certo anticipo.




 
Lucianone


venerdì 2 maggio 2025

Cultura / Il Libro - Marco Revelli: "Combattere il fascismo è una scelta esistenziale"

 Cultura / LIBRO  -  "Liberi e ribelli. L'antifascismo come scelta esistenziale"  di Antonella Tarpino

(da La Stampa - 24 aprile '25 - Il libro di Antonella Tarpino / Postfazione di Marco Revelli) - 

visione post - 24

Il libro di A. Tarpino sui ragazzi che liberarono l'Italia.  / Combattere il fascismo è una scelta esistenziale e per questo i partigiani non temevano la morte

di Marco Revelli

Quando lo storico Claudio Pavone colloca il tema della Scelta alla radice e al centro della sua riflessione sulla "morale della Resistenza", lo fa collocandosi nel clima culturale dei decenni centrali del Novecento, fortemente influenzato da quella filosofia che va sotto il nome di esistenzialismo.  La quale assegnava appunto all'atto della Scelta un ruolo fondante nella definizione di ogni essere umano. In particolare si colloca nell'alveo della lettura che ne aveva dato uno dei suoi fondatori, Jean Paul Sartre - ampiamente introdotto nel Prologo di Liberi e ribelli (Einaudi) dalla sua autrice, Antonella Tarpino - secondo la cui visione l'uomo, ogni uomo, altro non è che il risultato delle sue proprie scelte le quali ne definiscono via via il senso della vita che altrimenti, a priori, non esisterebbe.-  Considerato da questo punto di vista, la "scelta partigiana" - ricostruita da Antonella Tarpino nel suo libro con attenzione certosina, scavando tra memoria, letteratura, rappresentazione cinematografica... - costituisce davvero un caso esemplare di "scelta giusta".  Essa possiede tutti i requisiti per collocare chi la compie sul versante del positivo in senso esistenziale.  Rileggiamo qualche passaggio delle celebri Lettere dei condannati a morte della Resistenza: "Non piangete, non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un'idea", è forse il più celebre messaggio, inciso con la punta di uno spillo sulla copertina di una bibbia tascabile dall'ingegner Willy Jervis, partigiano di Giustizia e Libertà nelle valli valdesi, catturato, torturato per settimane, fucilato nella notte tra il 4 e il 5 agosto del '44 a Villar Pellice, vicino a Torino, prima che il corpo, trascinato per le strade da un camion, reso irriconoscibile, venisse esposto nella piazza "in un macabro rituale di impicca-gione post-mortem".-  "Ho agito a fin di bene e per un'idea. Per questo sono sereno e dovete esserlo anche voi", aveva vergato nel carcere di Cuneo Duccio Galimberti su un bigliettino fatto pervenire furtivamente ai compagni di lotta prima che un manipolo di brigate nere lo prelevasse per portarlo in un campo e am-mazzarlo a tradimento con una raffica alla schiena. -   Ma l'espressione "Sono sereno" è, per molti versi, un denominatore comune per un gran numero di messaggi.  Nelle lettere dei 112 combattenti per la libertà, i termini "sereno" o "serenità" ritornano per ben 97 volte. Quasi una volta per ognuno. Che cosa significa tutto ciò? Credo che si possa dire che un atteggiamento come quello, condiviso da tanti, si spieghi col fatto che in quella scelta di lotta ci fosse qualcosa - un nucleo esistenziale profondo, una rinuncia ad essere esclusiva-mente "per sè" spinta fino alla messa in gioco della propria stessa vita - che faceva transitare ognuno in una dimensione comune tale da trascendere la propria condizione individuale per collocarli in un modo di essere collettivo più autentico e proiettato verso un futuro denso di vita nuova.   Anche nel punto più vicino alla morte esprimevano una sorta di pienezza alla vita esattamente all'opposto di coloro contro cui combattevano, che anche in vita vivevano per la morte, ne portavano i simboli sulle divise (il teschio sul cappelo e sui gagliardetti), ne evocavano la vicinanza nei motti truci, i canti macabri ("chi se ne frega se la signora morte/ fa la civetta sul campo di battaglia/  su camerati facciamole la corte") e le parole d'ordine cariche di thanatos (come accade appunto a chi sa che il futuro non gli appartiene più, e gli è nemico.  E', in fondo, il concetto - il nucleo di verità che si portò dietro chi fece l'esperienza partigiana - espresso in modo esemplare da uno scrittore resistente, che si incontrerà più volte in questo libro, Italo Calvino, in una canzone del suo dopoguerra, un immaginario dialogo con un'adolescente intitolato Oltre il ponte,, in cui a un certo punto si dice "tutto il male avevano di fronte, tutto il bene avevano nel cuore/ a vent'anni la vita è oltre il ponte / oltre il fuoco incomincia l'amore...", dove l'intero contenuto valoriale della scelta e dell'esperienza partigiana sta, appunto, in quella parolina breve e impegnativa: oltre. -

Da quell'originario embrione costituitosi nel caos primordiale dell'8 settembre nascerà, dopo una faticosa gestazione durata venti mesi. la Nuova Italia. Una Democrazia moderna , rifondata alle radici, che portava nel poprio Dna i valori fondanti che si trovavano - in forma istintiva per i più, consapevole per le loro avanguardie politiche - alla base della scelta antifascista e partigiana.  Quelli, appunto, scolpiti negli undici articoli che costitui-scono la parte introduttiva della nostra Costituzione. Si può ben comprendere allora come il senso principale di questo libro - se vogliamo usare un termine impegnativo: la sua "mis-sione", che l'autrice ha voluto perseguire con passione, consapevole della delicata congiuntura storica che stiamo vivendo - sia appunto quello di fare incontrare le voci dei giovani che molti anni fa, addirittura un ottantennio, compirono una scelta fondativa, con le domande dei loro coetanei di oggi, dei ventenni degli anni Venti del Ventunesimo secolo, che sono alla ricerca di definire se stessi attraverso nuove, altrettanto impegnative, scelte. E che rischiano di vedere quella democrazia che allora, con tanti sacrifici, fu fatta nascere, declinare e svanire nelle nebbie di un oblio colpevole. 

Lucianone